Speciale Russia 2018 è la nuova rubrica targata RadioGoal24 che andrà ad esplorare tutte e 32 le squadre che parteciperanno alla più famosa ed importante competizione calcistica mondiale. Percorreremo, giorno per giorno, la storia, le statistiche e le curiosità di ogni singola formazione del torneo. Vi ricordiamo che potrete seguire la diretta streaming con radiocronaca di tutte le partite sulla nostra sezione Radio, con approfondimenti radiofonici dedicati e molto altro ancora nel nostro flusso dedicato. Questa volta è il turno del Belgio, che nel gruppo G dovrà vedersela con Inghilterra, Panama e Tunisia.
Il cammino verso il mondiale
Il cammino del Belgio verso i Mondiali in Russia non è mai stato messo in discussione, anzi, si è dimostrato fin troppo agevole: in dieci partite giocate i belgi hanno ottenuto 9 vittorie ed un solo pareggio, realizzando 43 goal e subendone soltanto 6. C’era sicuramente da riscattare la brutta figura rimediata ad Euro 2016, e la squadra allenata da Roberto Martinez ci è riuscita benissimo, distanziando oltretutto la Grecia (arrivata seconda) di nove punti. Complice di tutto ciò è stato certamente anche un gruppo H di basso livello, in cui militavano squadre come Bosnia-Erzegovina, Estonia, Cipro, Gibilterra e la già citata Grecia. Gli unici a togliere punti ai Diavoli Rossi, tuttavia, sono stati proprio i greci, che il 25 marzo 2017, a Bruxelles, hanno fermato la formazione di casa sul risultato di 1-1, impedendogli così di ottenere l’en plein delle dieci vittorie consecutive.
1) La squadra

La nazionale belga dovrebbe schierare in Russia un 4-1-4-1 molto azzardato, che in corso d’opera potrebbe trasformarsi in un 3-5-2 o meglio ancora in un 3-4-3. Partendo dalla formazione di base, comunque, in porta giocherà senza dubbi una certezza assoluta come Thibaut Courtois, portiere in rottura con il Chelsea e destinato verso altri grandi club (tra questi Real Madrid e Liverpool). In difesa la coppia centrale sarà composta da Kompany e Vertonghen, entrambi militanti in Premier League: il primo è il capitano del Manchester City, mentre il secondo è una colonna del Tottenham ed ha già superato le 100 presenze in nazionale. Sulle fasce agiranno invece Ciman sulla sinistra e Meunier sulla destra, con quest’ultimo che potrebbe giocare titolare anche in una difesa a 3. Venendo al centrocampo, dove a sorpresa non è stato convocato Nainggolan, ci saranno scelte importanti da fare per Martinez. La sensazione è che il Belgio si presenti con Tielemans in mediana come copertura, scatenando Mertens e Hazard sulle fasce e Dembélé e De Bruyne nel mezzo, con il fantasista del Manchester City libero da qualsiasi vincolo tattico e messo in condizione di svariare su più fronti. In attacco ci sarà infine spazio per l’unica punta Romelu Lukaku, che con la rete segnata nell’amichevole contro il Giappone è diventato il miglior marcatore della storia del Belgio.
1.1) L’allenatore: Roberto Martinez

Dopo il brutto Europeo concluso in Francia nel 2016, la Federazione belga ha deciso di esonerare Marc Wilmots e di promuovere Roberto Martinez come nuovo commissario tecnico. Nato in Spagna nel 1973, da calciatore Martinez ha militato in squadre come Real Saragozza e Swansea, iniziando la professione da allenatore proprio con lo stesso club inglese, il 24 febbraio del 2007. Una volta terminato il contratto biennale con i The Jacks, il tecnico spagnolo si è trasferito al Wigan dal 2009 al 2013, vincendo tra l’altro anche la prima ed unica FA Cup della storia del club. Nonostante la vittoria in finale contro il Manchester City, però, il Wigan a fine campionato è retrocesso in Championship dopo otto anni di permanenza in Premier League, costringendo Martinez alle dimissioni. Nel 2013 è stato poi chiamato ad allenare l’Everton, con cui nella stagione 2013-2014 ha ottenuto un quinto posto davanti a Tottenham e Manchester United: fino a questo momento quella è stata la sua ultima esperienza da allenatore di un club.
1.2) La stella: Eden Hazard

Considerato uno dei giocatori belgi più forti di tutti i tempi, Eden Hazard si presenta a questa Coppa del Mondo come l’anima offensiva più talentuosa dei Diavoli Rossi. Come già detto di Kevin de Bruyne, il CT Martinez lascia molta libertà anche al giocatore del Chelsea, al quale invece l’ex allenatore Marc Wilmots non riconosceva la leadership che il numero 10 reclamava a gran voce. Adesso le cose sono cambiate, Hazard è libero di muoversi dove vuole e di impensierire le difese avversarie a seconda delle sue scelte, e lo dimostrano anche gli 8 goal e i 7 assist realizzati nel girone di qualificazione. La sua duttilità nel ricoprire più ruoli (ala, esterno, trequartista, seconda punta) lo rendono particolarmente completo dal punto di vista tattico, e le sue caratteristiche tecniche gli hanno permesso di essere accostato a due fenomeni come Messi e Cristiano Ronaldo: facilità nel saltare l’uomo, ottimo dribbling, utilizzo frequente del doppio passo e ottima precisione nei calci piazzati. Con la nazionale belga ha finora collezionato 22 goal e 23 assist in 85 presenze totali, mentre nella stagione appena conclusa con il Chelsea ha realizzato 17 reti e 13 assist in 51 partite giocate.
2) La storia
L’esordio ufficiale del Belgio è avvenuto il 1 maggio del 1904, nel pareggio per 3-3 contro la Francia, e nei primi anni di vita la nazionale belga ha subito accusato il divario con le altre squadre, uscendo al primo turno nei Mondiali del 1930, 1934, 1938 e 1954. Il decennio compreso tra il 1970 ed il 1980 è stato invece il periodo dei successi incostanti. Nell’Europeo del 1972, ad esempio, la nazionale belga ha conquistato il terzo posto battendo l’Ungheria, mentre quello del 1984 è stato uno degli Europei più deludenti dal punto di vista storico, poiché ha visto il Belgio uscire dal girone a causa di un netto 5-0 rimediato contro la Francia. Sei anni dopo, nei Mondiali di Italia ’90, la formazione allenata da Guy Thys si è dovuta invece fermare agli ottavi di finale contro l’Inghilterra: la stessa sorte le sarebbe toccata anche ad USA ’94 e nel campionato del mondo del 2002, rispettivamente contro Germania e Brasile. Proprio dal Mondiale di Giappone e Corea del Sud, però, è iniziato un lento e lungo tracollo, che ha portato i belgi a non qualificarsi alle successive 2 edizioni della Coppa del Mondo e alle 3 dell’Europeo. Nel 2012 quindi l’incarico di nuovo CT è stato affidato a Marc Wilmots, che dopo 12 anni ha riportato la propria nazionale a giocarsi un titolo internazionale. Molto bene è stato fatto sia nel girone di qualificazione (8 vittorie e due pareggi) sia nelle fasi finali del Mondiale brasiliano del 2014, in cui Hazard e compagni si sono dovuti arrendere nei quarti solo all’Argentina, futura finalista. Negli ultimi anni, inoltre, il Belgio ha avuto una crescita esponenziale di giovani talenti: Lukaku, Hazard, De Bruyne, Courtois, Nainggolan, Mertens, sono tutti giocatori che con il passare del tempo stanno dando un’ossatura solida alla nazionale dei Diavoli Rossi. Facendo infine qualche considerazione su questo Mondiale, per la squadra di Roberto Martinez non dovrebbero esserci grossi problemi nel passaggio del turno: l’unica incognita è quella di non avere delle riserve all’altezza, che potrebbero far rischiare l’ennesimo stop ai quarti di finale, come già successo in Brasile nel 2014 e in Francia nel 2016.