Michele Moretti, il terzino che uccise Mussolini

Michele Moretti, il terzino che uccise Mussolini

Michele Moretti era un italiano antifascita ed un calciatore. Spese la sua carriera in tre squadre, di cui due nella sua città, Como. L’avventura calcistica di Moretti si evolve principalmente negli anni dell’Italia fascista, quando vestiva la maglia della Comense (attuale Como calcio); allo stesso tempo però Michele è un disertore, a modo suo, del governo; è celebre l’immagine nella quale è ritratto insieme al resto della squadra e lui è l’unico che non alza il braccio destro per effettuare il saluto romano. Nella seconda metà degli anni 30 entra nel partito comunista, chiaramente in clandestinità, ed è uno degli organizzatori degli scioperi del 1943 e del 1944 nella zona di Como; viene anche arrestato dalla polizia, ma mentre veniva trasferito in Germania riuscì a scappare continuando la sua lotta tra le milizie partigiane, contribuendo alla fondazione della 52esima milizia Brigata Garibaldi Luigi Clerici e prese come nome di combattimento “Pietro Gatti”. Moretti partecipò anche alle delicate trattative di Musso il 27 aprile 1945, che si chiusero con un accordo che prevedeva che i tedeschi avrebbero potuto proseguire subordinatamente alla consegna dei fascisti al loro seguito. Durante il riconoscimento dei nuovi prigionieri scorse Claretta Petacci, Benito Mussolini ed altri esponenti di spicco della Repubblica Sociale, che alle 3.00 di notte del 28 aprile insieme ad altri partigiani trasportò a Bonzanigo; da qui vi sono due versioni differenti, quella storica che narra di come Moretti accompagnò i capi partigiani Walter Audisio ed Aldo Lampredi, giunti da Milano, ad uccidere Mussolini; mentre l’altra del partigiano “Sandrino”  che racconta di come lo stesso Moretti insieme ad un altro partigiano, Valerio, siano stati gli uccisori del dittatore e della sua compagna.


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