Separati in casa

L’ultima moda del calciomercato di Serie A è il giocatore scontento e separato in casa. In questa stagione e non solo, molte società hanno avuto o hanno ancora in rosa giocatori ‘scontenti’ e ‘delusi’ che avrebbro voluto cambiare maglia. Da Gomez a Milik, da Dzeko a Eriksen, i separati in casa sono numerosi e di prima qualità. Ma cosa è cambiato rispetto a casi del passato? Vedi Pandev e Ledesma con la Lazio e con Lotito? Sembrerebbe che se prima erano i giocatori a fare la voce grossa e spesso e volentieri ad avere la meglio, ora sono le società che si fanno valere forti del loro “comandare” io giocatore economicamente. Ma un ruolo fondamentale lo hanno i mister, spesso sono proprio loro il problema tra la maglia ed il giocatore, oppure hanno problemi in prima persona con la dirigenza, vedi Napoli, vedi Gattuso. Questo e altro nel podcast odierno, buon ascolto!




Roma-Friedkin, questo matrimonio non s’ha da fare

Roma-Friedkin, questo matrimonio non s’ha da fare

Si era arrivati a tanto così dalla chiusura definitiva, e invece niente da fare, almeno per ora. Era dicembre, quando Pallotta e Friedkin si stringevano virtualmente la mano dopo aver concordato la cifra per la cessione del club giallorosso: la Roma sarebbe passata a Friedkin per 710 milioni di euro. Troppi, sostennero in molti, ma ora a quanto pare non c’è più da preoccuparsi di quella cifra perché, stando a quanto riportato da Il Corriere dello Sport, la trattativa ha subito una frenata così brusca che rischia di naufragare definitivamente.

Tra dicembre e febbraio il dialogo tra i dirigenti della Roma ed il magnate texano era quotidiano, poi l’esplosione del coronavirus ha cambiato tutto ed ora Pallotta e Friedkin non si sentono da settimane. Nella mente dei romanisti sono ancora vive le immagini dei legali del texano che arrivano in sede per trattare l’acquisizione del club, ma ormai quelle immagini sono solo un ricordo perché al momento la trattativa è saltata e non si sa se potrà mai riprendere. Qualora dovesse riprendere in futuro, sicuramente andrà rivista tutta la documentazione ma soprattutto la cifra per l’acquisizione del club, visto che la Roma (come ogni altra società) sì è deprezzata per via del coronavirus e potrebbe ancora perdere di valore se il campionato non dovesse riprendere. C’è scetticismo generale anche su una possibile ripresa futura della trattativa dato che l’orizzonte non è chiaro ed al momento non si hanno sicurezze né sulla ripresa del campionato, né sul FairPlay finanziario.

James Pallotta resta al timone della Roma, dunque, e anch’esso non ha pochi problemi al momento: la Roma arriva da un bilancio semestrale che vede il consolidamento del suo debito complessivo a 264 milioni, con una perdita netta di quasi 87 milioni. Per questo è stata fondamentale la rinuncia a quattro mensilità da parte di giocatori e staff tecnico, una mossa che alleggerirà il bilancio di circa 35 milioni. Entro dicembre andrà varato un importante aumento di capitale per far respirare le casse societarie e molto probabilmente una parte verrà versata già entro fine mese.

Capitolo Edin Dzeko

Rischia il taglio il capitano, e non dell’ingaggio. Il centravanti bosniaco e capitano giallorosso Edin Dzeko a fine stagione potrebbe fare le valigie, questo perché ha un importantissimo ingaggio da 8,8 milioni lordi a stagione (fino al 2022) ed il coronavirus ha devastato le casse della società Roma che adesso siederà con Dzeko pere trovare una soluzione: ingaggio ridotto e spalmato, magari fino al 2023, o sarà cessione. Per Edin Dzeko non mancano le pretendenti (Inter su tutte) ma Fonseca e la Roma vorrebbero tenersi stretto il centravanti, quindi ora la palla passa a Petrachi e Fienga che dovranno trovare una soluzione che faccia felici tutti.

 

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Dzeko: “Fascia di capitano a Roma un grande onore”

Dzeko: “Fascia di capitano a Roma un grande onore”

Edin Dzeko ha parlato ai microfoni di Sky, questa è un’anticipazione dello speciale “AS Roma Story – Dzeko” che andrà in onda su Sky Sport Uno sabato 11 aprile alle 20:45 e domenica 12 alle 16:00. Andiamo a vedere come ha risposto alle domande fattegli da David Rossi:

Cominciamo dalle iniziative di Roma Cares, molto attiva da questo punto di vista. Anche tu sei stato coinvolto, con un videomessaggio e la donazione all’ospedale Spallanzani. Questo ti fa pensare che la tua scelta in estate sia stata quella giusta?
“Ho fatto la scelta giusta e non era difficile, ora ancora di più sono orgoglioso di far parte di questa società che in momenti difficili fa cose così importanti per i suoi tifosi che hanno bisogno di aiuto. Noi giocatori siamo a disposizione della società per aiutare in tutti i modi possibili”.

 

Com’è essere padre a tempo pieno? Non hai mai passato così tanto tempo con i tuoi figli probabilmente.
“Non sono mai stato così tanto a casa ma sono contento di stare con i miei figli, in questi momenti è l’unica positiva del rimanere a casa. I miei bambini sono contenti e quando li vedo così sono più felice anch’io”.

 

Il calcio italiano vuole ripartire. La data per riprendere gli allenamenti potrebbe essere il 3 maggio: è quella giusta?
“È una questione molto delicata. Sicuramente la cosa più importante è la salute di tutti noi. In questo momento di certo lo sport non è la priorità. Io come tanti amo lo sport ed è parte delle nostre vite. Quando la situazione si calmerà e non ci sarà più pericolo, è giusto finire il campionato perché è ciò per cui abbiamo lavorato tutti i giorni”.

 

Sui social hai espresso una dichiarazione d’amore per la tua città natale, Sarajevo. Quando non sei a Roma, invece, cosa ti manca?
“Per Sarajevo ho un amore infinito e sarà così per sempre. Di Roma mi mancherebbe casa nostra, dove abitiamo: quando andiamo in vacanza a Sarejevo, nostra figlia ci chiede sempre ‘Quando torniamo a casa’, perché per lei casa sua è qui. Amano tanto Roma”.

 

Da qualche mese hai ereditato la fascia per la partenza di Florenzi. Ti sentivi già capitano da prima?
“La prima volta che sono stato capitano è stato negli ultimi sei mesi a Wolfsburg, poi sono andato al Manchester City. Negli ultimi sei anni sono stato capitano della Bosnia e sono orgoglioso. Poi esserlo a Roma dopo Totti e De Rossi è un grande onore in questa società meravigliosa. Io già da prima mi sentivo uno dei capitani, perché penso che ogni squadra abbia più di un leader dentro e fuori dal campo al di là della fascia”.

 

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Nel podcast tematico sulla Serie A questa settimana abbiamo parlato dei nuovi acquisti dell’Inter: Young, Moses ed Eriksen, tutti e tre provenienti da squadre di Premier League, dunque un calciomercato simile a quello fatto dal duo Marotta-Ausilio già in estate. L’Inter di Conte ora ha tre nuove frecce nella propria faretra, ma cosa possono dare i nuovi arrivati ai nerazzurri? Corsa, dinamismo, tecnica ed esperienza sicuramente, ma basteranno per arrivare alla vittoria del tricolore?




Serie A: chi sono stati i migliori fin qui?

Serie A: chi sono stati i migliori fin qui?

Mettiamo caso che, e solo quello possiamo fare in questi giorni di quarantena dove possiamo aggrapparci unicamente al mondo delle ipotesi, il campionato finisse ufficialmente oggi perché non si avrebbero più date utili per recuperare i vari impegni… chi vincerebbe il campionato? Chi retrocederebbe? Chi andrebbe a giocarsi le coppe europee? Tutte domande che ci siamo già fatti in queste ultime settimane e alle quali ancora non abbiamo una risposta. Ci sorge spontanea un’altra domanda allora: se il campionato dovesse finire oggi, quali calciatori vincerebbero i premi individuali della stagione?

Come riportato dai siti della Lega Serie A, Transfermarkt e Fantagazzetta andiamo allora a vedere chi sono stati i migliori della stagione 2019-2020 di Serie A:

Il premio di Capocannoniere della stagione andrebbe a Ciro Immobile: l’attaccante della Lazio è stato fin qui capace di segnare addirittura 27 gol in 26 presenze!

Anche il premio di Assist Men della stagione andrebbe ad un laziale: Luis Alberto, geniale trequartista che alla corte di Inzaghi si è consacrato come uno dei migliori fantasisti in circolazione ed in questa stagione ha siglato ben 12 assist.

Diamo anche un premio, questo di fantasia, ad un difensore: chi ha recuperato più palloni quest’anno?
Nemmeno troppo a sorpresa troviamo una delle rivelazioni del campionato: Amir Rrahmani, difensore del Verona (promesso sposo al Napoli) che ha recuperato ben 358 palloni.

Nel calcio moderno è risaputo che si corre molto e quindi tutte le squadre in campo hanno uno o più motori soprattutto a centrocampo, Marcelo Brozovic dell’Inter è quello che corre di più: ben 12km e mezzo (in media) a partita, un numero a dir poco sbalorditivo.

La più grande minaccia aerea invece è Edin Dzeko della Roma: il bomber giallorosso ha infilato i portieri avversari ben 5 volte con colpi di testa.

Il premio come “iellati dell’anno” invece va al trio del Napoli Insigne, Mertens e Milik: i tre attaccanti di Gattuso hanno colpito ben 14 pali, rispettivamente 5 i primi due e 4 il polacco.

La palma di para-rigori della stagione se la dividono invece Gianluigi Donnarumma e Bartlomiej Dragowski, entrambi col 40% dei rigori parati avendone entrambi sventati 2 su 5 tiratigli.

I portieri non stanno lì solo per parare rigori, allora è giusto menzionare anche il portiere con la media voto più alta (che abbia almeno disputato 15 gare in stagione): nonostante la valanga di gol subiti quest’anno dal Torino, è Salvatore Sirigu il più meritevole con un sontuoso 6.54 di media voto!

Il premio più ambito però resta quello del Miglior Giocatore della Stagione e noi lo assegneremo basandoci sulla media voto tenuta in stagione dai calciatori: vince l’ambito premio Ciro Immobile e non solo grazie ai suoi gol (ripetiamo, ben 27!) e assist (addirittura 7), ma anche grazie ad una media voto notevole di 6.77 (fantamedia spaziale: 9.96!).


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Dzeko: “Pronto per fare il capitano, ma voglio anche vincere”

Dzeko: “Pronto per fare il capitano, ma voglio anche vincere”

L’attaccante bosniaco della Roma Edin Dzeko ha rilasciato una lunga intervista per “The Athletic”, nella quale racconta i suoi trascorsi in maglia giallorossa, alla vigilia del suo 34esimo compleanno. Dai gol meraviglia contro il Chelsea, il Milan e il Torino fino alla situazione attuale, analizzando anno per anno fino ad arrivare ai giorni nostri. Grandi gioie, tra cui ovviamente il ritorno in casa contro il Barcellona, dove i capitolini hanno ribaltato il 4 a 1 dell’andata con uno storico 3 a 0. Grandi rimpianti, come la semifinale d’andata persa malamente contro il Liverpool nello storico cammino in Champions League del 2018 giocata, a suo dire, non pensando al ritorno e il grande rapporto con Salah e Nainggolan, 2 con cui era davvero facile giocare a calcio. La difficoltà nel creare continuità, dato i molteplici cambiamenti di anno in anno, sono la causa, secondo il bosniaco, dell’assenza di trofei fino ad oggi. Tuttavia, dopo gli addi di Totti prima, di De Rossi e di Florenzi recentemente, Edin Dzeko non teme la fascia di capitano ed è pronto al ruolo di leader, sia per anzianità sia per curriculum, essendo nella rosa uno dei giocatori più vincenti. Pronto ad esser capitano e pronta a vincere un trofeo, ovviamente in giallorosso.


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Roma, sei sconfitte in casa: quali sono i motivi dei tracolli in campo amico?

Bisognerebbe entrare dentro una macchina del tempo e tornare indietro di 70 anni per registrare un rendimento casalingo più negativo di quello di quest’anno da parte della Roma. Solo nella lontanissima stagione del 1947/48 i giallorossi avevano fatto peggio: 8 sconfitte a fronte delle 6 fino ad ora incassate dalla squadra di Di Francesco.
Non si vince senza segnare neanche un goal; più che altro, partite come queste possono finire a reti bianche per entrambe le squadre, sempre se il reparto difensivo è pronto a limare le difficoltà realizzative di quello offensivo.
Se la matematica non è un’opinione, sono proprio i numeri a testimoniare come sia il fattore “goal” a determinare l’attuale crisi della squadra giallorossa: solo 50 le reti fino ad ora segnate. Bottino davvero misero.
Rendimento ampiamente insufficiente se poi lo si paragona a quello delle altre big italiane: con le sue reti la Roma si posiziona sotto alla Juventus (74), al Napoli (66) e alla prima della classe, la Lazio (75).
L’ultima sconfitta casalinga con la Fiorentina deriva proprio da questo aspetto: lo scarso cinismo sotto porta; 25 (tiri) a 0 (goal) è una proporzione allarmante se riferita ad una squadra a quota 60 punti, terza in classifica e ancora in lotta per un posto in semifinale di Champions League.  Un focus sulla gara con la Viola ci mostra come la squadra di Di Francesco sia strettamente Dzeko dipendente. Si deve comunque sottolineare che il ruolo centrale della prima punta negli schemi tattici è diventato ormai un topos del mondo calcistico italiano. Basti pensare, ad esempio, al ruolo di Icardi nell’Inter: dal derby in poi il centravanti nerazzurro è a secco di goal e la squadra, di conseguenza, dei 3 punti. Costruire e disegnare un gioco intorno ad un solo giocatore è un fattore inevitabilmente limitante per il rendimento complessivo del gruppo.
La Roma rimane, comunque, una squadra che nel corso delle partite crea molte occasioni da goal, sprecandone altrettante. Si può dire quindi che il momento no  per i giallorossi risiede più nella testa che nelle gambe: tanti impegni possono condizionare l’aspetto mentale e partite come quella con il Barcellona di mercoledì scorso portano con sè molte fragilità, tra cui anche la cosiddetta sindrome “del braccino corto” di cui sono affetti gli avanti capitolini.
In virtù di una settimana di fuoco, tra Europa e derby, Di Francesco dovrà inevitabilmente sperare nel ritrovato cinismo sotto porta degli attaccanti. In questo senso, sarà fondamentale per il tecnico giallorosso lavorare sulla testa dei propri giocatori: la sensazione è che il compito sia molto più arduo rispetto alle premesse di inizio stagione.




Milan, assalto a Dzeko: i dettagli dell’offerta

Il Milan, visto i pochi goal realizzati dagli attaccanti, vuole intervenire sul mercato per quanto riguarda il reparto offensivo. L’idea dei rossoneri, secondo quanto riferisce Tuttosport, sarebbe quella di vendere Kalinic e puntare tutto su Edin Dzeko. L’offerta ai giallorossi si aggirerebbe intorno ai 25 milioni di euro mentre al giocatore andrebbero 4.5 milioni più bonus per un totale di 6 milioni.




Roma, Di Francesco: “Dzeko? Finché resta gioca sempre”

Eusebio Di Francesco, allenatore della Roma, ha rilasciato alcune dichiarazioni al termine del match contro la Sampdoria, parlando della possibile partenza di Dzeko: “Non avremmo meritato di perdere. Nel primo tempo siamo andati sotto per una segnalazione irregolare, le valutazioni andrebbero fatte in modo completo. Non condivido certe scelte che poi hanno rischiato di compromettere la partita. Dzeko al Chelsea? Si è messo a completa disposizione per la squadra, nonostante le tantissime voci. A volte si vede poco, ma c’è sempre. Il suo futuro dipende dalla società: fino a quando sarà a disposizione lo farò giocare.”




Roma, per il dopo Dzeko rispunta Dolberg

La Roma è già alla caccia di un vice Dzeko: nonostante la chiusura dell’affare con il Chelsea stia tardando ad arrivare, il diesse Monchi sta cercando soluzioni per rimpiazzare il bosniaco. Scartata l’ipotesi Sturridge, che sembra preferire Siviglia o Inter, il primo obiettivo pare sia tornato Dolberg, attaccante danese di proprietà dell’Ajax. Il giovane talento era già stato accostato ai giallorossi questa estate, ma la sua volontà di rimanere in Olanda a crescere fece virare Monchi su Scbhick. Adesso però le cose potrebbero essere cambiate, con il giocatore volenteroso di provare il salto di qualità: sono previsti contatti nei prossimi giorni. L’alternativa resta Piedone Oyarzabal, punta centrale della Real Sociedad: già 6 goal quest’anno, l’attaccante è considerato uno dei migliori prospetti della Spagna.




Roma, giorno decisivo per il passaggio di Dzeko al Chelsea

La Roma, dopo il pareggio di San Siro contro l’Inter, continua a lavorare sul mercato per le cessioni di Emerson e Dzeko al Chelsea. Mentre per il brasiliano sono stati definiti tutti i dettagli manca ancora qualcosa per il trasferimento dell’attaccante bosniaco. Le due società, secondo quanto riporta Sky Sport, stanno ancora lavorando sui bonus e i termini di pagamento. In ogni caso la trattativa potrebbe chiudersi già nella giornata di oggi.