Gasperini: “Bergamo ha sofferto, è il momento di farla sorridere di nuovo”

Gasperini: “Bergamo ha sofferto, è il momento di farla sorridere di nuovo”

Gian Piero Gasperini, tecnico della strepitosa Atalanta che sta facendo impazzire l’Europa e la Serie A, ha rilasciato una lunga e bella intervista al The Guardian. Nel corso della chiacchierata Gasperini ha parlato di Bergamo, della sua Atalanta, dei club allenati nella sua carriera, dei ragazzi lanciati in Serie A, del suo modo di vedere il calcio, delle emozioni che regala giocare la Champions League e molto altro. Andiamo a vedere cos’ha detto:

Come motiva i suoi ragazzi?

Una delle ultime volte ho inviato ai ragazzi una frase di Michael Jordan: “Ventisei volte mi sono preso il tiro finale e non ci sono riuscito. Ho fallito tante volte nella mia vita ed è per questo che alla fine riesco in quello che voglio”. Ma la cosa migliore che ho fatto è quella di aver attaccato nello spogliatoio una foto di un branco di lupi: ci sono lupi nella parte anteriore, al centro e in fondo al gruppo. Quelli in primo piano impostano il ritmo, quelli in fondo sono i più forti e quelli al centro vivono protetti dagli altri. L’ultimo è il capo che si assicura che nessuno venga lasciato indietro. Il messaggio è che il leader non si limita alla prima linea: si prende cura della squadra e questo è quello che voglio dai miei giocatori“.

Come ha fatto a trasformare l’Atalanta in una delle squadre più divertenti al mondo?
Per darvi un’idea utilizzerò un proverbio cinese del 500 a.c.: “La difesa ti rende invincibile, ma se vuoi vincere, devi attaccare”. Questo riassume lo spirito e la mentalità che voglio che abbia la mia squadra. Ma che anche qualcos’altro di importante: l’identità che crei in una squadra deve essere sempre rafforzata. Devi crescere e migliorare, giorno dopo giorno, perché se non migliora, hai finito. Chi si ferma, è perduto“.

I suoi allenamenti sono diventati famosi per intensità e fatica.
Durante l’allenamento i miei giocatori devono lottare. Quelli che non sono abituati a lavorare sodo mi spaventano. Dalla lotta nascono le vittorie. Se non corri in allenamento, allora non corri neanche in partita. Poi ovviamente è importante anche divertirsi in allenamento perché da questo deriva lo stile del gioco e la qualità di esso“.

Gomez, Ilicic, De Roon, Gosens e tanti altri hanno raggiunto il miglior momento di forma delle rispettive carriere. Come ci è riuscito?
C’è un segreto: quando raggiungi la maturità necessaria per capire che il duro lavoro porta a risultati, non senti più la stanchezza. Non perdiamo di vista il fatto che i calciatori non si allenano duramente come tanti atleti di quasi tutte le altre discipline, dove gli allenamenti sono più duri e intensi. I miei giocatori devono ricordarsi questo e dare sempre di più. Non abbiamo mai avuto i mezzi per grandi investimenti, quindi abbiamo dovuto trovare giovani giocatori in giro per l’Europa che avessero la stessa filosofia. Capaci di adattarsi al nostro stile di gioco, di prendere la mentalità offensiva della squadra e che fossero disponibili a lavorare sodo. Chi ci crede è uno di noi, quelli che hanno paura, se ne vanno“.

Gomez una volta ha detto che con lei la partita è come un giorno libero, cosa ne pensa?
Stiamo parlando di un giocatore straordinario, che prima di oggi non ha mai raggiunto il massimo dal proprio potenziale perché non si allenava bene. Quando ha iniziato ad allenarsi meglio, ha alzato il suo livello ed è diventato uno dei più forti d’Europa. Ha perso tempo perché è l’allenamento che ti rende un campione: lui ha sempre avuto tutto per diventarlo“.

E Ilicic?
Lo chiamavamo “la nonna” perché era sempre gentile con tutti. Abbiamo dovuto convincerlo ad aumentare gli sforzi in allenamento. Gli mancava quello scatto mentale necessario che poi ha fatto trasformandolo da “nonna” in “professore”. Si è reso conto che ogni sessione di allenamento può essere divertente e da quel momento è rinato. 5 gol in Champions in questa stagione sono un record straordinario“.

L’addio all’Inter l’ha portata a uno dei momenti migliori della sua carriera.
Ero appena stato licenziato perché non avevo la stessa visione della dirigenza. Ho ricevuto un bellissimo messaggio da Guardiola che mi disse che voleva incontrarmi e voleva farmi assistere agli allenamenti del Barcellona. E’ stato un momento molto difficile della mia carriera e ricevere il suo supporto mi ha fatto capire che tipo di persona sia. Mi ha reso felice“.

Il suo modo di interpretare il calcio ebbe dei problemi all’inizio dell’esperienza con l’Atalanta.
Ho deciso di percorrere questa strada e lo farò fino alla fine. Sono pronto a rischiare tutto perché credo in quello che faccio. Abbiamo lanciato giocatori come Caldara, Gagliardini, Petagna, Conti e altri giocatori che avevano pochissime partite in Serie A. La vittoria contro il Napoli fu l’inizio della nostra crescita, l’inizio di questa bella storia“.

La scelta di lavorare con i giovani l’ha premiata.
Fin da subito ho voluto lavorare con i giovani. Bergamo viene considerata una città molto produttiva, dove il lavoro è fondamentale. Volevo un progetto composto da giovani che preferibilmente fossero cresciuti nel vivaio. Per troppo tempo la spina dorsale della squadra era stata vecchia, quindi ho cercato di evitare la retrocessione con un metodo diverso: avere piena fiducia nei giovani facendoli crescere dando la priorità alla qualità“.

Ai suoi calciatori è arrivato a dire di seguire l’arbitro per trovare spazio, è vero?
Trovare spazio è fondamentale per un calciatore e quindi ho detto loro di seguire l’arbitro però sempre nella posizione ideale per vedere il gioco. Gomez è uno che ha capito questo consiglio alla perfezione e lo ha aiutato molto“.

Sua moglie Cristina dice che a volte si sveglia di notte e si mette a scrivere degli appunti.
Sì (ride). Con il mio computer di notte o con la lavagna, studio delle soluzioni per le partite successive e solo quando sono sicuro che possono funzionare riporto quelle idee in allenamento“.

Giocare con tre difensori era visto come difensivista e qualcuno l’ha anche accusata di esserlo all’inizio, poi cosa è successo?
Sono orgoglioso di questa scelta. Molti anni fa provai a consigliarlo quando ero allenatore delle giovanili della Juventus e mi dissero che ero troppo difensivo. Ho dimostrato il contrario: i tre difensori partecipano alla corsa, sono pronti per essere coinvolti. La formazione non ha importanza, è importante con quanti giocatori attacchi o difendi. Se dovessi riassumere la mia idea della difesa, direi che non aspetterei mai un errore altrui per conquistare palla, penso che uno debba trovare il modo per attaccare l’avversario e portargli via la palla“.

Qual è la filosofia che vuole trasmettere ai suoi giocatori?
Io dico sempre o vinciamo o impariamo, non perdiamo mai. Il mio obiettivo è creare una squadra che possa dare fastidio a qualsiasi avversario. Chi gioca contro di noi deve correre molto ed essere infastidito dal nostro gioco“.

Cosa ha provato dopo che è tornato dalla trasferta di Champions contro il Valencia?
Sembrava di essere in un paese dilaniato dalla guerra. Tutto è accaduto così in fretta, in pochi giorni non si sapeva più cosa potesse succedere. Ricordo che quando arrivammo a Valencia, trovammo una città piena che festeggiava per le strade, mentre a Bergamo si parlava già di situazione critica. Ci siamo resi conto di quanto fosse cambiata la situazione in sole 48 ore. Siamo passati dall’euforia alla paura. Bergamo è stata colpita profondamente da questo terribile virus, con tanti morti e tanti malati. Non dimenticherò mai le sirene nel centro di Bergamo, per tutta la vita“.

Quando riprenderete a giocare, cosa dirà alla squadra?
Metterò l’aspetto emotivo a destra, davanti e al centro. Questi giocatori hanno tutti un legame fortissimo con la città e con i tifosi. Parlerò di emozione e sentimento: Bergamo ha sofferto molto, è il momento di farla sorridere di nuovo“.

 

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Calciomercato, l’agente di Szoboszlai: “Probabile un futuro in Serie A”

Calciomercato, l’agente di Szoboszlai: “Probabile un futuro in Serie A”

Calciomercato – Dominik Szoboszlai è un nome che nelle ultime settimane si legge spesso insieme a quello del Milan. Il centrocampista in forza al Salisburgo sembra avere molto mercato anche tra altre squadre di Serie A che si sono informate per prendere l’ungherese e sono Roma, Lazio ed Atalanta, oltre al già citato Milan. Il suo agente, Matyas Esterhazy, è stato intervistato dal sito tmw.com, e ha rilasciato parecchie dichiarazioni interessanti:

Haaland però è andato al Borussia Dortmund per evitare di non giocare al Real Madrid o alla Juventus… Può essere un percorso simile?

Non stiamo pensando a nomi, se fare un passo più lungo o più breve. Pensiamo solamente alle possibilità, al giusto progetto. Certo, per noi giocare tanto è una necessità. Sceglieremo quello migliorare il più possibile, secondo me Dominik ha la possibilità di essere uno dei migliori giocatori d’Europa nel suo ruolo.

Quindi l’Italia…

Alla fine della storia la scelta viene fatta dal giocatore. Nella mia idea sia il calcio italiano può essere una buona destinazione.

Però si parla di Milan, di Roma, di Lazio e Atalanta…

Se il tempo è quello giusto, la Serie A è una delle scelte più probabili, ovviamente.

Qual è il suo prezzo?

È molto difficile parlare di valore, è definito dal mercato. Ma mai come oggi è instabile, il Coronavirus avrà delle ripercussioni, probabilmente nei prezzi. Sarà complicato definirlo.

Il campionato austriaco intanto è pronto a ripartire…

Dovrebbero farlo con la finale di coppa il 29 maggio, poi playoff e playout. Dovrebbero finire il 5 luglio. Il protocollo è simile a quello della Bundesliga. Alla fine credo sia una buona scelta quella di isolare i positivi: se lo è uno non vuol dire che lo sia tutta la squadra.


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Juventus, Barzagli lascia lo staff tecnico: la lettera su Instagram

Juventus, Barzagli lascia lo staff tecnico: la lettera su Instagram

In un anno arriva il secondo addio alla Juventus da parte di Andrea Barzagli. L’ex difensore, otto stagioni in bianconero con otto scudetti conquistati, si era ritirato dal calcio giocato a maggio 2019, scendendo in campo l’ultima volta in campionato contro l’Atalanta. Dallo scorso settembre però era entrato a far parte dello staff tecnico di Maurizio Sarri. Il suo ruolo era lavorare individualmente con i difensori, mettendo a disposizione la sua grandissima esperienza, accumulata in una carriera che lo ha visto come membro della famigerata BBC (Barzagli, Bonucci, Chiellini) diventare uno dei difensori più forti del mondo.

Ora però, complice probabilmente lo stop legato all’emergenza Coronavirus, Barzagli ha deciso di interrompere questa esperienza, spiegando le sue motivazioni in una sentita lettera pubblicata su Instagram:

“Ho deciso di fare una scelta di vita. È stata una scelta di cuore! Non per questo non sofferta. Ma sentivo l’esigenza di vivere maggiormente la mia famiglia che, silenziosamente in tutti questi anni, ha appoggiato e accompagnato le mie scelte professionali. Ho scelto di privilegiare, oggi, una famiglia a dispetto di un’altra, la Juventus, a cui sarò sempre legato ed eternamente grato. Ma era giusto scegliere.

Il mio pensiero corre a chi mi ha dimostrato sempre la massima stima e la totale vicinanza professionale e umana. Il Presidente, il mister, Fabio e Pavel. Figure che hanno contribuito alla mia crescita e che con discrezione e amicizia hanno camminato al mio fianco.

GRAZIE sarebbero tantissimi. I compagni, i tifosi, i professionisti che lavorano ogni giorno per rendere la Juventus ciò che è! Riassumo tutto in un grande e gigantesco: #finoallafine forza Juventus!

Sempre vostro, Andrea!”

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Florenzi: “a Valencia meno passione” e scoppia la bufera sui social

Florenzi: “a Valencia meno passione” e scoppia la bufera sui social

Il futuro di Alessandro Florenzi difficilmente sarà ancora alla Roma. L’ex capitano ha lasciato la capitale nel mese di gennaio per accasarsi al Valencia e giocare con maggiore continuità. Poi è arrivato il Coronavirus a complicare le cose, ma questo non cambia il fatto che alla fine della stagione il club spagnolo non lo riscatterà.

Per lui dunque in arrivo una probabile cessione o l’inserimento in uno scambio che porti a Fonseca una pedina preziosa. Non che il tecnico portoghese non stimi Florenzi. Gli ha dato spazio quando ha potuto, in altre occasioni gli ha preferito altri giocatori. Non lo ha ritenuto un titolare fisso e per questo motivo Florenzi, anche in ottica Europei (poi rinviati) ha preferito cambiare aria.

A Valencia non è stato fortunato. Prima un’espulsione rimediata e poi la varicella gli hanno impedito di scendere in campo con regolarità, facendogli saltare anche gli ottavi di Champions League contro l’Atalanta. Quindi il Coronavirus ha bloccato tutto per mesi e ora ci sarà poco tempo per farsi applaudire dai tifosi spagnoli.

Tifosi che se la sono presa per alcune dichiarazioni del giocatore durante una Facebook: “Qui ho trovato meno passione e un po’ più di libertà. È come se andassi al teatro, alla fine della partita è tutto finito. In stazione abbiamo fatto il biglietto come persone normali, a Roma avevamo la scorta”. Poi sul futuro: “Al termine del prestito tornerò a Roma, poi deciderò cosa fare”. Le sue parole riportate dai media locali hanno irritato non poco i sostenitori del club, che lo hanno duramente attaccato sui social: “Per me puoi già andartene, ingrato”, ha scritto un tifoso spagnolo. E ancora: “Parejo il biglietto non può comprarlo alla stazione, tu si perché non ti conosce nessuno”, “Ma perché ti dovrebbero fermare? Mica sei Rodrigo, Parejo o David Villa! A Roma eri capitano, qui non sei nessuno“, “Forse non ti fermano perchè sei qui da un mese? Io se ti incontro non ti riconosco. Non hai capito che cos’è il Valencia“. Tra i commenti anche quello di un noto giornalista spagnolo di Radio Esporte Valencia: “È normale che non ti fermano, qui sanno poco di te…”..

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Calciomercato Napoli, ritorno di fiamma per Josip Ilicic

Calciomercato Napoli, ritorno di fiamma per Josip Ilicic

Calciomercato Napoli- L’interesse dei partenopei per Josip Ilicic è di lunga data. Nello scorso calciomercato il presidente De Laurentiis ha cercato in tutti i modi di strappare il giocatore dalla corte di Gaperini ma proprio il tecnico atalantino ha convinto lo sloveno a rimanere a Bergamo. L’edizione odierna de Il Mattino pone l’accento proprio su Ilicic e su ritorno di fiamma per portarlo sotto il Vesuvio. La trattativa è legata al futuro di Dries Mertens. Sembra sempre più probabile che il belga vada via a a parametro zero, anche se l’offerta del Napoli (4,5 milioni di euro per i prossimi due anni) non è stata ancora pareggiata da altri club. La priorità del club di De Laurentiis sembra quella di trattenere “Ciro”. Qualora non si riuscisse nell’impresa si punterà tutto su Josip Ilicic.

Lo sloveno ha senza dubbio il gradimento di mister Rino Gattuso, anche perché questa è stata finora la migliore stagione del giocatore dell’Atalanta, capace di mettersi in luce anche e soprattuto in Champions League.

Per lui i numeri parlano chiaro: 21 presenze e 15 reti in campionato, una presenza e una rete in Coppa Italia e 7 presenze e 5 reti in Champions League. Cifre da capogiro. Attualmente il cartellino del classe ’86 è stimato, secondo Transfermarkt, a 17,50 milioni di €, sicuramente possibile per le finanze del Napoli. La trattativa, come abbiamo visto nelle scorse stagioni, non è facile e tanto dipenderà dalla volontà del giocatore di lasciare Bergamo.


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Ciao Andrea, un abbraccio fin lassù

Ciao Andrea, un abbraccio fin lassù

Non ce l’ha fatta il diciannovenne centrocampista del Legnano, ed ex Atalanta, Andrea Rinaldi. Si è spento stamattina, dopo che venerdì era stato colpito da aneurisma cerebrale mentre si allenava nella sua casa a Cermenate (Como). Era stato portato immediatamente all’ospedale di Varese, ma stamattina il suo cuore si è fermato.

Andrea Rinaldi aveva cominciato la carriera nell’Atalanta, squadra con la quale categoria U17 aveva vinto Campionato e Supercoppa nella stagione 2015/2016. Con la Dea aveva fatto la trafila delle giovanili fino alla Primavera, giocando poi in prestito con Imolese e Mezzolara. Quest’anno Andrea Rinaldi stava disputando un grande campionato da centrocampista centrale nel Legnano secondo in classifica nel girone B della Serie D, nel quale aveva disputato 23 gare condite da 1 gol ed 1 assist.

In molti hanno tenuto a salutare il ragazzo, dall’amico procuratore ai club di Serie A, dal suo allenatore al club dove giocava:

Giovanni Cusatis, tecnico del Legnano“Andrea era un ragazzo a cui tutti volevano bene e chi si faceva volere bene”, il virgolettato dell’allenatore del Legnano, Giovanni Cusatis, rilasciato alla Provincia di Como. “Ci eravamo sentiti qualche giorno fa, io chiamo tutti i ragazzi una volta a settimana e stava bene. Mi ha detto: ‘Mister ha fatto appena in tempo a beccarmi che sto andando in giardino ad allenarmi’. Abbiamo scherzato ed era felice, sorridente, non aveva alcun problema”.

Il club d’appartenenza, l’AC Legnano“L’Ac Legnano, il mondo lilla, la città e l’intero universo calcistico, a tutti i livelli, oggi vivono uno dei loro giorni più sconvolgenti. Andrea Rinaldi, il nostro guerriero, ci ha lasciati. Un aneurisma lo ha strappato alla vita a 20 anni non ancora compiuti, nel fiore degli anni, con una vita davanti e con una carriera che prometteva traguardi luminosi. Una tragedia improvvisa e sconvolgente, impossibile anche solo da immaginare”.

Le parole della sua ex squadra, l’Atalanta: “Il Presidente Antonio Percassi e tutta la famiglia Atalanta, profondamente colpiti, partecipano commossi al dolore dei familiari e del AC Legnano per la scomparsa di Andrea Rinaldi. Ciao Andrea…”.

Il messaggio della società Torino“Il Presidente Urbano Cairo e tutto il Torino Football Club, profondamente commossi, esprimono il loro cordoglio e la vicinanza alla famiglia Rinaldi per la prematura scomparsa di Andrea Rinaldi, giovane centrocampista del Legnano ed ex calciatore della Primavera dell’Atalanta”.

Straziante e delicato il messaggio d’addio del suo amico e procuratore, Marco Montesarchio, pubblicato su Facebook con un video delle immagini più belle dell’Andrea calciatore: “È una notizia che non vorresti mai dover dare o ricevere anche per chi, come me, ti conosceva solo da un anno. Fu tuo padre a organizzare l’incontro, ma bastò poco a entrambi per capire subito che condividevamo gli stessi principi per poter iniziare a lavorare insieme. Sono stato davvero fortunato ad averti conosciuto e sono contento che le nostre strade si siano incrociate anche se per così poco tempo… Spero d’averti potuto lasciare qualcosa di positivo come tu sicuramente hai fatto con me. Sei stato sempre corretto e leale con tutti, era il tuo modo di essere dentro e fuori dal campo di calcio. Quel rettangolo verde che era la tua vita! Avrei voluto poter gioire con te per un tuo ritorno tra i professionisti, te lo saresti meritato dopo una stagione esaltante a Legnano. Poi, avevamo ancora tantissimi traguardi da dover raggiungere, come quelli che iniziavamo a programmare per la prossima stagione. Ma, purtroppo, il destino ha voluto che un malore ti portasse via in un attimo… La tua vita è stata breve ma vissuta intensamente perché eri un lottatore che davanti alle difficoltà non si arrendeva e lo hai sempre saputo dimostrare e hai sempre dato tutto! È stato un onore averti avuto tra i miei assistiti e mi piacerà ricordarti, così, con quel motto che ti rappresentava tanto e che avevi scritto anche sulla tua pagina facebook: ‘Se non lotti per ciò che desideri, non piangere per ciò che perdi’. Ciao Andrea Rinaldi, fai Buon Viaggio”.


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Atalanta, Sportiello è finalmente guarito dal coronavirus

Atalanta, Sportiello è finalmente guarito dal coronavirus

Come si legge sul sito della società Atalanta, arrivano buone notizie per la società di Percassi e per la salute dei suoi ragazzi: Marco Sportiello è guarito definitivamente dal coronavirus! Come si legge su Sky Sport, lo scorso 24 marzo l’Atalanta aveva annunciato la positivà al coronavirus di Marco Sportiello. Quest’oggi, giovedì 7 maggio, il club bergamasco ha annunciato la definitiva guarigione del portiere 27enne. Sportiello era risultato positivo al terzo tampone, effettuato il 22 aprile, dopo che il secondo test aveva invece dato esito negativo. Le sue condizioni sono state sempre buone e il giocatore ha vissuto l’isolamento nella sua casa in provincia di Bergamo. Sportiello era risultato positivo al controllo effettuato il 20 marzo, ma gli esiti del primo tampone erano stati comunicati quattro giorni dopo. Ora il portiere potrà pensare al ritorno agli allenamenti individuali e al successivo ritorno in campo con la squadra quando arriverà l’ok del Governo alle sessioni di lavoro in gruppo.

COMUNICATO ATALANTA B.C.

Informativa del Club

Atalanta B.C. informa che il calciatore Marco Sportiello, sottoposto a due tamponi consecutivi nell’arco di 48 ore, è risultato negativo al Covid-19. Il calciatore, come da protocollo sanitario per gli atleti professionisti Covid+, effettuerà nei prossimi giorni tutti gli accertamenti e successivamente potrà riprendere l’attività fisica individuale”. 07/05/2020

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Mistero Dybala, è ancora positivo? Il comunicato della Juventus

Mistero Dybala, è ancora positivo? Il comunicato della Juventus.

Nel giorno in cui i primi giocatori della Juventus sono tornati alla Continassa per effettuare i test medici, il club bianconero ha diramato un comunicato in cui ha spiegato le misure prese dalla società per l’emergenza Coronavirus. In particolare, spicca un paragrafo in cui si parla dei tesserati guariti, Rugani e Matuidi. Non si parla invece di Paulo Dybala, che in questo momento non è ancora guarito. La Juventus infatti ha sempre specificato quando i giocatori sono risultati negativi al tampone, mentre non ha mai comunicato l’esito dei test positivi, a parte i primi.

Il comunicato della Juventus

Tre i giocatori risultati positivi al COVID-19: Daniele Rugani, Blaise Matuidi e Paulo Dybala. Per tutti e tre è scattato l’isolamento domiciliare volontario. Daniele Rugani e Blaise Matuidi hanno effettuato, come da protocollo, il doppio controllo con test diagnostici (tamponi) per il coronavirus-Covid 19. Gli esami hanno dato esito negativo. I giocatori pertanto sono stati dichiarati guariti in data 15 aprile e non sono più sottoposti al regime di isolamento domiciliare. La partita di Champions League fra Juventus e Olympique Lione è rinviata a da destinarsi.

La lunga convalescenza di Dybala come di altri giocatori della Serie A (vedasi Sportiello dell’Atalanta) getta ulteriori dubbi su una ripresa della Serie A in tempi brevi. Va anche detto tuttavia che l’assenza prolungata di un giocatore può essere gestita dalla società come un normale infortunio e che la presenza di un numero ormai molto ristretto di contagiati in isolamento domiciliare non può essere considerato un ostacolo per un campionato che già stenta  a ripartire per motivi giuridici e burocratici. Aspettare che si azzerino i contagi o ricominciare?

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Juve, prendi Zapata. Può sostituire Higuain

Con Gonzalo Higuain sempre più vicino all’addio al termine della stagione attualmente sospesa, la Juventus si sta guardando intorno per aggiungere una punta in vista del prossimo campionato. Oltre a Milik e Icardi, ai bianconeri piace molto anche Duvan Zapata, esploso letteralmente sotto la guida di Gasperini all’Atalanta. Non solo però, perché in attacco potrebbe arrivare anche un altro rinforzo, con la Vecchia Signora che sarebbe interessata anche a riportare Stephan El Shaarawy in Italia dopo l’esperienza in Cina. A riportarlo è il sito di Sport Mediaset.

I limiti caratteriali del Pipita non hanno mai compensato completamente la sua straordinaria tecnica e capacità di essere devastante davanti alla porta. Dopo la stagione 2015-16, quando con Sarri in panchina a Napoli ottenne il bottino record di 36 gol in 35 partite di Serie A, la carriera del Pipita ha subito una lenta ma inesorabile involuzione, complice anche la frequente difficoltà nel mantenere un’adeguata forma fisica. Lo dimostrano  le mancate capacità di adattamento a Milano (sponda Milan) e Londra (sponda Chelsea) e il ricongiungimento con Sarri a Torino (oltre che allo stesso Chelsea) non è riuscito a bloccare il calo di rendimento del giocatore. Quest’anno solo 5 reti e 4 assist in 23 presenze. D’altro canto, Zapata è un attaccante in rampa di lancio (seppur non più giovanissimo), in cerca della definitiva consacrazione in una grande piazza. Ha sia gli attributi da rifinitore che da realizzatore rendendolo un interprete completo del suo ruolo. Quest’anno 11 gol e 6 assist in 15 presenze, nonostante una rottura del crociato che lo ha tenuto fermo da novembre a febbraio. La Juve sarà il suo trampolino per affermarsi come top player?

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Gosens: “Speriamo si riprenda a giocare!”

Gosens: “Speriamo si riprenda a giocare!”

Robin Gosens, esterno sinistro dell’Atalanta agli ordini di Gasperini, ha rilasciato un’intervista ai microfoni di Sky Sport dove ha toccato molti temi: la quarantena, la vita a Bergamo, il suo rendimento con l’Atalanta, la Champions League e la Nazionale. Andiamo a vedere cosa ha detto:

“È una situazione difficile per tutti, ma ho tempo per studiare psicologia e allenarmi. Spero che il calcio riparta presto, non vogliamo finire la Champions League così ma chiaramente ci vuole un protocollo per giocare in sicurezza. Ho lavorato per migliorare il mio rendimento e sono contento, ora voglio continuare così per conquistare la Nazionale”

Come stai vivendo questa situazione?

I giocatori dell’Atalanta vivono una situazione difficile, così come tutti quelli che sono in casa. Per me è molto complicato, mi piace la vita fuori. Per fortuna non conosco nessuno con il coronavirus. Se devo trovare un aspetto positivo dico che in questo momento ho più tempo per studiare, sto facendo psicologia e ogni giorno posso fare gli esercizi e preparare i miei esami. E poi tutti i giorni svolgo il programma che ci manda il nostro preparatore atletico“.

Pensi che la stagione sarà regolarmente finita?

Spero di poter ricominciare a giocare, sono un calciatore e voglio sempre che questo accada. Dopo l’ultimo decreto sono fiducioso, chiaramente ci vuole un protocollo medico e di sicurezza che garantistica la salute di tutti i calciatori e di chi lavora nel calcio“.

C’è anche la Champions League e voi siete ai quarti di finale…

Giocare la Champions League è una cosa fantastica, anche ad agosto non cambia nulla. Spero di poterla proseguire, non voglio finisca la nostra avventura in questa maniera. La città di Bergamo vive per il calcio e per l’Atalanta, vogliamo ripagarli e diamo sempre tutto per far felici i nostri tifosi“.

Prestazioni, gol e assist: soddisfatto della tua stagione?

Ho sempre detto di voler alzare il mio rendimento, ho lavorato tanto per questo. Sono contento di esserci riuscito, non è normale che un giocatore che fa il mio ruolo segni così tanto e non era neanche il mio obiettivo“.

Cosa pensi dei complimenti ricevuti dal Ct tedesco Loew?

Sono contento per quello che ha detto, significa che sono sulla strada giusta. Questa è una motivazione in più per quando si ricomincerà, voglio mettermi in mostra per puntare all’esordio in Nazionale“.

Cosa ti aspetti dopo il coronavirus?

La libertà di movimento e la salute sono le cose più belle e che mancano di più. Spero che dopo questa situazione si possa apprezzare la vita in un altro modo, essendo felici anche con le piccole cose“.

 

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