Manchester City-Brighton: probabili formazioni, quote e dove vederla in TV

Alle 16:00 di sabato 31 agosto si daranno battaglia ben 12 squadre nei 6 match in contemporanea del quarto turno di Premier League. Tra le altre vedremo anche l’interessante match tra City e Brighton, l’incontro metterà di fronte i campioni in carica di Pep Guardiola contro i ragazzi di Graham Potter, il match si presenta come interessante non solo perché i Citizens danno sempre spettacolo ma perché anche i Seagulls quest’anno sembrano in grandi di impensierire tutti grazie al gioco datogli dal nuovo tecnico che ha sostituito l’amabile Hughton. Guardiola, dopo le polemiche col VAR per la gara pareggiata col Tottenham, ha risposto sarcasticamente a chi chiedesse al tecnico catalano del perché col Bournemouth (gara comunque vinta 3-1) non gli sia stato assegnato dal VAR un rigore piuttosto solare; tornando a parlare di campo i Citizens resteranno orfani di Jesus, Sané, Mendy e Stones mentre Rodri, che col Bournemouth aveva riposato lasciando spazio a Gundogan, tornerà titolare e sarà affiancato da De Bruyne e Silva, in difesa a destra invece ci sarà ancora Walker (non pronto Cancelo), Otamendi-Laporte saranno i centrali e Bernardo giocherà come ala destra (panchinato ancora Mahrez). Potter ha visto i suoi giocare bene ma cadere per 2-0 nel turno scorso contro il Southampton, complice e determinante però l’espulsione di Andone al 30° che ha lasciato i suoi compagni in dieci per un’ora. Con Andone out per squalifica e Schelotto, Izquierdo e Bissouma fuori per infortunio rivedremo i Seagulls schierati col 3-4-2-1 dove March sarà ancora l’esterno sinistro, Murray l’unica punta, Gross e Trossard i trequartisti. Andiamo ora a vedere le probabili formazioni e le quote di Manchester City-Brighton:

Manchester City-Brighton probabili formazioni:

Probabile formazione Manchester City (4-3-3): Ederson; Walker, Laporte, Otamendi, Zinchenko; De Bruyne, Rodri, Silva; Bernardo, Aguero, Sterling.

Probabile formazione Brighton (3-4-2-1): Ryan; Duffy, Dunk, Burn; Montoya, Propper, Stephens, March; Gross, Trossard; Murray.

Manchester City-Brighton quote e pronostico:

*le quote potranno subire variazioni (che saranno prontamente da noi segnalate) nei prossimi giorni

AGENZIE1X2UNDER 2.5OVER 2.5GOALNO GOAL
1.0910.0025.003.551.272.351.53
1.089.75263.301.302.301.55
1.0910.4027.003.531.272.401.53

Se volete alzare due soldi, aumentare il totale di una schedina già fatta e andare piuttosto sul sicuro non possiamo che non suggerirvi di scommettere sul segno 1. Però, se volete rischiarvela un pò di più, il GOAL paga davvero bene e secondo noi il City non è una roccaforte difensivamente parlando in questo periodo…

Manchester City-Brighton dove vederla in TV

La Premier League è in esclusiva Sky e sarà quindi visibile sulla piattaforma satellitare. La partita verrà trasmessa sul canale Sky Sport Football alle 16:00. Rimanete sintonizzati nei prossimi giorni su tutte le novità tramite il nostro canale Spreaker, sul nostro sito web www.radiogoal24.it e sul canale YouTube.




USA-Thailandia: probabili formazioni, quote e dove vederla in TV

Il Gruppo F del Mondiale Femminile vedrà i favoritissimi Stati Uniti affrontare l’ottima Svezia e le piccole Cile e Thailandia. La prima giornata del girone si svolgerà martedì 11 giugno e vedrà alle 18:00 il duello tra Cile e Svezia mentre alle 21:00 il Dream Team statunitense affronterà la Thailandia. La Nazionale a stelle e strisce si presenta a questo mondiale da assoluta favorita essendo prima nel ranking e venendo dalla vittoria negli scorsi Mondiali (terzo titolo mondiale nella loro storia) quando in finale triturarono l’ottimo Giappone (vincitore nel 2011) per 5-2. L’allenatrice Jilian Ellis ha dovuto rinunciare ad alcune campionesse che si sono ritirate per questioni anagrafiche come l’insuperabile portiere Hope Solo ad esempio, ma gli Stati Uniti non sono stati a guardare e grazie ad un continuo processo di crescita e di rinnovamento sono andati avanti sfornando campionesse in continuazione: il Dream Team infatti può schierare veri e propri mostri sacri di questo sport come la Naeher tra i pali, le veterane Sauerbrunn e Krieger in difesa, il capitano intramontabile Carli Lloyd a centrocampo, le giovani e forti centrocampiste Ertz ed Horan, due tra le più forti calciatrici dell’intero movimento in attacco come Rapinoe e Morgan. Gli USA solitamente scendono in campo col 4-3-3 ma la Ellis ha spesso adottato anche il 4-2-3-1, soprattutto a gara in corso. La Thailandia ha scalato la classifica del ranking negli ultimi anni arrivando fino alla trentaquattresima posizione, troppo lontana ancora dagli standard di USA o Svezia, ma se è vero che nel calcio la palla è rotonda allora è anche vero che in questo sport tela devi sempre guadagnare la vittoria e questo il CT Nuengrutai Srathongvian lo sa, e chi meglio di lui per allenare una selezione che ha visto crescere avendo allenato l’U14, l’U16 e l’U19 fino a tornare sulla panchina della Nazionale maggiore (dov’era già stato nel 2014-2015). La Nazionale thailandese non ha nomi roboanti tra i convocati, ma può comunque vantare giocatrici di buon livello come il difensore Srangthaisong, la centrocampista col vizio del gol Boothduang, la prolifica attaccante Sungngoen e l’astro nascente Nildhamrong (giovane centravanti con gran fiuto per il gol). La selezione tailandese è solita cambiare assetto in base all’avversario: in questi anni infatti le abbiamo viste giocare col 4-2-3-1, col 4-4-2 e col 4-3-3. Andiamo ora a vedere le quote e probabili formazioni di USA-Thailandia:

USA-Thailandia probabili formazioni:

Probabile formazione USA (4-3-3): Naeher; O’Hara,  Sauerbrunn, Dahlkemper, Dunn; Lloyd, Ertz, Horan; Heath, Morgan, Rapinoe.

Probabile formazione Thailandia (4-2-3-1): Charoenying; Phetwiset, Sornsai, Chinwong, Srangthaisong; Boothduang, Khueanpet; Intamee, Thongsombut, Sungngoen; Nildhamrong.

USA-Thailandia quote e pronostico:

*le quote potranno subire variazioni (che saranno prontamente da noi segnalate) nei prossimi giorni
AGENZIE1X2UNDER 2.5OVER 2.5GOALNO GOAL
1.0215.0045.006.251.08//
1.0112.5051.006.751.074.601.16
///////

Onestamente non ricordiamo quote così tanto squilibrate in favore di una squadra rispetto ad un’altra, pertanto raccomandiamo di non fare gli eroi puntando su segni improbabili ma di andare dritti dritti sull’OVER 2.5 tanto per allungare la vostra giocata e portare qualche bonus in più.

USA-Thailandia dove vederla in TV:

Il Mondiale femminile sarà esclusiva Sky con la RAI che trasmetterà le migliori partite. Potrete anche seguire l’evento tramite pc, laptop, tablet o smartphone grazie a tale servizio di streaming. rimanete sintonizzati nei prossimi giorni su tutte le novità tramite il nostro canale Spreaker, sul nostro sito web www.radiogoal24.it e sul canale YouTube.




Inter-Torino: probabili formazioni, radiocronaca e dove vederla in tv

Inter-Torino Probabili Formazioni – 0 punti, 0 goal segnati, 1 goal subito. Stesse statistiche per Inter e Torino, che devono riscattare la sconfitta alla prima giornata rispettivamente contro Sassuolo e Roma. Grande la delusione per la squadra di Spalletti, messa alle corde da un avversario tutt’altro che temibile. Ottima invece la prova dei granata, che si sono dovuti arrendere soltanto all’89’, davanti al meraviglioso goal di Dzeko. Il match si disputerà domenica 26 Agosto alle ore 20.30. Vediamo ora le probabili formazioni di Inter-Torino.

Inter-Torino Probabili Formazioni

I tanti bocciati nel match contro il Sassuolo, potrebbero portare Spalletti a fare alcuni cambi; Asamoah sostituirà Dalbert in difesa, mentre torneranno Skriniar e Perisic tra i titolari. Martinez non ha convinto, potrebbe perdere la maglia da titolare in favore di Keita. Ballottaggio aperto tra D’Ambrosio e Vrsaljko, con il croato in vantaggio. Il Torino invece dovrà fare a meno di De Silvestri e Izzo, entrambi infortunatisi contro la Roma; Aina e Bremer giocheranno al posto dei due italiani. Possibile l’inserimento dei grandi nuovi acquisti: Soriano potrebbe agire da trequartista, mentre Zaza potrebbe prendere il posto di Falque accanto a Belotti, anche se lo spagnolo resta favorito

Probabile Formazione Inter (4-2-3-1): Handanovic; Vrsaljko, De Vrij, Skriniar, Asamoah; Brozovic, Vecino; Politano, Keita, Perisic; Icardi. Allenatore: Spalletti

Probabile Formazione Torino (3-5-2): Sirigu; Bremer, N’Koulou, Moretti; Aina, Baselli, Rincon, Ansaldi; Soriano; Belotti, Iago. Allenatore: Mazzarri (in campo Frustalupi)

Radiocronaca Inter-Torino

La radiocronaca di Inter-Torino verrà trasmessa da RadioGoal24 sul canale Spreaker, sul proprio sito web www.radiogoal24.it e sulla pagina Facebook di RadioGoal24 a partire dalle ore 20.30.

Dove vedere in TV e streaming Inter-Torino

La partita sarà trasmessa in diretta su Sky. Il match sarà visibile anche in streaming su smartphone, tablet e laptop, tramite Sky Go.

 




#PolvereDiStelle – Vincenzo Nibali, lo squalo di Messina

Nel consueto appuntamento settimanale con le stelle oggi non potevamo non parlare di Vincenzo Nibali, lo squalo di Messina, trionfatore domenica scorsa del Giro d’Italia 2016, il secondo della sua straordinaria carriera.

Un Giro d’Italia che lo vedeva partire favorito ai nastri di partenza, ma che poi si è rivelato più difficile che mai, con Vincenzo dato per finito e ormai impossibilitato a vincere solo 2 giorni prima della fine del giro a Torino.

Si perchè anche i grandi campioni possono avere giornate nere, che possono compromettere i tanti sacrifici fatti e gli sforzi per arrivare al top ai grandi appuntamenti. Ma il segreto del successo è quello di non mollare mai, anche quando tutto sembra girare male.

Ed è questo il grande segreto di Vincenzo: oltre ad essere un corridore completo, Nibali ha sempre avuto una forza d’animo fuori dal comune, che gli ha consentito di trionfare in tante corse, anche quando tutto faceva pensare al contrario.

Nato a Messina nel 1984, Vincenzo Nibali è professionista dal 2005. E’ l’unico corridore italiano assieme a Felice Gimondi ad aver vinto tutti e tre i grandi giri: Giro d’Italia, Tour de France e Vuelta a Espana. 

Vincenzo inizia a farsi notare nel 2008 al grande pubblico, quando inizia a dare spettacolo sulle strade del giro e del Tour, ma è nel 2010 che inizia la sua straordinaria carriera di successi. Passato alla Liquigas, nel Giro d’Italia 2010, aiuta come gregario Ivan Basso ad ottenere il successo finale e la maglia rosa, ma lo stesso Nibali sale sul podio finale, chiudendo terzo e con una strepitosa vittoria di tappa, quella del Monte Grappa, che lo consacra definitivamente. Per la prima volta in carriera, indossa anche per tre giorni la Maglia Rosa, che poi cederà alla fine al capitano Basso.

Vincenzo Nibali in maglia Rossa, vincitore delle Vuelta 2010

Vincenzo Nibali in maglia Rossa, vincitore delle Vuelta 2010

Non partecipa al Tour e si prepara alla Vuelta, che lo vedrà assoluto protagonista. In Spagna ingaggia una lotta al filo dei secondi col corridore iberico Joaquin Rodriguez, che sembra poter battere il siciliano per pochi secondi. Ma Nibali, sull’ultimo arrivo in salita a Bola del Mundo, stacca tutti e prende la maglia rossa simbolo del primato in Spagna, che porterà fino a Madrid.

Ormai la sua carriera è segnata: Nibali può vincere le più grandi corse a tappe.

Nel 2011 punta al Giro d’Italia come capitano della Liquigas, ma trova davanti a sè un Contador strepitoso. Chiude terzo a Milano, dietro allo spagnolo e a Scarponi, ma dopo la squalifica per doping di Contador, il giro verrà assegnato a Michele Scarponi e Nibali sale in seconda posizione.

Nel 2012 rinuncia al Giro e  va al Tour, dove riporta un italiano sul podio finale a Parigi, chiudendo al terzo posto la Gran Boucle, dietro alla strepitosa coppia Sky Wiggins-Froome. Dopo Gimondi, Vincenzo è l’unico italiano ad essere salito sul podio di tutti i tre grandi giri; ma lo squalo vuole di più, vuole il successo, almeno in Italia. Si presenta alle olimpiadi di Londra con l’Italia ma chiuderà male l’avventura olimpica, ma a settembre 2012 vince il campionato italiano. Passa al team Astana che gli prepara una squadra vincente per ottenere i più grandi successi.

Nibali maglia rosa

Vincenzo Nibali in maglia rosa, vince il Giro 2013

A maggio 2013 si presenta al Giro con l’ambizione di vittoria. Nella corsa rosa, Nibali se la gioca con Scarponi, Wiggins, vincitore del Tour 2012, Evans e Hesjedal. Il siciliano dimostra sin da subito la sua superiorità in salita, staccando tutti e vincendo di potenza due grandi tappe, che lo consacrano: a Polsa e sulle Tre cime di Lavaredo, lo squalo azzanna i rivali e  va a vincere il suo primo giro d’Italia, davanti a Evans.

La sua ambizione è quindi raggiunta, Nibali ottiene il successo roseo dopo un grande inseguimento, un terzo e un secondo posto. In estate torna alla Vuelta e tenta di bissare il successo del 2010. Successo che sembra ormai ottenuto dopo aver staccato i rivali nelle prime salite ma dopo una giornata critica, lo statunitense Chris Horner lo supera in classifica e vincerà la Vuelta per soli 34″ sul siciliano.

Partecipa, nello stesso settembre,  al Mondiale di Firenze ma lo squalo lo perde per pochissimo, arrivando quarto. Rivince il campionato italiano e annuncia che nel 2014 non affronterà il Giro ma si preparerà per il Tour.

E così sarà. Alla Gran Boucle 2014, Nibali parte tra i favoriti assieme a Contador e Froome. Lo squalo sembra però averne di più dei rivali che sin dalle prima battute devono arrendersi al siciliano, che va a vincere la sua prima tappa al Tour per indossare per la prima volta la maglia gialla. Nibali si ripete sul pavet, dove mette in crisi i rivali, con Froome che cade e si ritira mentre Contador perde oltre 3 minuti. Alla vigilia delle Alpi, Nibali, ha grandi margini sui rivali e si ripete vincendo anche sul Tourmalet. Con il ritiro anche di Contador, complice anche qui una caduta, si apre la strada del successo finale per il giovane siciliano, che arriverà a Parigi in maglia gialla. Per lui è l’apoteosi.

Nibali maglia gialla

Vincenzo Nibali vince una tappa al Tour 2014, in maglia gialla, che porterà fino a Parigi.

Un’impresa fantastica, con Nibali che riporta in Italia il Tour dal 1998, quando a trionfare fu l’indimenticato Marco Pantani. Con la vittoria del Tour, Vincenzo ottiene il successo a tutte e tre le grandi corse a tappe, impresa riuscita solo a Gimondi, Merckx, Anquetil, Hinault e Contador.

Il 2015 però, dopo la vittoria del Giro di Lombardia, è un anno sfortunato. Al Tour va per difendere il successo dell’anno prima, ma Contador e Froome non sono dello stesso parere. Vincenzo non è lo  stesso del 2014 e si stacca dai rivali, chiudendo però con una grande vittoria all’Ape D’Huez, ma sul podio parigino non sale. Chiude quarto dietro a Froome, Quintana e Valverde. Va alla Vuelta dove prova a far classica assieme al compagno Aru, ma dopo due tappe viene qualificato. Alla fine, la corsa spagnola viene vinta proprio dal compagno Fabio Aru.

A settembre 2015 Nibali vince ancora il campionato italiano e annuncia che vuole conquistare nuovamente il Giro 2016. Si presenta così alla corsa rosa con ambizioni vincenti e dopo tappe difficili che lo davano ormai prossimo al ritiro Nibali, con una stoccata da fuoriclasse nelle ultime due tappe alpine, va nuovamente a trionfare al Giro, bissando quello del 2013. 

Un’impresa stupenda, considerato che Vincenzo a sole due tappe dalla fine era ad oltre 4′ dalla maglia rosa. Chiude davanti a Chavez e un grande Valverde il podio a Torino, dimostrando a tutti la sua incredibile classe e la sua forza d’animo.

nibali-win

Nibali vince la tappa decisiva del Giro 2016 che lo porterà poi al successo finale

Il siciliano, dato ormai per finito, ha zittito la critica e gli sciacalli, pronti a pranzare sul suo cadavere.

« Il mio unico pensiero durante una gara è non aver paura di fare mosse decisive. Se si pensa troppo, se si inizia a giocare con il tempo, allora è finita. Bisogna non aver paura e seguire il proprio istinto. Ecco come ho costruito tutte le mie vittorie più belle »

E con una forza d’animo, sommata alla sua classe cristallina, per Nibali le imprese non sembrano impossibili: ora ha nel mirino il Tour, dove va per aiutare Aru e soprattutto i giochi di Rio 2016, dove c’è un percorso adatto alle sue caratteristiche. Chissà se Nibali riuscirà a vincere l’oro olimpico, come Bettini nel 2004 e ottenere un’impresa che neanche al “cannibale” Merckx è riuscita. Vedremo: tra squali e cannibali, la differenza non è poi tanta, anche perchè i suoi fan, giocando con il suo cognome, si chiamano proprio “i can-Nibali”. Che sia un segno premonitore? Vedremo.




Giro d’Italia, diretta ultima tappa

Alle ore 16.00 in diretta su Radiogoal24 l’ultima tappa del 99esimo Giro d’Italia.

Il destino  e il cronometro ha già segnato il vincitore del Giro d’Italia. Ieri le Alpi si sono inchinate al Tiburòn Vincenzo Nibali che, alla disperata, ha fatto un’impresa andando a vincere questa corsa che solo pochi giorni fa sembrava un’occasione persa o da dimenticare. Lo squalo siciliano si è staccato,ha affondato l’attacco in salita e ha superato il diretto concorrente, il colombiano Chaves, in classifica generale, terzo il sempiterno Valverde.

Oggi tappa finale di questo Giro d’Italia, quindicesima prova dell’UCI World Tour, vinto da Vincenzo Nibali. Passerella odierna, come per tutte le corse a tappe d’onore, l’ultima tappa, da Cuneo a Torino. 163 chilometri per salutare l’arrivo delle maglie di questo Giro e soprattutto per omaggiare il mostruoso ciclista italiano e i suoi due ottimi rivali. Premiazione finale delle maglie e festeggiamenti per i vincitori, con concerto di Fedez, a Ponte Vittorio Emanuele. Da seguire però il vincitore dell’odierna tappa, della volata finale.

Il Giro d’Italia torna il prossimo anno, quello del Centenario. La 99esima grande corsa rosa rimarrà negli annali, nelle fotografie, negli occhi e nelle orecchie, per noi che facciamo radio, fermo tutto a Sant’Anna di Vinadio, dove un piccolo grande uomo ha di nuovo sfidato l’universo.

Grazie Vincenzo Nibali




#GiroDItalia – 20° tappa: show di Nibali che conquista la Maglia Rosa. Lo squalo è nella storia!

Il Giro d’Italia è nuovamente di Nibali! Splendida, straordinaria, miracolosa rimonta del messinese dell’Astana, che conquista la maglia rosa nella penultima tappa della 99esima edizione e, di fatto, vince la corsa. Domani passerella festante con arrivo a Torino.

La ventesima frazione, dalla francese Guillestre a Sant’Anna di Vinadio (CN), è vinta da Taaramae, che si impone per distacco su Atapuma (rientrato fra i primi dieci della generale). A brillare, però, soprattutto il cambio di maglia rosa, con Nibali che brucia in extremis Chaves. Cambia anche il podio, con Valverde che sottrae la terza piazza allo sfortunato Kruijswijk.

Riavvolgiamo le emozioni. La partenza da Guillestre, i primi scatti di Cunego e Nieve prontamente annullati dal gruppo, il tentativo di Foliforov con medesimo esito. E poi la fuga vera, con Kangert (compagno di Nibali), Atapuma, Dombrowski, Foliforov, Denifl, Nieve, Giovanni Visconti, Gianluca Brambilla, Rybalkin e Taaramae. Il gruppo della maglia rosa lascia correre poiché trattasi di uomini non di classifica.

Dieci chilometri dopo lo start, ecco la prima salita: il Col de Vars, con un allungo nel gruppone di Valverde prontamente rintuzzato dalla maglia rosa Chaves e dagli altri big. Null’altro accade, con i migliori a rispettivamente controllarsi. Interessante il duello fra i fuggitivi, con vari avvicendamenti e ribaltoni.

Nulla di importante neanche sul temuto Col de la Bonette: l’unica novità riguarda la maglia azzurra riservata ai leader dei gran premi delle montagne. Mikel Nieve, in virtù del passaggio per primo sulla seconda asperità di giornata, sottrae la “casacca” al nostro Damiano Cunego.

E poi, dopo 30 chilometri di discesa, il Colle della Lombarda, ove tutto accade. Il forcing fra i migliori da parte di Scarponi (gregario di Nibali)provoca il disgregamento del gruppo della maglia rosa. All’allungo di Scarponi replicano, oltre naturalmente a Nibali, la maglia rosa Chaves, Valverde, Kruijswijk, Majka, Uran e la maglia bianca Jungels. I migliori ci sono tutti, tranne Pozzovivo in piena crisi, anche se Chaves e Kruijswijk non appaiono in grande spolvero.

Strategia perfetta da parte dell’Astana, la squadra kazaka di Nibali. Si sposta Scarponi e contestualmente attacca il capitano peloritano, che si avvantaggia su tutti i big. Nessuno lo segue, anzi subito crolla Kruijswijk, che accusa i postumi della caduta rimediata venerdì con annessa frattura di una costola. Valverde e Chaves non rispondono allo scatto di Nibali, ma limitano le perdite in una ventina di secondi.

Nel frattempo Nibali trova per strada Kangert, volutamente staccato dalla fuga testa della corsa per aiutare il proprio leader. L’estone tira per pochi chilometri, consentendo a Nibali di rifiatare e poi ripartire con ancora più convinzione. Dietro intanto Uran, capitano della Cannondale, prova ad improvvisarsi compagno-gregario d’eccezione della maglia rosa Chaves, in omaggio ad uno spirito patriottico (entrambi colombiani) che però non premia. Chaves fatica lo stesso; Uran lo stacca e raggiunge Valverde, che a sua volta beneficia dell’apporto dell’ex fuggitivo-compagno di squadra Giovanni Visconti (anch’egli rialzatosi per ordini di scuderia).

Nibali prosegue imperterrito e transita al GPM del Colle della Lombarda con una quarantina di secondi su Chaves: è già praticamente maglia rosa virtuale (stamani partiva con 44 secondi di ritardo). Nella successiva discesa il siciliano aumenta il proprio vantaggio e nello strappo conclusivo di 2,5 chilometri confeziona la propria eccezionale rimonta. Un capolavoro.

Nel frattempo la tappa era già finita con la vittoria, la prima al Giro, di Taaramae, che aveva coronato la fuga scattata nei primi chilometri. Tutto però ed ovviamente oscurato dal trionfo di Vincenzo Nibali.

Che alla fine vince il Giro 2016, il secondo personale dopo quello del 2013 (ultimo successo italiano). Proprio lui, distante dalla maglia rosa (allora Kruijswijk) 4’43’’ a tre tappe dalla fine. È riuscito in due giorni, con due prodezze, a ribaltare un Giro che stava assumendo i contorni di un incubo.

Un grande, un campione Vincenzo Nibali. Sul podio anche Chaves e Valverde, che sul gong estromette lo stoico Kruijswijk. Quinto Majka, sesto Jungels, settimo Uran, ottavo Amador, nono Atapuma (con la fuga ha guadagnato tre posizioni), decimo Siutsou. E domani la passerella con arrivo a Torino.




#GiroDItalia – 19° tappa, finalmente Vincenzo Nibali. Chaves incredibilmente nuova Maglia Rosa

Superlativa vittoria di Vincenzo Nibali, che si impone nella diciannovesima tappa del Giro d’Italia e contestualmente riconquista il podio. Ora il messinese è addirittura secondo nella classifica generale, alle spalle del nuovo leader Chaves, clamorosamente nuova maglia rosa.

La terzultima frazione della corsa rosa, da Pinerolo a Risoul (Francia) per un totale di 162 chilometri, è a dir poco elettrizzante, avvincente e rivoluzionaria. Alla partenza manca Giulio Ciccone, il vincitore di Sestola, costretto al ritiro. Non sarà l’unico forfait della giornata.

Nei primi cinquanta chilometri il gruppo della maglia rosa Kruijswijk riesce ad annullare reiterati tentativi di attacco. Poco dopo, però, ben 28 corridori riescono ad evadere dal plotone: tra i fuggitivi Michele Scarponi, compagno di squadra di Nibali.

È proprio Scarponi il primo a transitare sull’atteso Colle dell’Agnello, la Cima Coppi della 99esima edizione (2744 metri). Il vincitore del Giro 2011 parte in salita, staccando i compagni di fuga, e conquista l’ambito riconoscimento. Dietro, intanto, il forcing dell’Orica, la scuderia di Chaves, disintegra la composizione del gruppo della maglia rosa. Kruijswijk tiene sempre botta, apparendo nella solita e smagliante condizione atletica. Leggermente in difficoltà Vincenzo Nibali, mentre ben presto perdono contatto Valverde (il terzo della generale), la maglia bianca Bob Jungels e Domenico Pozzovivo.

La discesa dopo il gran premio della montagna è il vero punto di svolta della corsa. Cade Kruijswijk, che precipita con una capriola su un blocco di neve posto ai lati della carreggiata. Come niente fosse, l’olandese si rialza immediatamente ma deve fronteggiare alcuni problemi meccanici che colpiscono la sua bicicletta. L’ammiraglia della Lotto Jumbo è attardata ed allora Kruijswijk prova ad arrangiarsi avvalendosi del supporto della macchina del cambio neutro. Niente da fare, la maglia rosa è costretta a ri-fermarsi ed attendere la propria scuderia. Nel frattempo, Nibali e Chaves si avvantaggiano su Kruijswijk. E pure su Valverde, che non riesce a rientrare,

Passano pochi chilometri ed altra caduta in discesa. La vittima è Zakarin, quinto in classifica e capitano della Katusha. Il russo frana rovinosamente e con un pauroso salto rischia di precipitare in un fiumiciattolo; si salva, fortunatamente, schiantandosi violentemente su una sponda. Attimi di paura, ma fortunatamente Zakarin viene subito assistito dallo staff medico della corsa. È costretto al ritiro, per una frattura alla clavicola sinistra, ma ha evitato guai peggiori.

Superata la forte paura durata qualche interminabile minuto, si ritorna a parlar di corsa. Il fuggitivo Scarponi viene bloccato dall’ammiraglia e costretto a rialzarsi. E ciò per attendere il gruppetto con Nibali e Chaves, che vantano 1 minuto su Valverde e Majka e ben 3 su Kruijswijk sempre più in difficoltà.

Si arriva agli ultimi 12 chilometri, con la salita che porta nella francese Risoul. Scarponi assolve egregiamente al proprio ruolo di gregario ed aumentando il ritmo consente a Nibali e Chaves di guadagnare ulteriore terreno sugli acerrimi rivali di classifica generale.

Splendida l’immagine dell’attacco decisivo di Nibali. Scarponi si sposta leggermente e contestualmente, con sincronismi perfetti, scatta il capitano dell’Astana che porta con sé Chaves, Nieve ed Ulissi (gli ultimi due facenti parte della fuga).

Nibali c’è, è in forma e si vede. Lo scatto successivo è mortifero e nessuno risponde; neanche Chaves, che progressivamente perde contatto. Per Nibali è l’apoteosi: le successive pedalate verso il traguardo consegnano la riscossa del campione italiano. Che vince per distacco, coronando una grande azione personale e di squadra, prima di lasciarsi andare ad una liberatoria commozione.

Nibali, all’arrivo, precede Nieve di 51 secondi e Chaves di 53. Sesto Valverde, a due minuti e 14 secondi; addirittura 16esimo Kruijswijk, che chiude a quasi 5 minuti dal siciliano (4’54’’) ed è costretto a cedere la maglia rosa. L’olandese accusa i postumi della caduta (escoriazioni a gomito e ginocchio) nell’ascesa finale ma quantomeno, solo soletto, riesce a limitare i danni. Da segnalare infine l’ottimo quarto posto del solito Diego Ulissi.

Per Nibali tappa al Giro (non accadeva dal 2013, l’anno della vittoria) e duplice balzo in classifica generale (da quarto ad attuale secondo). La nuova graduatoria infatti dice: Chaves nuova maglia rosa, a 44’’ Vincenzo Nibali, a 1’05’’ Kruijswijk, a 1’48’’ Alejandro Valverde. Quattro corridori in meno di due minuti. Perde una posizione Pozzovivo, ora decimo a 14 minuti ed 11 secondi dal colombiano Chaves.

E domani fuochi d’artificio nell’ultimo arrivo in salita. La penultima tappa, da Guillestre (Francia) a Sant’Anna di Vinadio (CN), decreterà il vincitore del Giro (134 chilometri di cui più della metà in salita).

Tra poche ore tutto sarà svelato. Certo è che i primi quattro della classifica offriranno spettacolo. Soprattutto il ritrovato Vincenzo Nibali, cui di diritto spetta la copertina di giornata.

 




#GiroDItalia – 18° tappa: super Trentin, Kruijswijk sempre in Maglia Rosa

Gran colpo di Matteo Trentin, che vince la diciottesima tappa del Giro d’Italia. Il corridore…trentino raggiunge negli ultimi cinquecento metri i fuggitivi Brambilla (compagno di squadra) e Moser e con una maestosa progressione si impone sul traguardo di Pinerolo (TO). Steven Kruijswijk rimane sempre e tranquillamente in maglia rosa.

La quartultima tappa da Muggiò (MB) a Pinerolo, la più lunga dell’intera 99esima edizione con 240 chilometri da percorrere, si risolve tutta in una maxi fuga che scatta dopo appena 6 chilometri dalla partenza. Sono ben 24 i corridori che ben presto si sganciano dal plotone compatto, tra cui Trentin, Brambilla e Moser. Gli attaccanti guadagnano costantemente terreno sul gruppo della maglia rosa, che lascia consapevolmente evolvere la fuga poiché composta tutta da corridori non in lotta per la classifica generale.

Il percorso prevede inizialmente l’attraversamento della pianura padana e poi l’arrivo a Pinerolo, con un complicato circuito da ripetere due volte. In mezzo due salite, non lunghe ma impegnative e toste per le pendenze, che oscillano dal 10 al 20 %.

I 24 fuggitivi raggiungono la prima ascesa con oltre 13 minuti di vantaggio sul gruppo della maglia rosa, all’interno del quale tutti i big sono presenti. Nella prima salitina, quella di Pramartino, scattano Brambilla e Moser che nettamente si avvantaggiano rispetto agli altri attaccanti della prima ora. Nella successiva discesa, alle spalle dei due attaccanti testa della corsa si forma un quartetto di inseguitori che comprende Trentin e Sasha Modolo. Dietro, nel gruppone, nulla accade: la maglia rosa Kruijswijk paralizza l’andatura piazzando davanti il superstite gregario Enrico Battaglin, che egregiamente assolve al compito assegnato. Nessuno si muove tra i favoriti di classifica generale, anche se si evidenzia una netta ripresa fisica di Vincenzo Nibali, sempre presente nelle prime posizioni. Agevolato anche dalla “scorta” di quattro compagni di squadra.

Le emozioni sono pertanto tutte offerte dai fuggitivi. Moser e l’ex maglia rosa Brambilla intraprendono davanti lo strappo di 450 metri posto a due chilometri e mezzo dal traguardo. Sembra lotta a due per la vittoria di tappa, ma dietro Trentin, con far sornione e silente, recupera terreno ed insegue con un distacco poco superiore ai dieci secondi.

L’ultimo chilometro è incandescente: Moser in prima posizione si invola a testa bassa verso l’arrivo. Brambilla, già vincitore di una tappa, non offre collaborazione e pare attendere il proprio compagno Trentin. Che a 500 metri dalla fine improvvisamente sbuca dalle retrovie, si riporta con pochi scatti sul duo di testa, brucia in progressione l’attonito e sorpreso Moreno Moser e vince con una grandiosa cavalcata.

Primo successo al Giro per Trentin, già due volte vincitore di tappa al Tour De France. È la quinta affermazione italiana in questa edizione della corsa rosa (2 Ulissi, 1 Brambilla e Ciccone),  il quarto sorriso per la squadra Etixxx (2 Kittel, 1 Brambilla e Trentin). Ed anche un podio tutto tricolore: Trentin davanti a Moser e Brambilla.

Grossa colossale beffa per Moser, che assaporava un successo che pur avrebbe meritato; ha pagato duramente il mancato filo diretto nel finale con la propria ammiraglia che non lo ha avvisato del rientro dell’avversario poi vincitore.

In qualche modo, dunque, Matteo Trentin ha riscattato la categoria dei velocisti dopo l’evitabile errore nella tappa di mercoledì.

Il gruppo dei migliori transita all’arrivo di Pinerolo con un ritardo di 13 minuti e mezzo e nulla cambia in classifica generale. Con il leader Kruijswijk sempre più vicino al trionfo di Torino.

Le prossime due tappe decreteranno il vincitore del Giro 2016. Attenzione a quella di venerdì, con all’interno il Passo dell’Agnello, Cima Coppi della novantanovesima edizione della corsa rosa.




Giro d’Italia – Radiocronaca 18^ tappa

La diciottesima frazione del Giro d’Italia vedrà la carovana passare da Muggiò a Pinerolo, con i 240 km del percorso che ne fanno la tappa più lunga dell’edizione 99 della corsa rosa. La maggior parte di questi sono tuttavia pianeggianti, con un solo GPM situato a una ventina di chilometri dal traguardo: si tratta della salita di Pramartino, un seconda categoria di 4,5 km con una pendenza media vicina all’11% e punte al 15%. Un’asperità breve ma con pendenze arcigne e costanti, che chiameranno allo scoperto gli uomini di classifica.

SITUAZIONE IN CORSA E FAVORITI

La tappa verrà molto probabilmente vinta da un fuggitivo, dato che dal plotone si è sganciato un gruppo composto da 24 corridori con un vantaggio superiore agli 11 minuti a circa 70 chilometri dall’arrivo. Ecco i nomi dei corridori in testa alla corsa:

Axel Domont (Ag2r La Mondiale), Davide Malacarne (Astana), Stefan Kung, Daniel Oss (BMC), Moreno Moser, Ramunas Navardauskas (Cannondale), Gianluca Brambilla, Matteo Trentin (Etixx-QuickStep), Olivier Le Gac (FDJ), Evgeny Solomennikov (Gazprom-Rusvelo), Roger Kluge (IAM), Sacha Modolo, Matej Mohoric (Lampre-Merida), Pim Ligthart (Lotto Soudal), Genki Yamamoto, Gianfranco Zilioli (Nippo-Fantini), Nikias Arndt, Albert Timmer (Giant-Alpecin),  Christian Knees (Sky), Pavel Brutt, Jay McCarthy, Ivan Rovny (Tinkoff), Julen Amezqueta, Matteo Busato (Wilier-Southeast).

Tra questi il grande favorito è Gianluca Brambilla, che ha però la necessità di fare il vuoto alle sue spalle nell’unica salita di giornata. Cercheranno di tenere il suo ritmo Malacarne e Knees, così come Navardauskas. Nel caso in cui dovesse esserci poca selezione, ruote veloci come Oss, Kluge, Modolo e Trentin potranno giocarsi la vittoria di giornata. Attenzione anche alla superiorità numerica della Tinkoff, che cercherà di mettere in difficoltà gli altri corridori.

Tra gli uomini di classifica il più adatto alla tappa di oggi è Valverde, anche se lo spagnolo potrebbe preferire conservare energie per le prossime fatiche. Il più forte in salita finora è sembrato Kruijswijck, anche se è probabile che si limiti a controllare la situazione. In forma appare anche Ilnur Zakarin, mentre Nibali e Chaves cercheranno riscatto dopo il passaggio a vuoto di martedì.

RADIOCRONACA DICIOTTESIMA TAPPA GIRO D’ITALIA




#GiroDItalia – 17° tappa: trionfa a sorpresa Kluge che beffa i velocisti, Kruijswijk si conferma in Rosa

Altro che volata annunciata! Roger Kluge vince per distacco la diciassettesima e quintultima tappa del Giro d’Italia; una vera beffa per i velocisti, Nizzolo e Modolo su tutti, clamorosamente colti impreparati. Steven Kruijswijk mantiene agevolmente la maglia rosa.

La frazione, da Molveno (TN) a Cassano d’Adda (MI) per un totale di 196 chilometri, è di facile sintesi. Già dopo due chilometri dallo start parte la fuga di giornata, che si infrangerà solamente ai mille metri dall’arrivo. A promuovere lo scatto i soliti Zhupa della Southeast e Daniel Osso della BMC, cui aggiungere Brutt della Thinkoff. I tre raggiungono un massimo vantaggio pari quasi a sei minuti, ma non riescono ad acquisire grosso margine. Il gruppo della maglia rosa, infatti, controlla a distanza gli attaccanti perché il traguardo pianeggiante è troppo invitante per gli sprinters rimasti in corsa. Di fatto, la penultima possibilità per i velocisti, prima del finale domenicale di Torino.

Dai meno 40 chilometri il plotone assottiglia ulteriormente il divario dal terzetto testa della corsa, il cui margine residuo è di poco superiori al minuto. Il vero punto di svolta però si verifica al traguardo volante di Calcio, momento in cui Zhupa, Oss e Brutt precedono di poche centinaia di metri il gruppo inseguitore. Da quest’ultimo improvvisamente evadono l’FDJ Konovalovas, il Lotto Soudal Bak ed il Katusha Belkov, i quali con poche pedalate si riportano sui fuggitivi della prima ora.

I sei al comando, con cambi regolari, guadagnano sino a 45 secondi sul gruppo dei migliori; rimarrà memorabile il roteare delle dita della mano destra di Bak che, con gesti ed atteggiamenti da sergente navigato, invita i compagni di attacco a frequenti avvicendamenti in cima al trenino.  La strategia del danese effettivamente è fruttuosa perché, pur progressivamente perdendo qualche secondo al chilometro, la fuga raggiunge quasi incontrastata l’ultimo chilometro. In ciò agevolata dall’andatura da crociera nel gruppo della maglia rosa, all’interno del quale peraltro le squadre dei fuggitivi tentano con blocchi ostruzionistici di rallentarne l’incedere.

Transitati sotto il triangolo rosso dei meno mille metri dal traguardo svanisce il sogno dei sei, con il gruppo che diviene compatto ma solo per pochi millesimi di secondi. Appena dopo il ricongiungimento c’è l’ attacco fulmineo di Filippo Pozzato, che mantiene la testa della corsa per cinquecento metri salvo arrendersi sul più bello. L’inseguitore Kluge infatti, con una pedalata da cronometro, a testa bassa e rimanendo seduto si riporta prestamente su Pozzato e raggiunge incontrastato la linea di arrivo dopo una personale volata di 400 metri. Kluge precede i disattenti e deconcentrati velocisti: solo piazzamenti per la maglia rossa (classifica a punti) Giacomo Nizzolo e Niklas Arndt della Giant Alpecin. Completano le prime posizioni Sasha Modolo e Matteo Trentin, rispettivamente quarto e quinto.

Trionfa il 30enne tedesco Kluge, prima vittoria al Giro d’Italia e seconda partecipazione consecutiva dopo il penultimo posto in classifica generale del 2015. Trionfa anche la squadra IAM Cycling, che ottiene il primo successo in questa edizione e che purtroppo ha annunciato la chiusura dell’attività per mancanza fondi a fine stagione.

Perdono, e malamente, i velocisti. Soprattutto gli italiani Nizzolo e Modolo, rimasti nuovamente a secco nonostante i ritiri dei più quotati Greipel e Kittel. A peccare oltre agli sprinters anche le squadre di riferimento, che hanno gigioneggiato permissivamente e solo tardivamente sono rinvenute sulla fuga di giornata.

Mantiene indisturbato la maglia rosa l’olandese Steven Kruijswijk, che però sarà atteso da tre giorni di fuoco nei quali si deciderà il vincitore della 99esima edizione. Invariati i distacchi in classifica generale. Ed ora si fa sul serio, a partire da domani con l’arrivo di Pinerolo.