Quale futuro per la Serie C? Galliani: “decide la FIGC”

Quale futuro per la Serie C?

È scontro su tutti i fronti. Balata (Serie B), Ghirelli (Serie C) e Sibilia (LND) non si sono trattenuti e nella giornata di ieri si sono scontrati duramente sul futuro delle rispettive leghe delle quali sono a capo. Tutto nasce dalla decisione del presidente della Serie C Ghirelli di terminare qui il campionato 2019/2020 di Serie C, promuovere direttamente in B le prime in classifica dei tre gironi (Monza, Reggina e Vicenza), sorteggiarne una quarta da promuovere senza tener conto dei punti e bloccare le retrocessioni in D. Questa decisione, inutile dirlo, ha destato l’ira di numerosi club che lottano per recuperare punti alle prime (fra tutti il Bari di De Laurentiis), del presidente della LND Cosimo Sibilia e del presidente della Serie B Mauro Balata.

Mauro Balata ha risposto così alle proposte di Francesco Ghirelli, con un comunicato apparso sul sito della Lega Serie B: “Le proposte avanzate dalla Lega Pro appaiono totalmente non condivisibili e irricevibili. Ci si riferisce sia alla scelta di interrompere la disputa del campionato in modo unilaterale, in un momento in cui il calcio italiano sta tentando la ripresa, sia ai meccanismi di passaggio di categoria, dove l’idea di procedere a un sorteggio per individuare la quarta società da promuovere in Serie B appare alquanto fantasiosa oltre che sconosciuta nel nostro sistema professionistico, e dunque una prospettiva che non può essere contemplata neppure in astratto. Senza alcun intento polemico, si ritiene in ogni caso necessario l’autorevole e urgente intervento del Presidente Federale, vista anche la preannunciata celebrazione delle seduta assembleare della Lega Pro del 4 maggio, affinché venga tutelato e affermato il valore delle regole e preservate le ragioni di tutte le componenti, riconducendo il tema nella sede federale deputata”.

Anche Cosimo Sibilia ha risposto con un comunicato apparso sul sito della LND: “Questa proposta peraltro, non è stata concordata né preventivamente illustrata dal presidente della stessa Lega Pro alle altre componenti federali direttamente interessate. Ovviamente ogni modifica regolamentare sulla specifica materia deve essere valutata dal Consiglio Federale della FIGC e, sul punto, la LND intende sin da ora chiarire che nessuna soluzione penalizzante per le Società che militano nel Campionato di serie D e, di riflesso, nei Campionati di Eccellenza potrà essere approvata e trovare l’adesione dei Dilettanti. Risulta evidente, in ogni caso, che proprio in momenti di particolare difficoltà, come quelli che stiamo vivendo, sarebbe necessaria una condivisione di sistema e un preventivo confronto nella sede più idonea, che resta la FIGC e il suo organo direttivo. Stupisce, inoltre, che nel mentre si evidenzia una situazione di crisi che attraversa il mondo professionistico, si propongano soluzioni che non solo non tengono conto dell’attuale format ma che, in contraddizione con l’accertata problematica della sostenibilità di un numero elevato di società della sfera professionistica, soprattutto in Serie C, addirittura ne preveda un aumento. La LND é certa che il Presidente Federale Gravina, che anche pubblicamente ha sottolineato l’esigenza di agire unitariamente per il bene del calcio italiano, sia di vertice che di base, saprà evitare fughe in avanti da parte di singole componenti”.

Galliani: “decide la FIGC”

Adriano Galliani, AD del Monza, ha rilasciato alcune dichiarazioni a Il Giornale proprio sul futuro della Serie C e non solo: “Finire i campionati è infinitamente meglio che non giocare più, la prima data utile sembra quella di giugno ma se così non fosse dovremmo spostare le lancette più in là. Si potrebbe terminare con calma la stagione 2019-20, anche oltre settembre, e ripartire nel 2021 con la nuova stagione. La soluzione potrebbe essere quella di dividere la Serie A in due gironi da dieci squadre con le prime otto o le prime quattro che si sfidano ai play off per lo scudetto, facendo durare la stagione solo cinque mesi. Nel 2022 ci saranno i Mondiali in Qatar da novembre a dicembre, possiamo allinearci tornando poi al classico svolgimento della stagione tra agosto e maggio. Da quello che so e leggo, i campionati europei finiranno in periodi diversi da loro. Quindi si potrebbe trasformare la data del 30 giugno nella frase ‘fino ai termine del campionato’. Ovviamente andrà chiuso il mercato fino alla conclusione dei tornei in modo che chi non accettasse la nuova clausola, non possa accasarsi in un’altra squadra a campionato ancora in corso. Quello di Serie C è un campionato senza risorse che vive grazie al mecenatismo di 60 eroi che investono 120 milioni l’anno nel settore. Chissà quanti resisteranno alla tempesta economica prodotta dal virus”.

 

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