Magic Mike, i numeri di Maignan al Milan

Nello scontro contro la diretta rivale del 30 aprile, la Roma, per la Champions League 2023/24 ha resistito quasi fino al fischio finale, ma è stato infilato al 94esimo minuto nell’angolo dal Abraham. Incolpevole sul gol, pareggiato fortunatamente dal Milan un paio di minuti dopo in una partita che sembrava non finire mai, per il resto Mike Maignan è stato la solita, solida certezza. Il numero uno rossonero, già miglior giocatore nella stagione di Serie A 2021/22 è uno degli inamovibili di Pioli, al netto dei guai fisici, e dopo l’addio di Lloris è diventato anche il portiere titolare della nazionale francese guidata da Deschamps. Nella stagione dell’ultimo scudetto era riuscito, in 32 presenze, a collezionare ben 17 clean sheets, l’unico di tutti i portieri del campionato nazionale italiano.

 

Mike Maignan ha quasi 28 anni, un’età di piena maturità per un portiere del suo livello, e per dare una panoramica sui suoi numeri partiamo dalla percentuale di passaggi riusciti, il 78%, su un totale di 504 (di cui 3015 corti e 189 lunghi), a testimonianza di una delle sue migliori caratteristiche: la padronanza del gioco di piede. La sua carriera è stata parzialmente funestata da qualche infortunio di troppo, compreso quello che l’ha lasciato a casa per l’ultimo mondiale in Qatar, una lesione muscolare al polpaccio, e l’ha tenuto lontano dai campi di Serie A da ottobre 2022 fino alla prima metà di febbraio 2023.

Sono solo 16 dunque le sue presenze in campionato questa stagione, di cui 6 finite a rete inviolata, mentre i gol subiti sono 16. Le parate sono in totale 34, 12 i tiri bloccati e 3 le respinte.

Un vincente annunciato, che prima di approdare nel campionato italiano ha fatto la fortuna del Lille, contribuendo alla vittoria della Ligue 1 e della Uefa Nations League nella stagione 2020/21, di cui era titolare dall’anno 2017.
Se è vero che i numeri non dicono tutto, è altrettanto chiaro che comunicano tanto e sono una base su cui ragionare nel momento in cui si valutano le quote calcio Serie A in vista della volata finale per un piazzamento Champions. La classifica vede ora il Milan quarto a 57 punti, una piazza che divide con Inter e Roma. Da qui alla fine sarà importante vincere gli scontri con le dirette avversarie: la Lazio, nel match in casa del 6 maggio e la Juventus, nella sfida fuori casa del 28 maggio.




Come prosegue la corsa per un posto in Champions League?

La corsa per un posto in Champions League si sta facendo sempre più interessante. Non solo perché le romane stanno spingendo sull’acceleratore e sono riuscite a mettere una certa distanza sulle inseguitrici (soprattutto la Lazio), ma perché l’ultimo posto a disposizione per accedere alla coppa più prestigiosa d’Europa viene conteso da ben cinque squadre. Con l’Inter in crisi totale e l’Atalanta che viaggia a fasi alterne, Milan e Juventus sembrano le più accreditate per la lotta al quarto posto nonostante i bianconeri abbiano nove lunghezze di ritardo rispetto al Milan. A completare il gruppo un incredibile Bologna, che senza troppe cerimonie si è portato al cospetto dei grandi ed è lì, con gli stessi punti della Juventus a pressare senza sosta. Anche i bookmakers sono in difficoltà nell’emettere pronostici, e la corsa prosegue tra alti e bassi, ma se volete puntare sulle prime quattro classificate in Serie A, potete dare un’occhiata ai bonus senza deposito per scommesse sportive, di certo un aiuto per giocare senza rischi. Un ulteriore aiuto proveremo a darlo noi analizzando i prossimi impegni delle squadre coinvolte in questa “corsa europea”.

Partiamo dalla Lazio, che rispetto alle altre sembra avere una marcia in più. La squadra di Sarri, sollevata anche dalle coppe europee e nazionali, può concentrare tutte le sue energie sull’ultima parte di stagione, e i dieci punti di vantaggio sull’Inter quinta fanno dormire sonni tranquilli alla squadra e ai tifosi. I prossimi impegni dei biancocelesti sono, nell’ordine, Torino, Inter, Sassuolo, Milan, Lecce, Udinese, Cremonese ed Empoli. Le due milanesi sono gli unici ostacoli davvero insidiosi per la Lazio ma, visto lo stato di forma attuale, possiamo dire con molta probabilità che un posto in Champions è garantito.

La Roma, invece, non può rilassarsi troppo. Con il Milan a tre punti e l’Inter a cinque basta un passo falso per scendere di posizione. Le tre vittorie consecutive contro Sampdoria, Torino e Udinese hanno portato un po’ di sollievo alla squadra di Mourinho, ma non c’è da stare troppo tranquilli, soprattutto perché le otto partite che mancano a fine campionato presentano non poche difficoltà. I giallorossi dovranno affrontare l’Atalanta in trasferta nella prossima giornata, poi il Milan subito dopo, l’Inter il 7 maggio, il Bologna il 14 e la Fiorentina il 28. Cinque scontri diretti che potranno compromettere un’intera stagione o confermare i buoni risultati ottenuti fin qui.

Il Milan è, ad oggi, la quarta squadra ad aver accesso alla Champions League 2023-24. Complici anche le débâcle delle inseguitrici, i rossoneri sono riusciti a mantenere il quarto posto nonostante tre pareggi, una sconfitta e un solo successo nelle ultime cinque di campionato. Pioli sembrava aver trovato la quadra e dato continuità ai suoi, ma l’illusione è durata poco. Lecce, Roma, Cremonese, Lazio, Spezia, Sampdoria, Juventus e Verona le prossime avversarie in calendario.

Veniamo ora all’Inter. Ultima vittoria in campionato: 5 marzo (2-0 contro il Lecce). Poi quattro sconfitte (Spazia, Juventus, Fiorentina e Monza) e un pareggio contro la Salernitana. La classifica dice -2 dal quarto posto, obiettivo minimo da raggiungere in campionato e ancora ampiamente raggiungibile, ma il campo dice tutt’altro. La squadra di Simone Inzaghi fatica a trovare prestazioni e continuità, e sembra completamente disinteressata alla posizione in classifica. I risultati arrivano solo sotto pressione e nei big match, e allora ecco che le ultime otto partite di campionato offrono ai nerazzurri quattro scontri diretti nei quali poter recuperare posizioni: contro la Lazio in casa domenica 30 aprile; contro la Roma all’Olimpico il 7 maggio; contro il Napoli al San Paolo il 21 maggio e contro l’Atalanta in casa il 28 maggio. Quattro partite che valgono come una finale.

Chiudiamo con Atalanta e Juventus. La squadra di Allegri ha fatto tremare i piani alti della classifica dopo la penalizzazione del giudice sportivo. Lo shock era durato il tempo di una partita, poi via con la rincorsa disperata: sette vittorie nelle ultime dieci partite ed ecco che il distacco si è ridotto al minimo. Ad oggi sono nove i punti dal Milan e dalla Champions League. Punti che dovranno essere conquistati contro Napoli, Bologna, Lecce, Atalanta, Cremonese, Empoli, Milan e Udinese. Non proprio un finale di stagione semplice per i bianconeri. Più semplice, invece, quello della Dea, che su otto gare rimaste ha solamente due scontri diretti: la Juventus il 7 maggio e l’Inter il 28 maggio. Se la squadra di Gasperini riuscirà ad essere cinica nelle partite che mancano potrà insidiare senza difficoltà le milanesi e riuscire ad essere la quarta squadra a staccare il pass per la Champions League 2023-24.




Dentro la rinascita di Milan e Juventus

È stato un gennaio da incubo per i tifosi del Milan e della Juventus. I rossoneri, dopo la vittoria in casa della Salernitana, hanno visto il pareggio in casa contro la Roma (2-2); l’eliminazione negli ottavi di Coppa Italia da parte del Torino (0-1); il pareggio con il Lecce fuori casa (2-2); l’umiliazione nel derby contro l’Inter in finale di Supercoppa Italiana (0-3); poi il 4-0 in casa della Lazio; la sconfitta contro il Sassuolo al Meazza (2-5) e ancora la sconfitta contro l’Inter in campionato (1-0).

Un periodo nel quale la panchina di Pioli stava seriamente traballando e dal quale non si vedeva via di uscita. Le critiche verso giocatori, allenatore e la stessa società piovevano da tutte le parti da esperti del settore e non solo. Il Milan non riusciva più a vincere, perdendo terreno nell’inseguimento del Napoli e nella lotta alla Champions League.

La Juventus dal canto suo, dopo la pesante sconfitta in campionato da parte del Napoli (5-1 al San Paolo il 13 gennaio), si era vista togliere 15 punti dal giudice sportivo in merito all’inchiesta “Prisma” e al caso plusvalenze. Un colpo che ha proiettato i bianconeri da un giorno all’altro in decima posizione, fuori dall’Europa e dalla lotta Champions. Il colpo si è visto anche in campo: prima il pareggio in casa contro l’Atalanta (3-3); poi la sconfitta contro il Monza, di nuovo allo Stadium (0-2).

Per entrambe febbraio è stato il mese della rinascita, con risultati convincenti frutto di lavoro, scelte tattiche e giocatori ritrovati. Ora la Juventus può puntare addirittura ad un posto in Champions, come riportano i bookmakers con scommesse sportive da 1 euro. Vediamo dunque da cosa è dipesa la rinascita delle due squadre e dove possono arrivare in questa ultima parte di stagione.

Partiamo dal Milan, che dopo l’ultima disfatta contro l’Inter è riuscita a incasellare 4 vittorie consecutive: 1-0 contro il Torino; 1-0 contro il Tottenham negli ottavi di Champions League; 0-1 contro il Monza e 2-0 contro l’Atalanta. Poi la sconfitta di misura contro la Fiorentina al Franchi e infine il pareggio decisivo nel ritorno di Champions contro il Tottenham. Il passaggio ai quarti era un traguardo che in pochi avrebbero sperato, soprattutto vista la spirale negativa nella quale si erano infilati i rossoneri.

Pioli ha avuto la capacità di trovare il bandolo della matassa e sbrogliare una situazione che stava degenerando. Passando alla difesa a tre ha trovato in Malick Thiaw una garanzia al centro della difesa. Non è un caso se, a partire dalla vittoria di Torino, sono state solo 2 le reti subite in sei gare (0,33 a partita) con cinque clean sheet. E, a proposito di porta inviolata, fondamentale anche il recente rientro di Maignan tra i pali. Una rinascita rossonera che parte quindi da dietro, da una solidità difensiva che trasmette sicurezza a tutta la squadra.

La solidità difensiva è stata l’arma in più anche della Juventus, che dopo la disfatta con il Monza ha superato la Lazio nei quarti di Coppa Italia per 1-0; ha battuto la Salernitana in campionato con il risultato di 0-3; ha superato la Fiorentina per 1-0 ed ha battuto lo Spezia con il risultato di 0-2. Anche in Europa League sono arrivati i risultati sperati: 1-1 l’andata contro il Nantes e 0-3 il ritorno. Infine, vinto 4-2 anche il derby della Mole.

C’è stato solo un calo, contro la Roma all’Olimpico (1-0 per i giallorossi), poi ancora una vittoria per 1-0 contro il Friburgo negli ottavi di Europa League e la vittoria in campionato contro la Sampdoria (4-2). L’epilogo di questa rinascita bianconera potrebbe avere il suo culmine con il ricorso alla Corte d’Appello tramite il Collegio di Garanzia del Coni, che potrebbe invalidare la sentenza e restituire alla Vecchia Signora i 15 punti di penalizzazione. Significherebbe arrivare a 53 punti, tre in più dell’Inter e seconda posizione in campionato. Ecco, dunque, che la corsa Champions non è solamente un’illusione, ma una possibilità concreta.




Quanto guadagna Sarri alla Lazio? Il suo stipendio

Maurizio Sarri, dopo la vittoria dello scudetto con la Juventus e un successivo anno di sosta, è diventato l’allenatore della Lazio nella stagione sportiva 2021/2022. Arrivato ufficialmente in biancoceleste l’8 giugno 2021 ha firmato un contratto biennale con opzione per un terzo anno a 3 milioni di euro a stagione. Dopo un grande campionato, chiuso al 5° posto in Serie A, il presidente Claudio Lotito stringe un nuovo accordo con il tecnico toscano, blindando così Sarri fino al 30 giugno 2025 e portando il suo ingaggio annuale a 3,5 milioni di euro.

La crescita della Lazio con Sarri

La sinergia che si è creata fra l’ambiente e il tecnico spingono naturalmente la società e l’allenatore a continuare a voler far crescere il progetto e arrivare a raggiungere nuovi obiettivi insieme. Durante la seconda stagione, ancora in corso, la Lazio riesce a esprimere un ottimo gioco – marchio di fabbrica dell’allenatore toscano – e a sorprendere con diverse statistiche: i biancocelesti sono attualmente la seconda miglior difesa della Serie A, solo 11 gol subiti, meglio di loro ha fatto solo la Juventus con 7. La difesa sta registrando ottimi numeri anche per quanto riguarda le azioni da goal che concede, tutti segnali di come i giocatori siano ben organizzati in campo e coesi nel pensiero del tecnico. Da segnalare anche i numeri di Provedel, portiere arrivato nella capitale per fare il secondo e diventato un punto fermo della squadra, attualmente nel campionato è il terzo per reti subite per 90′ e per percentuale di parate (79,2%) e il portiere di Serie A che gioca più azioni offensive fuori dall’area.

Quanto guadagna Sarri? Confronto con gli altri allenatori

Maurizio Sarri nella classifica degli stipendi degli allenatori in Serie A per la stagione 2022/2023 è attualmente quinto a parimerito con Gian Piero Gasperini, tecnico dell’Atalanta, anche lui fresco di rinnovo e di ritocco dell’ingaggio. Davanti a Sarri troviamo Pioli (Milan) con quattro milioni annui e Inzaghi (Inter) con cinque. Più staccati, nelle primissime posizioni, ci sono gli allenatori di Roma e Juventus, Mourinho e Allegri, infatti, guidano la classifica degli allenatori più pagati in Serie A con sette milioni di stipendio annuali.




Classifica dei portieri in Serie A per parate

Italia patria di portieri! Quanti grandissimi numeri 1 abbiamo avuto dal dopoguerra in poi, dalla A alla Z ne possiamo nominare finché volete, da Albertosi a Zoff, passando per Buffon, Peruzzi, Bordon, Tancredi, Garella, Zenga. E la nuova generazione non tradisce la bontà della scuola italiana: in primis, il predestinato Donnarumma, lanciato in serie A a 16 anni da Sinisa Mihajlovic, e ora titolare fisso in Nazionale e nel Paris St. Germain di Mbappè, Messi, Neymar e Verratti.

Eppure, c’è questa insana voglia da parte dei club di serie A a ingaggiare portieri stranieri, tant’è che tanti bravissimi talenti nostrani finiscono per giocare in serie B e addirittura in serie C, pur di aver un posto da titolare.

Infatti, siamo andati a curiosare nella classifica dei portieri in Serie A per parate, che qui trascriviamo aggiornata dopo la settima di campionato, indicando tutti quelli che finora hanno giocato.

 

1 A. Radu Por CRE 40
2 B. Dragowski Por SPE 33
3 L. Montipo Por VER 29
4 L. Skorupski Por BOL 24
5 E. Audero Por SAM 24
6 W. Falcone Por LEC 24
7 L. Sepe Por SAL 24
8 S. Handanovic Por INT 23
9 M. Di Gregorio Por MON 21
10 I. Provedel Por LAZ 21
11 V. Milinkovic-Savic Por TOR 20
12 M. Silvestri Por UDI 19
13 M. Perin Por JUV 18
14 G. Vicario Por EMP 18
15 A. Meret Por NAP 17
16 J. Musso Por ATA 16
17 M. Maignan Por MIL 15
18 Rui Patricio Por ROM 11
19 A. Consigli Por SAS 8
20 P. Gollini Por FIO 6
21 M. Sportiello Por ATA 5
22 P. Terracciano Por FIO 5
23 W. Szczesny Por JUV 3

Sui 23 portieri finora scesi in campo, ci sono 14 giocatori italiani e 9 stranieri, il che è una discreta percentuale (ovvero il 61%), ma ci si aspetterebbe di più vista la bontà della nostra scuola.

Non sorprende che tra i primi posti ci siano portieri che giocano nelle squadre che lottano per salvarsi, è evidente che si devono difendere di più e che dunque i portieri siano più impegnati. Sorprende invece la presenza di Handanovic dell’Inter, un indicatore chiaro della difficoltà dei nerazzurri in questa prima parte di campionato, in cui hanno collezionato già 3 sconfitte. Poche parate per entrambi i portieri della Fiorentina, non a caso la squadra con più 0-0 ottenuti.

Gli appassionati di scommesse sportive trovano nelle quote calcio anche la possibilità di puntare su quante parate faranno i portieri durante una gara: ad esempio, si deve pronosticare se, nell’incontro di riferimento, il numero di parate effettuate dal portiere indicato saranno uguali o maggiori al valore X (ESITO SI) o meno (ESITO NO). Inoltre, ai fini della scommessa valgono solo i tempi regolamentari, inclusi eventuali minuti di recupero; in caso di mancata partecipazione all’incontro del giocatore indicato, le scommesse vengono rimborsate.

Questa classifica può dare dunque qualche indicazione su come effettuare le giocate!




La Roma di Mou è la favorita secondo i bookmakers

Le coppe europee sono entrate nel vivo da qualche giorno con la fase ad eliminazione diretta, la più affascinante da sempre, a dir il vero. E mentre tutte le italiane qualificate sono alle prese con le loro gare in Champions o Europa League, l’unica che riposa è la Roma di Mourinho, già qualificata per gli ottavi di Conference League ed in attesa di scoprire quale sarà la sua prossima avversaria.

Infatti, nonostante il tribolato cammino nel girone di qualificazione in cui i giallorossi hanno subito l’onta della pesantissima sconfitta per 6-1 contro il Bodo/Glimt, girone che sono riusciti comunque a terminare al primo posto proprio davanti ai norvegesi, sono già qualificati per gli ottavi di finale, mentre le seconde classificate dovranno affrontare gli spareggi contro le retrocesse dall’Europa League (ovvero le squadre arrivare terze nei gironi eliminatori di questa competizione).

In attesa di conoscere il tabellone definitivo degli ottavi, i possibili avversari della squadra capitanata da Lorenzo Pellegrini sono gli altri sette vincitori dei gironi Lask, Gent, Alkmaar, Feyenoord, FC Copenhagen, Rennes e Basilea e gli otto vincitori degli spareggi in corso.

Dopo l’incredibile vicenda del favoritissimo, almeno inizialmente, Tottenham di Antonio Conte che non ha potuto disputare a causa del Covid la sua ultima gara decisiva contro il Rennes, perdendo a tavolino 0-3 – l’Uefa non ha consentito il recupero della gara, tra le perplessità degli addetti ai lavori – le squadre più blasonate considerate le favorite per la vittoria finale sono proprio la Roma, il Leicester (sconfitto dal Napoli 3-2 nella partita decisiva del girone), il Marsiglia (avversario della Lazio), e a seguire il Rennes, il PSV, il Feyenoord ed il Basilea.

Andando a vedere le quote per le scommesse Conference League, scopriamo dunque che proprio i giallorossi sono tra i favoriti con una quota di 6, la stessa del Leicester, mentre il Marsiglia è quotato a 7.5. Rennes e PSV sono quotati a 10, Feyenoord a 15 e Basilea e Bodo Glimt a 20.

Ma per vincere la prima edizione di questa Conference League, la squadra dello Special One dovrà ritrovare quella brillantezza di gioco che ha mostrato in questa stagione soltanto a sprazzi, alternando prestazioni davvero convincenti a incredibili battute di arresto e sconfitte preoccupanti. Avrà bisogno di ritrovare il miglior Tammy Abraham, attuale capocannoniere in Conference League con 6 reti, e una tenuta difensiva che nelle ultime gare è stata a dir poco disastrosa con 8 reti subite in 5 gare – con la porta inviolata solo nel pareggio interno per 0-0 contro il Genoa in lotta per la salvezza.

Stando dunque ai bookmakers, la vittoria sarebbe alla portata di mano: saprà il tecnico portoghese compattare la squadra e portare alla Roma il primo trofeo internazionale dopo la Coppa delle Fiere del 1961?




Walter Mazzarri e il nuovo Cagliari 2021-22

Un ricongiungimento che ha fatto sorridere e sognare, lo scorso settembre, quello tra Walter Mazzarri e il Cagliari, sua squadra di esordio in Serie A quasi quarant’anni fa. Un’accoppiata in cui tifosi e addetti ai lavori avevano riposto molte speranze e che i più romantici avevano visto di buon auspicio per la nuova stagione dei rossoblù. All’alba dell’ottava giornata di campionato, tuttavia, i sogni sembrano lasciar spazio a dissenso e delusione e le quote calcio lo confermano. Cosa sta succedendo?

Il Cagliari di Walter Mazzarri: uno sguardo alla classifica

Nella prima intervista da allenatore del Cagliari Walter Mazzarri aveva promesso fatti e non parole, ma dopo sette giornate i risultati auspicati tardano ad arrivare. Dopo un pareggio nella gara d’esordio contro lo Spezia (2-2), infatti, due sconfitte contro Milan (4-1) e Genoa (2-3), un pareggio con la Lazio all’Olimpico (2-2), due sconfitte con Empoli (0-2) e Napoli (2-0) e nuovamente un pareggio in casa contro il Venezia (1-1) fanno vacillare le speranze. Nessuna vittoria, dunque, al momento per un Cagliari che così facendo si trova a stazionare in ultima posizione.

Vero che il distacco dalla zona salvezza è di due punti e che siamo “solo” all’ottava giornata, ma la retrocessione fa paura: e ne fa ancor di più a Walter Mazzarri che ora dovrà trovare il modo, nonostante il poco tempo e i numerosi giocatori assenti, di recuperare un equilibrio e iniziare a vincere prima che arrivino decisioni irreversibili sul suo futuro. Se la settimana di pausa per le qualificazioni ai mondiali 2022 lasciava infatti spazio e tempo all’allenatore toscano per rivedere le sue tecniche e ritrovare empatia con la squadra, Mazzarri dovrà ora fare i conti con il fatto che ben dieci rossoblù sono convocati nelle rispettive nazionali e pertanto saranno impossibilitati a prendere parte agli allenamenti con la squadra.

Ricordiamo infatti che Godin, Nandez, Pereiro, Caceres (Uruguay), Marin (Romania) e Keita Balde (Senegal) sono stati convocati per le gare valide alle qualificazioni ai Mondiali 2022; gli U21 Carboni, Bellanova (Italia) e Iovu (Moldova) parteciperanno alle sfide di qualificazione agli Europei di categoria, e lo stesso farà Cavuoti (Italia) con l’U19.

Rischio esonero?

Come spesso accade in queste situazioni le voci sul possibile esonero del tecnico toscano iniziano a circolare e si diffondono rapidamente. In realtà non c’è nessuna comunicazione ufficiale dalla dirigenza, quindi è probabile che Mazzarri abbia ancora tempo per recuperare e dimostrare che, quella che su carta appare una rosa decisamente migliore di tante altre in Serie A, possa arrivare a vincere e a raccogliere risultati a lungo termine. Ma la pazienza di Giulini e della dirigenza ha un limite che, se non superato, è sicuramente molto vicino alla linea di confine e le voci su eventuali sostituzioni sulla panchina si fanno sempre più insistenti. Liverani e Giampaolo sono i nomi che citati più spesso, ma fino a quando la notizia dell’esonero non sarà ufficiale Mazzarri avrà la possibilità di dimostrare che quel sogno può ancora diventare realtà.




Separati in casa

L’ultima moda del calciomercato di Serie A è il giocatore scontento e separato in casa. In questa stagione e non solo, molte società hanno avuto o hanno ancora in rosa giocatori ‘scontenti’ e ‘delusi’ che avrebbro voluto cambiare maglia. Da Gomez a Milik, da Dzeko a Eriksen, i separati in casa sono numerosi e di prima qualità. Ma cosa è cambiato rispetto a casi del passato? Vedi Pandev e Ledesma con la Lazio e con Lotito? Sembrerebbe che se prima erano i giocatori a fare la voce grossa e spesso e volentieri ad avere la meglio, ora sono le società che si fanno valere forti del loro “comandare” io giocatore economicamente. Ma un ruolo fondamentale lo hanno i mister, spesso sono proprio loro il problema tra la maglia ed il giocatore, oppure hanno problemi in prima persona con la dirigenza, vedi Napoli, vedi Gattuso. Questo e altro nel podcast odierno, buon ascolto!




Juventus-Roma, la conferenza stampa di Fonseca

Fonseca ha incontrato i giornalisti durante la consueta conferenza stampa pre-match. La Roma è impegnata domani alle ore 18 nel big match contro la Juventus. I giallorossi cercano la vittoria per riuscire finalmente a portare a casa i tre punti contro una grande squadra.

Cosa ha in più la Juventus della Roma e viceversa?
“Non mi piace fare questo tipo di valutazioni. Sono due squadre diverse, la Juve è una squadra fortissima con un grande allenatore ed è una squadra diversa da quella che ha iniziato la stagione. Lavora da più tempo con l’allenatore, è più intensa, dinamica, ha più fiducia e ha grande individualità. La Roma è in un buon momento, ha vinto due partite importanti e ha fiducia”.

Come si sta guardando avanti con Dzeko?
“Non da dire di più rispetto a quello detto da Tiago Pinto. Abbiamo parlato, va tutto bene. Dzeko si è allenato bene, ma domani sarà Cristante capitano”.

Può essere la partita della consacrazione per Mayoral?
“Borja non ha bisogno della prossima partita, per far vedere quello che può fare. Borja è un giovane con qualità, sta giocando bene, deve rimanere concentrato per fare una buona partita domani”.

Si immagina sulla panchina della Roma la prossima stagione?
“Io penso solo alla partita di domani”.

Dopo quanto successo nelle ultime settimane, il gruppo si è rafforzato? Come cambia la squadra con Mayoral invece che Dzeko?
“Quello che rinforza il gruppo sono le vittorie, le partite fatte, gli atteggiamenti negli allenamenti. Dzeko e Mayoral sono due giocatori diversi: Edin è più forte fisicamente, Borja è più profondo. Hanno caratteristiche per giocare nel nostro gioco”.

Possono coesistere Cristante e Veretout con Villar in prima impostazione?
“Sì, può essere una soluzione immaginare tutto. Dipende dall’immaginazione”.

Come Spinazzola vede nella gara di andata il rimpianto più grande della stagione?
“No, non ho un sentimento speciale per quella partita”.

Mirante è pronto per giocare? El Shaarawy può dare una mano alla squadra?
“Mirante sarà convocato, ma continueremo con Pau. El Shaarawy non sarà con la squadra perché sta facendo un lavoro individuale per recuperarlo”.

Si aspettava di più da Pedro?
“Pedro ha fatto grandi partite qui a Roma. Adesso è infortunato, penso che la prossima settimana sarà con la squadra e mi aspetto quello che mi aspetto sempre da lui: è un calciatore importante, con caratteristiche che mi piacciono molto”.

Confermerà Ibanez al centro della difesa o sta pensando ad altro?
“Domani Ibanez sarà al centro della difesa”.

Per qualità Villar può diventare importante anche da trequartista? Ha le caratteristiche per segnare anche?
“Ha caratteristiche per giocare più basso, vicino ai nostri difensori, ma ha anche quelle caratteristiche per giocare più avanti. Può fare questi due ruoli”.

Dove è migliorata la squadra di Pirlo?
“Con più tempo per lavorare la Juve sta meglio in campo, è più profonda e dinamica. Inoltre ha le individualità che noi conosciamo. Sono più forti di quelli che abbiamo affrontato all’andata”.

Cosa chiederà ai calciatori per vincere domani?
“Quello che chiedo sempre, ossia ambizione”




Roma: bella ma non balla

Vincente, divertente e spavalda con le piccole, perdente, vulnerabile e senza idee con le grandi. Questa è la fotografia di una roma dai mille volti che non riesce a trovare una propria identità. Se è vero che per vincere un campionato non devi zoppicare con le squadre meno blasonate, è anche vero che accettabile perdere tutti gli scontri diretti, almeno ai fini dell’obbiettivo finale. La Roma, ha perso gli scontri con Lazio, Napoli e Atalanta, pareggiando con Milan, Juventus ed Inter. Risultati che tutto sommato possono starci, ma che in un campionato incerto e combattuto come questo fanno soffrire i tifosi giallorossi, che senza questi inciampi avrebbero visto la propria squadra del cuore lottare per vincere il campionato. Ma quali sono i motivi di questo andamento ballerino dei giallorossi? Una rosa non all’altezza? Un tecnico ancora acerbo tatticamente e caratterialmente? O ppure il valore della Roma è proprio quello che ci ha fatto vedere fin ora? Di questo e altro nel podcast odierno.