Atalanta-Sporting: storia, ambizioni e statistiche della sfida

Giovedì 14 marzo, alle 21.00, l’Atalanta sarà chiamata ad un confronto cruciale, quello contro lo Sporting Lisbona, per un match che determinerà quale delle due squadre accederà ai quarti di finale della UEFA Europa League. Dopo il pareggio sul risultato dell’1-1 nella gara di andata, il Gewiss Stadium di Bergamo sarà teatro di una partita carica di tensione, in cui la Dea di Gian Piero Gasperini dovrà giocare tutte le sue carte per ottenere l’accesso ai quarti di finale.

 

Nell’ultimo periodo l’Atalanta ha mostrato un andamento altalenante in Serie A, con una serie di risultati meno brillanti rispetto al suo solito standard che, tuttavia, non ha compromesso completamente la sua posizione in classifica, avendo mantenuto una posizione importante per quanto riguarda le competizioni europee, e dimostrando di essere ancora una forza da non sottovalutare.

 

Lo Sporting Lisbona di Ruben Amorim, d’altro canto, si trova di fronte a una sfida difficile, specialmente considerando il suo storico negativo nelle partite contro squadre italiane in trasferta. Con 16 partite disputate in territorio italiano nelle competizioni europee senza mai ottenere una vittoria, la squadra portoghese cercherà di ribaltare questa tendenza sfavorevole, ma la sfida di giovedì rappresenta a tutti gli effetti un ostacolo in salita.

 

Analizzando le prestazioni recenti delle due squadre, emerge che l’Atalanta ha dimostrato una notevole solidità in Europa League, perdendo solo due delle ultime 20 partite nella competizione e mantenendo l’imbattibilità in questa stagione con 3 vittorie e 1 pareggio. Dall’altra parte, lo Sporting Lisbona ha ottenuto solo tre vittorie nelle ultime 14 partite europee, ma ha mostrato segni di miglioramento con due vittorie nei suoi ultimi quattro incontri.

 

In termini tattici, l’approccio aggressivo difensivo dell’Atalanta è evidente, con il secondo più basso PPDA (Passes per Defensive Action) della stagione, un dato che evidenzia l’intensità della pressione esercitata dalla squadra fuori dalla propria trequarti difensiva. Questo aspetto più tecnico potrebbe essere cruciale nell’andamento della partita contro lo Sporting Lisbona.

 

Guardando alle statistiche emerge, infine, che questa sarà l’ottava sfida tra le due squadre nelle competizioni europee, con un bilancio di due vittorie per lo Sporting, tre per l’Atalanta e due pareggi. Nonostante le sfide passate, questa gara di ritorno negli ottavi di finale sarà un nuovo capitolo nella storia delle due squadre, capitolo nel quale la favorita sembra proprio la squadra di Gian Piero Gasperini, almeno stando a quelle che sono le quote vincente Europa League.

 

Con la Dea che cerca di consolidare la sua posizione in Europa e lo Sporting Lisbona che mira a cambiare il proprio destino in trasferta, la partita promette emozioni e suspense fino all’ultimo minuto. I tifosi possono aspettarsi un’epica battaglia calcistica al Gewiss Stadium, dove l’Atalanta cercherà di difendere il proprio territorio e avanzare nella competizione europea per scrivere nuove pagine nel grande libro della storia del calcio.




Ucraina-Italia si decide tutto per Spalletti, le scelte di formazione

Con l’arrivo delle ultime due partite del girone C delle qualificazioni agli Europei 2024, l’Italia di Luciano Spalletti è pronta a intensificare gli sforzi per conquistare un pass per la fase finale in Germania. La squadra azzurra, attualmente al terzo posto con dieci punti sotto Inghilterra già qualificata per i prossimi e Ucraina, ha davanti a sé due sfide cruciali contro la Macedonia del Nord e l’Ucraina.

La prima tappa per gli azzurri sarà la sfida contro la Macedonia del Nord venerdì 17 novembre alle 20:45: la vittoria in questo incontro potrebbe facilitare il cammino verso la qualificazione ed è proprio per questo che Spalletti sta studiando e preparando con attenzione la strategia di gioco e la disposizione dei giocatori in campo. La probabile formazione vede Donnarumma in porta, con una difesa a quattro composta da Di Lorenzo, Acerbi, Bastoni e Dimarco. A centrocampo, Barella e Colpani si posizioneranno come mezzali, con un ballottaggio tra Locatelli e Jorginho come playmaker. In attacco, Berardi e Politano competono per l’esterno destro, mentre Raspadori sarà il centravanti, supportato da El Shaarawy sulla sinistra.

Il secondo e cruciale appuntamento sarà contro l’Ucraina, lunedì 20 novembre alle 20:45. Con la classifica attuale, l’Italia deve mantenere il secondo posto per evitare i playoff. La probabile formazione vedrà Scamacca come centravanti, con Kean sulla sinistra e Zaniolo sulla destra. A centrocampo, Frattesi e Bonaventura potrebbero agire come mezzali. Cambiaso, in grande forma alla Juventus, potrebbe avere una chance da titolare in difesa.

Attualmente, come dicevamo, l’Inghilterra è in testa al girone con 16 punti, già qualificata per gli Europei. Segue l’Ucraina a 13 punti, e l’Italia è terza a 10 punti, mentre Macedonia del Nord e Malta sono già fuori dai giochi. L’obiettivo per gli azzurri è ottenere un secondo posto, evitando così i complicati playoff.

La Macedonia del Nord, che ha ottenuto un pareggio contro l’Italia nel precedente incontro, potrebbe scendere in campo con un 3-4-3 cercando compattezza al centro del campo o con un 3-4-1-2. L’Ucraina, già sconfitta dall’Italia in casa, potrebbe optare per un 4-2-3-1 per cercare di pungere gli azzurri con i suoi esterni d’attacco: aspetto che gioca a vantaggio della nazionale allenata da Serhiy Rebrov è la presenza di un solo match da preparare e non due come per gli azzurri.

Con il lavoro instancabile di Luciano Spalletti e il sostegno degli appassionati tifosi italiani, l’Italia si prepara a lottare per il passaggio a Euro 2024. Dopo le delusioni mondiali degli ultimi anni, infatti, il popolo azzurro ha bisogno di tornare a vivere emozioni forti come quelle che nel 2020-21 portarono proprio alla conquista della vetta d’Europa, con l’epica sconfitta dell’Inghilterra ai rigori.

Con una combinazione di talento e determinazione gli azzurri mirano a conquistare la loro strada verso il successo in Germania: i pronostici sostengono l’Italia, dando un’occhiata alle quote delle scommesse on line  gli azzurri sono strafavoriti per la vittoria contro la Macedonia del Nord e hanno buone probabilità di proseguire nel loro cammino anche imponendosi sull’Ucraina, sperando così di accedere alla qualificazione agevolmente, senza dover passare per i temuti, e odiati, play-off.




Gli eventi più lunghi nella storia dello sport: quattro record da ricordare

Dalla partita di calcio più lunga, passando per il tennis, alla partita di pallavolo durata più di 86 ore

Record “alternativi” nello sport

Spesso ci sarà capitato di chiederci qual è stata la partita di calcio più lunga della storia, ma esistono dei record clamorosissimi anche in altri sport, come ad esempio la pallavolo, il basket e il tennis.

Viene sicuramente più naturale pensare ad un possibile futuro record sui 100 metri piani (qualcuno provi a battere il leggendario Usain Bolt), eppure, tra i nerd, ci sarà qualcuno che si sta chiedendo quando verrà battuto il record di match tennistico più lungo. Pertanto, aspettando di vedere nei palinsesti delle scommesse sportive sempre più innovative, come quello sulle quote Wimbledon di Betway, la giocata “Match di tennis più lungo della storia sì/no”, tuffiamoci in questa ed altre curiosità sportive!

La partita più lunga di calcio: Siviglia – Roma!

Siviglia e Roma si sono scontrate in campo il 31 maggio 2023, in occasione della finale di Europa League a Budapest. I lusitani hanno conquistato il trofeo continentale ai calci di rigore (1-1 dopo i tempi supplementari, 4-1 dopo i tiri dal dischetto). La partita è durata complessivamente 146 minuti tra tempi regolamentari, supplementari e recuperi, superando il precedente record in una finale, appartenuto ad Argentina-Francia, mondiale Qatar 2022.

Quanto alle partite più lunghe della nostra Serie A, il record spetta ad un Frosinone-Parma 3-2 del 3 aprile 2019, durata 108 minuti e 46 secondi.

La partita più lunga di pallavolo: Empoli Volley Marathon

L’8 luglio 2012 la pallavolo a Empoli entrò nella leggenda. 86 ore e 17 minuti: è questo il tempo record stabilito in terra empolese per la partita di pallavolo più lunga della storia. Sì, perché il precedente primato, raggiunto in Olanda, si era fermato alle 85 ore.

Così, pensando di poter far meglio, fu lanciata una manifestazione per raccogliere fondi per un centro di accoglienza. In questo modo, Empoli e i 24 giocatori che presero parte alla ‘Volley Marathon’ al palazzetto dello sport Albano Aramini, risiedono tutt’oggi nel libro dei Guinness World Record.

La partita più lunga di tennis: Isner – Mahut

Il 22-24 giugno 2010 si giocò, nel corso del torneo di Wimbledon, il primo turno tra John Isner e Nicolas Mahut. Quello che doveva essere un match come tanti altri si trasformò in una maratona senza fine: dopo aver vinto due set a testa dei primi quattro (6-4, 3-6, 6-7, 7-6), i due tennisti si ritrovarono il giorno successivo a giocare il quinto set decisivo.

In assenza del tie-break, i due continuarono ad oltranza fino ad arrivare, nell’arco di due giorni, al surreale punteggio di 70-68 in favore di Isner!

La partita durò in totale 11 ore e 5 minuti, suddivisi in tre giorni consecutivi: un record assoluto per il tennis, ma, come riportato in un articolo di Betway, non l’unico infranto durante la partita.

“Evidentemente noto per la sua battuta, Isner, n. 19 del mondo, contava certamente di venire a capo con minor fatica del francese Nicolas Mahut, un ex ragazzo prodigio, vincitore di Wimbledon Junior dieci anni fa, e poi smarritosi, sino a scivolare all’attuale n. 148, ed essere costretto a qualificarsi. Ma il talento sciupato doveva aver lasciato qualche briciola nel francese, meno imponente di Isner col suo metro e novanta, e tuttavia in grado di tenere botta, e addirittura rifiutarsi, alla fine, di lasciare il campo.” – Gianni Clerici

La partita più lunga di basket: Indianapolis Olympians – Rochester Royals

Il 6 gennaio 1951 si sfidarono, nel campionato statunitense NBA, gli Indianapolis Olympians e i Rochester Royals. La partita fu molto equilibrata e nessuna delle due squadre riuscì a vincere nei tempi regolamentari, terminati sul 65-65: si dovettero disputare ben 6 overtime prima che gli Olympians segnassero l’unico canestro dell’ultima frazione e vincessero per 75-73. La partita durò in totale 78 minuti effettivi di gioco, in un basket di altri tempi fatto di punteggi molto bassi, in cui non c’era ancora la regola dei 24 secondi e il tiro da 3 punti. Difatti le squadre in campo, nel corso degli overtime, usavano far scorrere la quasi totalità del tempo per non concedere occasioni di tiro agli avversari.

La domanda successiva è: questi record saranno mai battuti? Il corso degli eventi spesso ci risponde di sì, ma una cosa è certa: lo spirito di competizione e di superamento dei limiti non si spegne mai!

“Lo avevo detto ai miei ragazzi, o usciamo con la coppa o usciamo morti. Siamo morti, sia per la stanchezza fisica e mentale… Abbiamo fatto una grande finale, intensa e maschia”

Mourinho dopo la finale Siviglia – Roma 2023




Qual è il potenziale affettivo nel gioco digitali oggi?

Nel 2017 David Owen analizzando il potenziale affettivo dei videogiochi, afferma “piuttosto che rafforzare una tradizionale dicotomia mente-corpo cartesiana, i giochi hanno a che fare con una profonda connessione tra mente e corpo che viene intensificata da esperienze di immersione e fusione”.

La tradizione della fenomenologia ha cercato di prendere le distanze dall’essenzialismo di un sé pensante e di comprendere l’agire e il sé in un quadro più ampio. Nel 1998 Andy Clark e David Chalmers delinearono una teoria della mente estesa, che si basa sulle profonde connessioni, interazioni e fusioni che avvengono costantemente tra mente e corpo, così come tra vari strumenti, ambienti e oggetti.

Owen sottolinea che in una cultura e una società ludica sempre più sature di giochi, in cui giochi, personaggi di gioco, tecnologie di gioco e mondi di gioco sono una componente centrale dell’esperienza quotidiana di molte persone, la connessione tra le caratteristiche di un gioco e la mente e il corpo di anche il suo giocatore è reale e onnicomprensivo. Mihaly Csikszentmihalyi (1991) discute nella sua ricerca lo stato del flusso, che nel bel mezzo di un gioco può essere un’esperienza intensa: il giocatore “dimentica sé stesso” e per un momento diventa tutt’uno con il gioco, il personaggio del gioco e gli eventi di il gioco. Gordon Calleja (2011) ha sostenuto che l’esperienza del flusso nel gioco è in realtà una fusione di due forme di esperienze “immersive”: il trasporto in un’altra realtà e l’assorbimento in un’attività coinvolgente. Il nostro studio precedente ha anche identificato l’importanza dell’impegno immaginativo con i giochi e il gioco come finzione, come terza dimensione chiave nelle esperienze dei giocatori (Ermi &Mäyrä, 2007).

Il ricercatore di giochi danese Jesper Juul illustra la negoziazione di un giocatore che è simultaneamente dentro e fuori dal gioco con la sua idea di giochi come “semi-reali”. Durante il gioco, i giocatori fisicamente e mentalmente reali si impegnano a rispettare una serie di regole che hanno conseguenze nella vita reale. Allo stesso tempo, il gioco avanza anche come fenomeno immaginario e fittizio nella mente dei giocatori: a volte le scelte di un giocatore possono basarsi sulle priorità dettate dalle regole del gioco, altre volte su preoccupazioni interne alla finzione del gioco, come il dramma tra due personaggi del gioco o la narrazione del gioco, hanno la precedenza nella mente e nell’esperienza del giocatore. La discussione sulla finzione del gioco è stata ulteriormente sviluppata ad esempio daTavinor nel 2012.

Secondo David Owen il cortocircuito “Virtuale Vs Reale” può avere profondi effetti ideologici sulla costruzione della nostra agency.

Le complesse negoziazioni richieste dall’agente di gioco per navigare tra questi diversi orientamenti e la realtà a più livelli dei giochi sono state discusse soprattutto nel contesto del gioco di ruolo. Le negoziazioni dei giocatori tra diverse dimensioni relative alle meccaniche di gioco, ai mondi di gioco e ai personaggi del gioco sono state descritte in un modello che identifica tre orientamenti di base.

Il modello distingue tra giocatori per i quali la realtà fondamentale dei giochi ha a che fare con la risoluzione di sfide e la vittoria, giocatori per i quali giocare è prima di tutto creare e partecipare a una storia interessante, e giocatori che apprezzano la logica interna e la coerenza ontologica del mondo di gioco. Questi tipi di giocatori sono indicati come dramatis, gamist e simulationist. Lo “stesso” gioco non è in realtà lo stesso tipo di gioco, quando i giocatori differiscono. Ciò suggerisce che esistono ulteriori dimensioni di complessità nelle dinamiche di potere che sono incorporate o circondano la connessione duale giocatore-gioco. Un discorso che naturalmente non è facilmente applicabile al contesto del gambling digitale come Netbet dove il concetto di vittoria coincide in maniera perfetta con quello di vincita e quindi di guadagno reale effettivo.

Un quadro che è speciale nell’interattività nei giochi riguarda non solo la connessione fisica e incarnata tra lo strumento di gioco e il giocatore evidenziata da Sudnow nella sua analisi Breakout, ma anche le conseguenze del tempo di gioco e le numerose ripetizioni rese necessarie da un gioco impegnativo per un soggetto giocatore. Un giocatore deve migliorare per avanzare, il che significa che anche la sua agenzia si trasforma: un principiante diventa un giocatore competente e, con il tempo, forse un virtuoso esperto delle sfumature di un particolare gioco. A livello di base questo è vero per tutto l’apprendimento: le nostre esperienze e sfide ci trasformano e diventiamo persone diverse con l’età e l’esperienza. Nel contesto di un gioco esteso e multidimensionale, tuttavia, questo apprendimento e questo cambiamento nell’agire possono essere sottili e onnicomprensivi.

Conclusioni

Il potenziale affettivo nei giochi digitali assume una dimensione che tenderà ad aumentare in maniera esponenziale nel tempo. Gli studi in ambito sociologico sono già frequenti e numerosi e vanno dal contesto videoludico del gaming, fino ad arrivare alle più recenti tendenze della realtà virtuale, passando per il gambling e dagli sport elettronici meglio noti come eSport.




Magic Mike, i numeri di Maignan al Milan

Nello scontro contro la diretta rivale del 30 aprile, la Roma, per la Champions League 2023/24 ha resistito quasi fino al fischio finale, ma è stato infilato al 94esimo minuto nell’angolo dal Abraham. Incolpevole sul gol, pareggiato fortunatamente dal Milan un paio di minuti dopo in una partita che sembrava non finire mai, per il resto Mike Maignan è stato la solita, solida certezza. Il numero uno rossonero, già miglior giocatore nella stagione di Serie A 2021/22 è uno degli inamovibili di Pioli, al netto dei guai fisici, e dopo l’addio di Lloris è diventato anche il portiere titolare della nazionale francese guidata da Deschamps. Nella stagione dell’ultimo scudetto era riuscito, in 32 presenze, a collezionare ben 17 clean sheets, l’unico di tutti i portieri del campionato nazionale italiano.

 

Mike Maignan ha quasi 28 anni, un’età di piena maturità per un portiere del suo livello, e per dare una panoramica sui suoi numeri partiamo dalla percentuale di passaggi riusciti, il 78%, su un totale di 504 (di cui 3015 corti e 189 lunghi), a testimonianza di una delle sue migliori caratteristiche: la padronanza del gioco di piede. La sua carriera è stata parzialmente funestata da qualche infortunio di troppo, compreso quello che l’ha lasciato a casa per l’ultimo mondiale in Qatar, una lesione muscolare al polpaccio, e l’ha tenuto lontano dai campi di Serie A da ottobre 2022 fino alla prima metà di febbraio 2023.

Sono solo 16 dunque le sue presenze in campionato questa stagione, di cui 6 finite a rete inviolata, mentre i gol subiti sono 16. Le parate sono in totale 34, 12 i tiri bloccati e 3 le respinte.

Un vincente annunciato, che prima di approdare nel campionato italiano ha fatto la fortuna del Lille, contribuendo alla vittoria della Ligue 1 e della Uefa Nations League nella stagione 2020/21, di cui era titolare dall’anno 2017.
Se è vero che i numeri non dicono tutto, è altrettanto chiaro che comunicano tanto e sono una base su cui ragionare nel momento in cui si valutano le quote calcio Serie A in vista della volata finale per un piazzamento Champions. La classifica vede ora il Milan quarto a 57 punti, una piazza che divide con Inter e Roma. Da qui alla fine sarà importante vincere gli scontri con le dirette avversarie: la Lazio, nel match in casa del 6 maggio e la Juventus, nella sfida fuori casa del 28 maggio.




Le migliori serie tv dedicate al calcio

Le serie TV sono diventate da qualche anno il format preferito dagli utenti di tutto il mondo. Il motivo è semplice: sono brevi, perché gli episodi vanno dai 40 ai 60 minuti, ma possono diventare anche lunghe maratone se visti uno dietro l’altro; sono realizzate come, se non meglio, dei kolossal cinematografici (Game of Thrones, ad esempio, ha collezionato 375 riconoscimenti tra cui un Golden Globe e 59 Emmy Award); hanno tanti personaggi carismatici che riescono, ognuno con la sua caratterizzazione, ad affascinare lo spettatore (la famosa serie X-Files ne conta addirittura 143).

A proposito di protagonisti carismatici, come non menzionare i Simpson, che hanno coinvolto nei loro episodi ben 712 Guest Star (come Lady Gaga, Tom Hanks e molti altri). Famosi sono anche i progetti collaterali nati sulla scia del successo di alcune serie, come The Walking Dead, ad esempio, che ha da poco fatto uscire in tutti i siti di gioco online la famosa Walking Dead slot. Succede, poi, anche il contrario, che da famosi videogiochi nascano serie TV di successo, come Tomb Raider, The Witcher e The Last of Us.

Ma tra videogames e serie TV, in questo articolo andremo, come promesso, a presentare le migliori serie dedicate al calcio. Alcune di fantasia, altre ispirate a fatti reali, altre ancora realizzate proprio riprendendo il dietro le quinte dei più grandi club europei.

Iniziamo con The English Game, realizzata per Netflix da Julian Fellowes e pubblicata nel 2020. Ambientata nell’Inghilterra del 1880, racconta la nascita del calcio professionistico degli albori, quando a giocare erano operai e nobili, senza distinzione alcuna. Fu il Darwen FC che, per vincere l’incontro contro gli Old Etonians, decise di assumere due calciatori scozzesi: Fergus Suter e Jimmy Love. Episodio che diede vita alla professione di calciatore e rivoluzionò per sempre il calcio in tutto il mondo.

The English Game prende spunto dalla storia, da fatti realmente accaduti e, seppur con qualche modifica, ricostruisce abbastanza fedelmente ciò che successe. Si tratta di una miniserie di sole 6 puntate da circa 50 minuti ciascuna che scorrono fluide per gli appassionati di storia e sport.

Di carattere completamente diverso è invece Ted Lasso, serie tv statunitense creata da Bill Lawrence e Jason Sudeikis. Presentata in anteprima su Apple TV+ il 14 agosto 2020, racconta le avventure in chiave comica del coach di football americano Ted Lasso assunto inaspettatamente come allenatore di calcio. Deciderà di accettare l’incarico pur sapendo di non sapere (per dirla alla Socrate) e ne combinerà di tutti i colori.

Una delle serie più interessanti sull’argomento calcistico che riesce a lanciare anche messaggi positivi e a commuovere in alcuni tratti. Tre stagioni per un totale di 34 episodi da vedere dal primo all’ultimo. Simpatica la scelta di realizzare i calciatori della squadra come parodie di campioni del calcio reale.

Chiudiamo con la docu-serie dedicata alla squadra più tifata d’Italia, e cioè First Team: Juventus. Sei episodi di circa 40 minuti ciascuno che raccontano, per la prima volta on demand, i retroscena della prima squadra bianconera. Il format è più un docu-reality in effetti, che segue gli avvenimenti legati alla squadra nel corso della stagione 2017-18 e si concentra, oltre che sul campo, sulle vicende private dei calciatori.

Troviamo quindi Gigi Buffon, Massimiliano Allegri, Alessandro Del Piero ed altri simboli della squadra raccontati in chiave internazionale. Una serie pensata proprio per catturare l’interesse del pubblico oltre lo stivale, ma che si lascia guardare con piacere anche dal tifoso più accanito. Pubblicato nel 2018 su Netflix ha spianato la strada ad altri format simili come All of Nothing: Manchester City (2018) e All of Nothing: Tottenham Hotspur (2020).




Bundesliga: le difficoltà del Bayern e le outsider al vertice

Sulla carta in questa stagione (come da quasi 10 anni a questa parte, a dire il vero) in Bundesliga non c’era storia. Il solito Bayern a fare da mattatore e le altre “grandi” o medio-grandi a giocarsi posizioni europee più o meno prestigiose. Eppure, ai due terzi del campionato, per la precisione alla 23esima giornata su 34 totali, per la prima volta dopo anni sono tante le squadre coinvolte nella lotta per il primato. E anche le quote scommesse si adeguano e variano di conseguenza.

Dopo il Borussia Dortmund di Jurgen Klopp, capace di conquistare due titoli consecutivi il Bayern Monaco non ha più sostanzialmente avuto rivali. E anzi ha stroncato sul nascere qualsiasi concorrenza, accaparrandosi i migliori giocatori del campionato tedesco in modo di rinforzarsi sempre di più da un lato, e di indebolire gli avversari dall’altro. Tuttavia, in questa stagione qualcosa pare essere cambiato: il Bayern è ancora primo in classifica (e resta strafavorito per la vittoria finale) ma solo per la maggior differenza reti, dato che il Dortmund resta appaiato a 49 punti e l’Union Berlino, che un paio di settimane fa si trovava anch’esso accanto alle due, pur essendo scivolato sta ancora a 5 punti dalla vetta (44). Le squadre in lotta per i primi posti non sono infatti solo tre, ma ben cinque. Tant’è che tra la quinta in classifica, attualmente il Friburgo, e il duo di testa ci sono solamente sette punti di differenza.

Partiamo con il RB Lipsia e il Friburgo. La prima, da quando ha iniziato la sua scalata ai vertici del calcio tedesco è stata forse la più “convincente” delle rivali del Bayern a livello di rendimento, avendo concluso sempre sul podio ogni sua stagione in Bundesliga e avendo vinto l’anno scorso la Coppa di Germania. È però il Friburgo, insieme all’Union Berlino, la vera sorpresa di questo campionato: storicamente una “piccola” che nella sua lunga storia non è mai riuscita a vincere alcun trofeo se non qualche campionato minore, e che adesso si trova clamorosamente a sette punti dal Bayern dopo 23 giornate, agli ottavi di Europa League e in pienissima corsa Champions.

Passiamo ora al Borussia Dortmund e l’Union Berlino. I gialloneri stanno disputando un’ottima annata, a dispetto dei malumori di inizio stagione. Tuttavia, al rientro dalla sosta post-Mondiale, il BVB si è letteralmente trasformato, ritrovando una continuità di rendimento e di risultati che sembrava impensabile fino a un mese prima: fino alla sconfitta di martedì con il Chelsea la squadra non aveva mai perso nel 2023, con 12 partite vinte su 12 e 10 su 10 in gare ufficiali. Nessuna sconfitta e nessun pareggio tra Bundes, Coppa di Germania e Champions (fino appunto all’altro ieri e all’eliminazione, tra le polemiche, di Stamford Bridge).

L’Union Berlino invece non è più una sorpresa ma una certezza: da quando è approdato in Bundesliga è sempre cresciuto di rendimento ogni stagione, in un culmine rappresentato dal quinto posto della scorsa annata che ha permesso al club di qualificarsi per l’Europa League. In Patria invece lotta per garantirsi un posto Champions e nella prima parte di questa stagione era addirittura in testa alla classifica. Quindi una leggera flessione nel mese di novembre (in cui ha ottenuto solo 1 punto in 3 partite) gli ha fatto perdere il primato, prontamente riconquistato (seppur “condiviso”) dopo la sosta mondiale, con 5 vittorie (consecutive) e un pareggio. Ora di nuovo un calo, con 2 punti nelle ultime 3 di Bundes.

Giusto parlare ampiamente dei meriti degli avversari, ma se la Bundesliga è ancora aperta è a causa dei demeriti dei campioni in carica, raramente così in difficoltà nell’ammazzare un campionato chiuso in partenza. Se si guardassero i soli numeri, capirci qualcosa in più sarebbe difficile: il Bayern ha come sempre ha il miglior attacco del campionato, persino la miglior difesa ed è comunque “primo” in classifica. In Champions poi ha vinto 8 partite su 8 battendo il PSG, il Barcellona e l’Inter: 21 i gol fatti, 2 quelli subiti. Da far spavento. Eppure, a casa qualcosa non va.

Ai bavaresi, che hanno perso solo due volte, ma hanno pareggiato in ben sette occasioni, sembra mancare cattiveria e concentrazione; soprattutto tornati dalla sosta mondiale, con un rendimento in Bundesliga largamente peggiorato. Le cause di questa “piccola crisi” sono da ricercare in una discontinuità nelle letture difensive due (Upamecano e De Ligt non sempre sono stati perfetti) e nella mancanza di un vero e proprio terminale offensivo post-Lewandowski. Insomma, per il Bayern Monaco sembra un po’ una stagione di transizione. L’impressione però è che, proprio quest’anno, qualcuno possa insidiare un regime decennale che sembra scricchiolare: non tanto per questioni tecniche, ma per fisiologica mancanza di cattiveria e attenzione. Magari una squadra che getti il cuore oltre l’ostacolo come l’Union, o più probabilmente una vecchia rivale che dieci anni fa riusciva nell’impresa di scrivere un altro nome sull’albo d’oro tedesco; e che adesso, fuori dall’Europa ma forte di 8 vittorie su 8 nel 2023 in Bundes, può concentrarsi sull’assalto finale al Meisterschale. Le quote scommesse calcio sono avvisate.




Premier League: riuscirà l’Arsenal a vincere un titolo che manca da 20 anni?

I Gunners hanno vinto anche la ventisettesima giornata di Premier League, 0-3 in “trasferta” contro il Fulham grazie ai gol di Magalhaes, Martinelli e Odegaard, ed hanno mantenuto la distanza di +5 dal Manchester City in classifica. Quella contro la squadra londinese è la quinta vittoria consecutiva arrivata dopo la pesante sconfitta in casa contro la diretta avversaria per la lotta al titolo. Un titolo che manca da 20 anni e che, finalmente, potrà tornare nella bacheca dell’Emirates Stadium.

I ragazzi di Arteta sembrano carichi e concentrati, e non mollano di un passo nonostante la pressione del City che non molla. In realtà una leggera flessione da parte dei Citizen c’è stata: dopo aver strappato agli avversari tre punti nella partita del 15 febbraio (1-3 ad opera di Kevin De Bruyne, Jack Grealish ed Erlin Haaland), si sono arrestati contro il Nottingham Forest, pareggiando 1-1 e regalando di fatto due punti all’Arsenal, che invece ha vinto.

Arsenal che nel frattempo lotta anche sul fronte Europa League. Giovedì 16 dovrà vedersela in casa contro lo Sporting per il ritorno degli ottavi di finale dopo il 2-2 dell’andata. Un risultato che potrebbe arrivare senza troppe sorprese e prolungare quindi l’avventura europea.

I bookmakers danno l’Arsenal favorito per la vittoria finale, e quotano i gunners a 1.70 contro i 2.15 del Manchester City. Erling Haaland, bomber agli ordini di Guardiola, guida in solitaria la classifica dei marcatori e viene bancato da Snai a 1.03 come sicuro Capocannoniere 2022-23. Vediamo allora cosa ci dicono i siti scommesse per le prossime partite di campionato. Ricordiamo che, per chi si avvicina per la prima volta a questo mondo, è possibile utilizzare i bonus benvenuto spiegati da topbonus.info in ogni dettaglio.

L’Arsenal giocherà domenica 19 marzo alle ore 15:00 in casa contro il Crystal Palace, dodicesimo in classifica con quasi quaranta punti in meno. Gli Eagles hanno appena perso contro il City in campionato e arrivano da un periodo affatto positivo. L’ultima vittoria risale al 31 dicembre 2022, 0-2 in casa del Bournemouth terzultimo, dopodiché 5 sconfitte e altrettanti pareggi. Hanno avuto però il merito di pareggiare contro Manchester United, Liverpool e Newcastle, chissà dunque che non riservino brutte sorprese ad Arteta.

Secondo il sito Snai non sarà così. La vittoria della squadra di casa è data a 1.30 contro il 10 per il Crystal Palace. Negli ultimi cinque incontri tra le due leggiamo due vittorie per l’Arsenal, due pareggi e una vittoria per il Crystal Palace: un 3-0 datato 4 aprile 2022, in panchina gli stessi allenatori.

Le formazioni della Premier per il match in questione potrebbero essere:
Ramsdale; Zinchenko, Magalhaes, Saliba, White; Xhaka, Partey, Odegaard; Martinelli, Trossard, Saka per l’Arsenal (4-3-3).
Guaita; Clyne, Andersen, Guehi, Mitchell; Milivojevic, Sambi Lokonga; Schlupp, Olise, Zaha; Ayew per il Crystal Palace (4-2-3-1).

Manchester City che, invece, giocherà direttamente il 1° aprile causa rinvio della partita contro il West Ham. Liverpool che, attualmente, staziona in sesta posizione a –19 dai Citizen. Una partita affatto semplice per gli uomini di Guardiola, che hanno già affrontato i Reds in Coppa di Lega il 22 dicembre 2022 (vincendo 3-2) e in campionato, il 16 ottobre ad Anfield, perdendo 1-0 grazie al gol di Salah al 76’.

Klopp che deve assolutamente ottenere punti per scrollarsi di dosso la minaccia Brighton e Fulham, distanti appena tre punti, e provare ad agganciare il Tottenham quarto a +6 per garantirsi un posto nella Champions League 2023-24. Impresa non certo facile, che passa però dalla vittoria contro il Manchester City. Sarà dunque una partita molto importante sotto tanti punti di vista. Appuntamento a inizio aprile dunque.




L’eterna sfida tra Barca e Real: la spunteranno i blaugrana?

I nove punti che separano il Barcellona dal Real Madrid nella Liga spagnola potrebbero far pensare ad un campionato ormai chiuso, con il Barça che si appresta ad alzare il 27° scudetto della sua storia. Eppure, le tredici giornate che mancano alla fine del torneo lasciano ancora uno spiraglio al Real Madrid, che insegue senza sosta.

È successo nella stagione 2019-20, quando alla venticinquesima giornata il Barcellona guidava la classifica a +2 dal Real, per vedere poi il divario diventare –5 a fine campionato; ed è successo anche a parti inverse nella stagione 2014-15, quando a guidare la classifica nello stesso periodo era il Real che poi ha ceduto il passo al Barcellona; sempre il Real si è visto soffiare il titolo nella stagione precedente, stavolta ad opera dell’Atletico Madrid: +3 alla giornata 25, -3 alla giornata 38.

Insomma, cambiamenti alla guida del campionato e clamorosi recuperi non sono così rari. Lo abbiamo visto anche nella nostra Serie A nella stagione 2017-18, con il Napoli che ha ceduto il passo alla Juventus; o nella stagione 2011-12, quando a cedere il passo ai bianconeri fu il Milan. Eppure, i bookmakers non hanno dubbi sulla vittoria della Liga di quest’anno, e bancano il Barcellona vincente a 1.08 contro gli 8.00 del Real Madrid. A tal proposito, si può dare un’occhiata ai bonus senza deposito non aams.

Una vittoria che appare scontata non solo per i punti che separano le due squadre, ma anche per la qualità del gioco dimostrato finora. E se i blaugrana deludono nelle coppe europee (eliminati nella fase a gironi di Champions League e poi negli spareggi di Europa League), in campionato regalano prestazioni fuori dal comune. Solo 8 i gol subìti da inizio campionato (0,32 a partita) e 47 realizzati (1,88 a partita). Due pareggi, due sconfitte e ventuno vittorie la tabella di marcia, che porta i punti totali a 65.

Contro il Real Madrid in questa stagione sono già tre le partite giocate, con due vittorie per la squadra allenata da Xavi e una per quella di Ancelotti: 3-1 per il Real in campionato a metà ottobre, gol di Benzemà, Valverde, Ferràn Torres e Goes; 1-3 per il Barcellona, nella finale di Supercoppa di Spagna, con i gol di Gavi, Lewandowski, Pedri e Benzema; e infine 0-1 a favore del Barcellona nella partita di andata di semifinale di Coppa del Re grazie all’autorete di Militao al 26’.

Domenica 19 marzo alle ore 21 si giocherà la ventiseiesima di campionato al Camp Nou, e gli ospiti del Barça sono proprio i madrileni del Real. Negli ultimi 80 incontri tra le due, il Barcellona ha vinto in 36 occasioni contro le 23 del Real, e nelle 36 partite giocate al Camp Nou il bilancio vede il Barcellona uscire vincitore in 16 occasioni contro le 8 del Real Madrid.

Bookmakers concordi nel quotare i catalani come favoriti per la vittoria finale: 2.10 la vittoria del Barcellona, 3.60 il pareggio e 3.30 la vittoria dei Blancos. Non c’è spazio per il pareggio, dunque, che appare il risultato meno probabile. Nel mercato risultato esatto, però, ciò che emerge è l’1-1 quotato a 7.00, seguito dall’1-0 bancato a 8.50 e dal 2-1 dato a 9.00.

Le formazioni probabili saranno:
Per il Barcellona 4-3-3 composto da Ter Stegen in porta; Balde, Christensen, Kounde, Roberto in difesa; Gavi, Busquets, De Jong a centrocampo; Torres, Lewandowski e Raphinha in attacco. Per il Real Madrid stesso sistema di gioco, con Courtois tra i pali; Carvajal, Militao, Nacho e Camavinga in difesa; Kroos, Tchouameni, Modric a centrocampo; Valverde, Rodrygo e Vinicius Junior in attacco.




La situazione attuale dei tre gironi di Lega Pro

La 49ª edizione del campionato di Serie C, la 9ª organizzata dalla Lega Pro, è giunta quasi al capolinea. Delle trentotto giornate previste se ne sono giocate già 31, e tra poco più di un mese si saprà quali sono le tre squadre promosse direttamente in Serie B e quali dovranno darsi battaglia per ottenere l’ultimo pass a disposizione per la serie cadetta.

Per chi non lo sapesse, accedono ai Play-off le nove squadre di ogni girone piazzate dal secondo al decimo posto più la squadra vincitrice della Coppa Italia Serie C, per un totale di 28 formazioni, tra le quali uscirà una sola vincitrice. Attualmente abbiamo la Feralpisalò che guida il Girone A, la Reggiana a guidare il Girone B, e il Catanzaro a guidare il Girone C. Vediamo però nel dettaglio le tre classifiche per scoprire quali potrebbero essere gli scenari da qui a fine aprile.

Nel Gruppo A troviamo la Feralpisalò a quota 57, seguita dalla Pro Sesto a 55 punti, Pordenone e Lecco a 52 e Vicenza a quota 50. La squadra allenata da Vecchi viene da sette risultati utili consecutivi (4 vittorie e 3 pareggi), e l’ultima sconfitta risale al 29 gennaio in casa, contro la Virtus Verona. Sembra dunque che possa procedere senza intoppi fino a fine campionato mantenendo il distacco dalle inseguitrici, ma i soli due punti dalla Pro Sesto non rassicurano ancora tifosi e società.

Pro Sesto che, da parte sua, non perde da dieci giornate consecutive (5 vittorie e 5 pareggi) e mantiene il fiato sul collo all’avversaria aspettando solo un passo falso. I bookmaker non aams reputano favorita la Feralpisalo, bancandola a 2.25, e stranamente quotano la vittoria del Pordenone a 2.75 contro i 3.50 del Pro Sesto. Pordenone che attualmente si trova in terza posizione, a –5 dalla vetta, con una tabella di marcia che difficilmente può impensierire i verdazzurri: 2 vittorie, 7 pareggi e 1 sconfitta nelle ultime dieci gare di campionato.

Nel Gruppo B, invece, è la Reggiana a dettare il ritmo di marcia, con 68 punti in 31 partite giocate, seguita da Virtus Entella a 65 punti e Cesena a 60. Le altre sono troppo distanti per impensierire i granata, e la sfida sembra quasi una lotta a due tra la squadra di Reggio Emilia e quella di Chiavari. Proprio questo sabato si è giocato lo scontro al vertice tra le due compagini, che ha visto l’Entella uscire vincitrice dal Mapei Stadium con il risultato di 0-1. Tre punti che hanno permesso alla squadra allenata da Gennaro Volpe di rimanere agganciata alla vetta e ridurre il distacco di soli tre punti.

I bookmakers vedono comunque favorita la Reggiana, bancandola a 1.25 contro i 4.00 dell’Entella. Pochissime speranze per il Cesena, quotato a 12. Lo scatto finale di questo fine stagione sarà quindi tra le prime due in classifica, dove la prima che molla potrebbe subire l’allungo o l’aggancio dell’avversaria, compromettendo così l’intera stagione. Concentrazione al massimo, dunque, fino a fine aprile.

Veniamo infine al Girone C. Lunedì 13 si è giocata la partita che avrebbe potuto aprire uno spiraglio, seppur minimo, sulle sorti del campionato. E invece il Catanzaro, primo in classifica, è uscito indenne dal campo del Crotone, secondo classificato. L’1-1 ha permesso ai giallorossi di mantenere il distacco dall’inseguitrice a +14 quando e chiudere, di fatto, i giochi. Anche i bookmakers sono d’accordo sulla promozione certa dei calabresi, tanto da togliere le quote sulla vincente del Girone C.

La squadra allenata da Vincenzo Vivarini ha dimostrato di giocare a un altro livello rispetto alle avversarie. In 31 partite giocate ha incassato una sola sconfitta (1-0 contro la Viterbese penultima in classifica), poi 5 pareggi e 25 vittorie. 83 gol fatti (2,67 a partita) e 13 subìti (0,41 a partita). Se dovesse vincere tutte le partite che restano arriverebbe a quota 101 punti, stracciando il record assoluto di 90 punti raggiunto dalla Ternana nel campionato 2020-21 e dal Sudtirol nel campionato 2021-22.

A meno di improbabili cambi di marcia, le Aquile del Sud potrebbero festeggiare già a fine marzo, con quattro o cinque partite di anticipo rispetto all’ultima giornata di campionato. Per quanto riguarda i play-off, il Crotone sarà probabilmente ammesso direttamente alle fasi nazionali, mentre il Pescara dovrà guardarsi le spalle da Foggia, Audace Cerignola, AZ Picerno e Monopoli.