L’Everton e la voglia di sorprendere la Premier League

I quattro punti conquistati nelle ultime sei giornate, dopo un avvio con quattro vittorie consecutive, aveva smorzato l’entusiasmo a Goodison Park riportando la squadra con i piedi per terra. I Toffees, invece, hanno reagito nel migliore dei modi e i sette punti ottenuti contro Burnley, Chelsea e Leicester hanno restituito certezze ad una squadra che vuole restare in alto il più a lungo possibile. Pensare ad un percorso simile a quello del Leicester nel 2016, quando le Foxes hanno vinto una storica Premier League, sembra piuttosto improbabile ma i ragazzi di Ancelotti stanno dimostrando di avere le loro chance. Importante aver affrontato un momento di crisi nella prima parte di stagione quando gli errori sono ancora rimediabili e i punti persi pesano sicuramente di meno rispetto a quando arriveranno mesi decisivi come febbraio e marzo. L’Everton ha bisogno di continuità e le prossime due partite, contro Arsenal e Sheffield (squadre in difficoltà) possono essere determinanti da questo punto di vista.

Cosa hanno in più i Toffees rispetto alle principali pretendenti al titolo? A livello qualitativo praticamente nulla ma possono contare sulla voglia di compiere un qualcosa di grande che possa essere ricordato a lungo. Ancelotti ha costruito una squadra forte, difficile da affrontare e che si basa sostanzialmente su due moduli: il 4-3-3 o il 4-2-3-1. L’uomo con maggiore qualità, James Rodríguez, è stato la ciliegina sulla torta del mercato estivo e sta ripagando la fiducia della società con prestazioni di assoluto livello. Il giocatore più importante, però, è Dominic Calvert-Lewin; l’attaccante sta trovando una continuità realizzativa impressionante ed è il punto di riferimento nel gioco dell’Everton. Undici gol in tredici giornate e la voglia di trascinare la squadra il più in alto possibile. La stagione è lunga e sappiamo quanto la Premier League sia un campionato complicato ma i Toffees hanno tutta l’intenzione di essere il nuovo Leicester.