Stirpe: “La Serie B vuole ripartire”, Berlusconi: “Ripartenza non urgente”
Se in Italia non si è ancora giunti ad un verdetto sulla ripresa, o meno, dei campionati di calcio è perché non tutti i presidenti la pensano ancora alla stessa maniera. Quest’oggi ad esprimere opinioni decisamente diverse ci hanno pensato i presidenti di Frosinone e Monza, rispettivamente Maurizio Stirpe e Silvio Berlusconi.
Intervenuto alla trasmissione Maracanà di TMW Radio, il presidente Maurizio Stirpe ha detto la sua sulla voglia che hanno i club di riprendere le ostilità in campo:
Si va vero una ripresa del calcio?
“Molto dipenderà dalla curva dei contagi. A oggi non ci sono gli elementi per fare una previsione. E’ evidente che la situazione sta migliorando in Italia, è monitorata sia dal Governo che dalla Federazione, a breve che ci saranno delle novità. Speriamo di concludere i campionati sul campo”.
C’è stata una volontà dei giocatori di riprendere?
“Diversi trattamenti si possono giustificare soprattutto per una diversa evoluzione della pandemia. Questo può autorizzare a modificare la rigidezza dei protocolli iniziali. Se i giocatori c’hanno messo lo zampino o meno non lo so“.
Come si sta muovendo la Serie B?
“Nella stessa direzione della A. Vuole giocare e magari accettare anche uno sfalsamento con la A. La Serie B può andare al massimo fino a fine agosto. Poi sarebbe difficile conciliare la ripartenza della prossima stagione“.
In un’intervista al quotidiano Libero il presidente del Monza, ed ex patron storico del Milan, Silvio Berlusconi ha brevemente parlato anche della ripresa del calcio giocato:
“Io amo il calcio, che è stato una parte importante della mia vita. Sono il presidente di club che ha vinto più titoli nella storia del calcio mondiale. Ma oggi, mentre tanti italiani ancora muoiono, e tanti ancora soffrono negli ospedali, mentre tante aziende rischiano di fallire e tanti posti di lavoro di andare perduti, mentre ancora sono chiuse le scuole e le università, la ripartenza del calcio non mi sembra un tema così urgente. Anche se è necessario tutelarlo e il governo non sta facendo abbastanza per tutto il mondo dello sport, che è importante sia per un sano stile di vita sia per le migliaia di posti di lavoro che garantisce”.
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