Coronavirus, Nicchi: “Gli arbitri sono pronti a ripartire”

Coronavirus, Nicchi: “Gli arbitri sono pronti a ripartire”.

Ormai la ripartenza del campionato comincia ad essere sempre più realtà, o almeno tutti gli organi cominciano a seguire la linea della ripresa estiva per concludere la stagione 2019/2020.

Oltre alle squadre di club, sono pronti a rimettere piede in campo anche gli arbitri. Nei giorni scorsi si era posto il problema sicurezza per le terne e soprattutto per gli addetti al Var, per i quali le condizioni lavorative non permetterebbero di osservare completamente le indicazioni anti-contagio da Coronavirus. Il Presidente dell’AIA, Marcello Nicchi, in un’intervista alla Gazzetta dello Sport, ha rivelato come l’organo arbitrale sia pronto a ripartire: “Si siamo pronti a ripartire e lo dico con orgoglio. Non possiamo comportarci come una squadra di club e portare in ritiro un mese arbitri che vengono da tutta Italia. Ma visto che si sono allenati basterà un primo ciclo di 7-10 giorni per riprendere la forma ottimale. Poi a ridosso delle competizioni ci sarà un altro mini ritiro. Con test, controlli e tamponi” 

Pronto anche il VAR, con delle accortezze particolari: “a società che si occupa di tutta la tecnologia ci ha assicurato che le stanze con le apparecchiature negli stadi saranno sanificate e si manterranno le distanze di sicurezza. Forse diminuirà il numero di persone: oggi sono sei, potrebbero essere meno, ma il VAR ci sarà”.

Rivoluzione particolare anche sulle designazioni, che potrebbero infrangere il regolamento sulla provenienza regionale: “È nostra intenzione scegliere gli arbitri più in forma per le partite più importanti senza vincoli geografici. Però partiamo da due presupposti: il primo è tutti i nostri arbitri offrono garanzie; il secondo è che arbitri e assistenti non viaggiano su pullman o charter come le squadre. Lo fanno per conto proprio con macchina, treno o aereo. Se possiamo permettere a un arbitro di raggiungere la partita di competenza senza attraversare mezza Italia non è meglio? Speriamo non ci sia bisogno di queste attenzioni, ma se ce ne fosse è giusto salvaguardare la salute. O vogliamo affermare che un arbitro professionista, se la pandemia lo rendesse necessario, non potrebbe arbitrare la squadra della propria città? Io questo lo rifiuto”

Parole dirette ed importanti, a sostegno delle previsioni che vengono fatte sulla ripartenza della Serie A: “Sono state ipotizzate delle date – ha aggiunto –, il 4 maggio per la ripresa degli allenamenti e fine maggio per le partite: abbiamo davanti 40 giorni, si comincia a intravedere un po’ di luce in fondo al tunnel e io mi auguro che sia possibile riprendere, non solo per il calcio ma per l’intero Paese. Se aspettiamo che i contagi arrivino a zero in tutto il Paese potremmo non ripartire mai. Un piccolo margine di rischio calcolato ci sarà, ma dovremo essere bravi a renderlo minimo attraverso scelte di buon senso”.

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