Le migliori imprese-salvezza nella storia della Serie A
Mancano quattro giornate alla fine del campionato e la lotta per non retrocedere in Serie B è ancora apertissima. A parte il povero Benevento, che ha già dovuto dire addio alla Serie A, sono sei le squadre che si giocheranno le ultime carte disponibili per potersi salvare: Cagliari, Udinese, Chievo, Crotone, Spal e Hellas Verona. Se lassù, dunque, Juventus e Napoli se le stanno suonando di santa ragione, in zona salvezza la situazione non è da meno, tanto che questo finale di stagione sta assumendo i contorni di uno dei più entusiasmanti degli ultimi anni. Non possiamo dire con certezza quali di queste squadre abbiano più chance di farcela, anche perché sarebbe un azzardo, ma soprattutto perché nel corso del tempo ci sono state vere e proprie imprese calcistiche nel nostro campionato, in cui club senza un briciolo di speranza sono riusciti ad agguantare un’insperata permanenza in Serie A.
Crotone (stagione 2016-2017)
Nello scorso campionato si parlava di un Crotone spacciato e di un discorso salvezza già chiuso a gennaio, con Palermo ed Empoli pronte a festeggiare la salvezza con largo anticipo. Ma la realtà è un’altra e sappiamo tutti come è andata a finire: i calabresi chiudono il girone d’andata all’ultimo posto con 9 punti, effettuando un sorpasso da cardiopalma sulle dirette concorrenti e trovando la meritata gioia nelle ultime giornate di campionato. Merito va dato soprattutto alla società, che in quella stagione ha sempre difeso l’operato di Nicola, la cui determinazione e costanza nel lavoro hanno creato le basi per poter pianificare una rimonta alla quale non credeva nessuno. Dal 19 marzo 2017, giorno della sconfitta con la Fiorentina in casa, il Crotone inizia la sua marcia verso la salvezza: il via alla rimonta viene dato dalla vittoria sull’Inter per 2-1, con doppietta di Falcinelli. Una volta raggiunta la salvezza, Nicola mantiene le promesse e percorre la tratta Crotone-Torino in bicicletta, sostenendo tra l’altro anche iniziative relative alla riapertura dell’aeroporto di Vigone, sua città di origine.
Sassuolo (stagione 2013-2014)
Nella stagione 2013-2014, anno dell’esordio in Serie A, il Sassuolo parte veramente male. Nelle prime sette giornate i neroverdi riescono a raccogliere soltanto 2 punti, mentre da dicembre in poi la squadra prima di Di Francesco e poi di Malesani racimola la miseria di 3 punti in dodici giornate, ottenendo undici sconfitte e una vittoria (quella del 4-3 contro il Milan, con il poker di Berardi che sancì l’esonero di Allegri). Alla ventisettesima giornata il Sassuolo si ritrova ultimo in classifica con 17 punti, a quattro lunghezze di distanza dalla zona salvezza. Date le circostanze, il presidente Squinzi esonera Malesani ed effettua un ultimo disperato tentativo, richiamando Di Francesco sulla panchina emiliana: il tecnico abruzzese riesce a far ricompattare la propria squadra e a fine stagione le consente di piazzarsi al quartultimo posto, davanti a Catania, Bologna e Livorno, condannate invece alla Serie B.
Cagliari (stagione 2012-2013)
Quello 2012-2013 è un campionato travagliato per il Cagliari. I rossoblu non iniziano al meglio la stagione e chiudono il girone di andata con un distacco di 4 punti dal Pescara. Il presidente Cellino decide così di esonerare Ficcadenti e di chiamare sulla panchina sarda una vecchia bandiera cagliaritana: Ivo Pulga. Nonostante un inizio positivo, in cui arrivano quattro vittorie consecutive, nelle seguenti otto giornate la squadra ottiene soltanto due punti. Il 6 gennaio 2013, inoltre, i sardi perdono per 2-1 contro la Lazio e stabiliscono il record negativo di sconfitte consecutive, che raggiunge quota sei. Nel mese di febbraio la vittoria sulla Roma per 4-2 e il pareggio contro il Milan per 1-1 fanno si che il Cagliari cominci ad allontanarsi dalla zona retrocessione. Nemmeno l’arresto del presidente Massimo Cellino (avvenuto il 14 febbraio, con le accuse di peculato e falso ideologico) incide sui risultati della squadra, che nel girone di ritorno ottiene 15 risultati utili consecutivi. Il 5 maggio il pareggio per 0-0 contro il Chievo, unito alla sconfitta del Palermo contro la Juventus, regala l’aritmetica salvezza con tre domeniche di anticipo. La realizzazione di quella bellissima impresa è anche merito dell’esplosione di Marco Sau, che al suo esordio in Serie A realizza 12 reti.
Catania (stagione 2009-2010)
La stagione 2009-2010 è la tredicesima in Serie A per il Catania, che però non inizia nel migliore dei modi: nelle prime tre gare di campionato arrivano altrettante sconfitte, e il primo punto arriva alla quarta giornata nel pareggio casalingo contro la Lazio. L’8 dicembre 2009, dopo quindici giornate in cui il Catania ha raccolto solo 9 punti e si trova ultimo in classifica, viene esonerato il tecnico Atzori e viene ingaggiato Sinisa Mihajlovic, che contribuisce ad un cambio di rotta immediato della sua squadra. Il tecnico serbo riesce a vincere contro la Juventus a Torino, dopo 46 anni senza vittorie in casa dei bianconeri, e ottiene due vittorie fondamentali contro Lazio e Roma, con le quali permette ai catanesi di uscire definitivamente dalla zona retrocessione. I successi di quella seconda parte di stagione sono frutto anche delle buone prestazioni di Maxi Lopez, acquistato a gennaio e diventato capocannoniere della squadra, con undici goal messi a segno in sei mesi.
Chievo (stagione 2008-2009)
Il Chievo nella stagione 2008-2009 riesce a compiere un vero e proprio miracolo. La squadra veronese non inizia bene il campionato, tanto da ritrovarsi con soli 9 punti al termine del girone d’andata. Agli inizi di novembre, dopo un 3-0 rimediato in trasferta contro il Paermo, Iachini viene sostituito da Di Carlo e tale operazione segna la svolta per i gialloblu, che cominciano a risalire la classifica in maniera progressiva. Nell’ultima giornata di andata viene sconfitto il Napoli, mentre nel 30° turno arriva lo spettacolare pareggio per 3-3 in casa della Juventus, in cui Pellissier segna una fantastica tripletta a Buffon. Nella seconda parte di campionato il Chievo ottiene 28 punti in 21 partite e chiude la stagione con 38 punti, staccando la zona retrocessione di quattro lunghezze.