Il Milan può vincere lo scudetto

I successi contro Sassuolo e Lazio, nonostante le numerose assenze, hanno confermato in maniera definitiva come questo Milan possa vincere lo scudetto. I ragazzi di Pioli, infatti, stanno andando ogni oltre aspettative e anche l’assenza di un totem come Ibrahimović (nelle ultime due sfide non è mancato solo l’attaccante svedese) non ha influenzato minimamente il gioco di una squadra che sta andando a memoria. Un gruppo forte, unito, con una precisa identità di gioco e la voglia di compiere un qualcosa di unico; nessuno, ad inizio stagione, considerava il Milan come una possibile candidata per il titolo. Giornata dopo giornata, però, i rossoneri si sono dimostrati superiori, per quanto dice la classifica, a squadre come Inter e Juventus considerate favorite per la vittoria finale.

Ma quali sono i segreti del Milan? Nonostante quanto si possa pensare questa squadra non dipende solo dalle giocate di Ibrahimović ma sono tanti i punti di forza a partire da Donnarumma che, mai come in questa stagione, sta dimostrando di essere uno dei portieri più forti nel panorama europeo. In difesa il leader è, senza dubbio Romagnoli, ma il reparto arretrato ha acquisito sicurezza con l’arrivo di Kjær; l’ex Roma, da quando è sbarcato a Milano, ha portato forza fisica, abilità nell’anticipo e quella giusta dose di cattiveria. In mezzo al campo la coppia Kessié-Bennacer forma una diga perfetta in grado di garantire quantità e qualità al centrocampo rossonero. In ultimo, ma non per importanza, non possiamo non parlare di Çalhanoğlu passato dall’essere elemento fuori contesto a uomo in grado di risolvere la partita in qualsiasi momento specie alla sua abilità nei calci piazzati.

I principali meriti, però, vanno attribuiti esclusivamente a Stefano Pioli; il tecnico, da quando è arrivato sulla panchina del Milan, ha cambiato radicalmente volto alla squadra prendendosi anche qualche rivincita a livello personale. Il suo Milan corre e ora vuole arrivare fino alla fine per tagliare il traguardo.




Milan: piacevole sorpresa o concreta realtà?

Il Milan di Stefano Pioli, rientrato in panchina dopo aver contratto il coronavirus, continua imperterrito a vincere e convincere. Le assenze importanti (vedi Ibrahimovic), le trasferte e gli impegni che si sommano, non fermano il diavolo che ora si trova primo in classifica con cinque punti di vantaggio sulla seconda. Ci siamo chiesti se il Milan fosse una piacevolissima sorpresa oppure una concreta realtà, ed analizzando vari punti siamo arrivati alla conclusione che per noi, il Milan è una CONCRETISSIMA E PIACEVOLISSIMA REALTA’. Ma attenzione a non esaltare troppo la banda rossonera, le partite sono ancora molte e l’insidia potrebbe nascondersi dietro l’angolo. Di questo e molto altro nel podcast odierno.




La seconda vita di Zlatan Ibrahimović

Il Milan torna a vincere il derby e lo fa nel segno di Zlatan Ibrahimović; l’attaccante svedese, rientrato dopo essere risultato positivo al coronavirus, ha realizzato una doppietta nei primi quindici minuti. Giocatore straordinario capace, a trentanove anni, di risultare ancora decisivo in un campionato complicato come la Serie A. Ma d’altronde l’ex PSG lo aveva detto: torno per vincere e allora, in una stagione così particolare, non dobbiamo escludere la possibilità che i rossoneri possano terminare il campionato davanti a tutti. Inter e Juventus restano favorite per la qualità della rosa a disposizione ma i ragazzi di Pioli stanno mostrando (a partire dal post lockdown) di essere una squadra forte, con idee chiare e guidata da un Ibrahimović che si sta godendo una seconda giovinezza.

Il numero undici rossonero, oltre ad essere riferimento principale della squadra e straordinario goleador, è anche in grado di far rendere al meglio i propri compagni. Nella prima esperienza con il Milan toccò a Nocerino, quest’anno ha completamente cambiato la vita a Rebic e Çalhanoğlu; i due sono passati da elementi fuori dal progetto e contestati dal pubblico (specie il turco) ad essere giocatori indispensabili negli schemi di Pioli. Con l’arrivo, anzi, il ritorno dello svedese la squadra ha cambiato marcia e partita dopo partita ha preso consapevolezza della propria forza.

Ibrahimović lo possiamo considerare come un uomo in missione tornato a San Siro per riportare il Milan dove merita di essere. La stagione è appena iniziata, gli impegni saranno tanti e ravvicinati; oltre ai consueti infortuni bisognerà fare i conti con il coronavirus capace, purtroppo, di influenzare il corso del campionato. Probabilmente vincerà chi gestirà meglio il problema sanitario ma occhio al Milan perché può contare su un extraterrestre, un giocatore in grado a trentanove anni di vincere un derby in soli quindici minuti.




Coppa Italia, semifinali anticipate al 12-13 giugno

Coppa Italia, semifinali anticipate al 12-13 giugno

Secondo quanto riporta Sky Sport sarebbe arrivato l’ok da parte del Governo per anticipare la disputa delle semifinali di Coppa Italia. Inizialmente le due gare (Juventus-Milan e Napoli-Inter) si sarebbero dovute giocare il 13-14 giugno ma la data potrebbe cambiare.

I due match potrebbero essere giocati il 12-13 giugno anticipando così di un giorno la ripresa del calcio italiano. In questo senso servirebbe un nuovo DPCM da parte del Governo visto che quello attualmente in vigore vieta ogni manifestazione sportiva fino al 14.

Governo che così accoglie almeno parzialmente le lamentele avanzate dall’Inter (che aveva paventato l’idea di mandare in campo la Primavera contro il Napoli nella semifinale di ritorno al San Paolo) e riprese in seguito da Milan (per bocca del presidente Scaroni) e Juventus. Le tre strisciate erano rimaste perplesse riguardo la possibilità di fissare le semifinali (e in generale di comprimere la Coppa Italia) in un periodo così breve e di poco precedente rispetto alla ripresa del campionato.

Allargando invece il discorso a un ambito non prettamente sportivo, è da vedere se il Governo voglia “sfruttare” questa necessità di emanare un nuovo decreto-legge per includervi altre novità inerenti o meno al mondo del calcio e dello sport.o

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Inter, Juve e Milan si oppongono alle date della Coppa Italia

Inter, Juve e Milan si oppongono alle date della Coppa Italia

Inter, Juventus e Milan hanno espresso perplessità per le date della ripresa del calcio italiano, in particolare quelle di Coppa Italia che dovrebbe aprire le danze il 3 giugno. Il tabellone lascia pensare che semifinali e finali verranno giocate in soli cinque giorni, tanto che i nerazzurri, secondo quanto riporta la Gazzetta dello Sport, pensano anche a una provocazione: andare a Napoli con la formazione Primavera.

La preoccupazione dell’Inter è di giocare nella prima settimana subito tre partite di cui due dentro/fuori e magari a rischio supplementari, anche se la Lega sta pensando di abolirli per passare direttamente ai rigori. Prima la semifinale di ritorno al San Paolo, l’eventuale finale e poi contro la Sampdoria per il recupero di campionato (se la Serie A ripartisse proprio dai match mancanti della 25.a giornata).

Anche Juventus e Milan sono perplesse. Scaroni ha già parlato ieri per i rossoneri, il concetto nella sostanza è lo stesso condiviso dai bianconeri: decidere una coppa in tre giorni dopo uno stop di tre mesi non è giusto. E come se non bastasse le squadre impegnate poi dovrebbero riapprocciarsi al campionato con un fisico già appesantito da partite da dentro/fuori, trovandosi in svantaggio rispetto al resto della Serie A.

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Calciomercato, l’Everton anticipa tutti: è ad un passo da Todibo

Calciomercato, l’Everton anticipa tutti: è ad un passo da Todibo

Sky Deutschland lancia la notizia: Jean-Clair Todibo sarebbe ad un passo dall’Everton di Carletto Ancelotti. Il difensore classe 1999 è di proprietà del Barcellona, che nella sessione invernale di calciomercato lo ha girato in prestito allo Schalke 04, il difensore francese ha accettato di buon grado la destinazione consapevole di poter giocare più minuti in Bundesliga. Purtroppo sappiamo tutti che la crisi dovuta al Coronavirus ha fermato tutte le competizioni sportive così il ragazzo ha avuto poche partite per mettersi in mostra, eppure il suo appeal sul mercato non è diminuito; lo hanno cercato anche tre squadre italiane: l’Inter, ma sopratutto la Roma ed il Milan, che sono alla ricerca costante di un centrale difensivo. I Toffies però sembrano aver anticipato la concorrenza e sono in procinto di chiudere l’affare, avendo presentato un’offerta di 20 milioni di euro al Barcellona. Il ragazzo gradirebbe la destinazione Premier League, ma non gli dispiacerebbe giocare in Serie A, vedremo nei prossimi giorni se le italiane risponderanno all’affondo dell’Everton.

 

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Milan, tegola Ibrahimovic: l’attaccante rischia un lungo stop

Milan, tegola Ibrahimovic: l’attaccante rischia un lungo stop

La ripresa degli allenamenti non ha portato fortuna al Milan; il club, infatti, rischia di dover fare a meno (sempre che si riesca a terminare la stagione di Zlatan Ibrahimovic. L’attaccante svedese, al termine della classica partitella al termine dell’allenamento, ha avvertito u forte dolore al polpaccio (lo stesso che lo aveva costretto a saltare la sfida con il Verona prima del derby di febbraio) dopo uno scatto. Domani il giocatore si sottoporrà agli accertamenti per capire l’entità dell’infortunio; la speranza è che si tratti di uno stiramento che lo terrebbe fuori circa due mesi ma con la possibilità di recuperare per le ultime giornate. Diverso il discorso in caso di coinvolgimento del tendine di Achille; questa ipotesi, infatti, potrebbe addirittura mettere fine alla carriera dello svedese. Una pessima notizia sia per il giocatore sia per il Milan che, grazie ad Ibrahimovic, aveva trovato maggiore solidità e puntava ad una qualificazione alla prossima Europa League. Ora torna tutto in discussione e la giornata di domani risulterà decisiva per le sorti di una squadra che aveva trovato nel centravanti svedese il leader su cui costruire il finale di stagione. Indipendentemente dalla gravità dell’infortunio, Pioli dovrà reinventarsi il reparto offensivo della sua squadra; possibile un rilancio di Leao che, fino a questo momento, non ha mostrato il suo reale valore.

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Ibra, c’è ancora la Serie A nel futuro: sfida Bologna-Fiorentina

Ibra, c’è ancora la Serie A nel futuro: sfida Bologna-Fiorentina

Zlatan Ibrahimovic non ha ancora deciso quale sarà il suo futuro, ma appare molto concreta la possibilità che l’attaccante svedese resti per almeno un’altra stagione in Serie A, anche se non è detto che lo faccia con la maglia del Milan. Ibra resta uno dei calciatori in scadenza più corteggiati del nostro campionato, anche perché il suo acquisto porterebbe grandi vantaggi dal punti di vista del merchandising oltre che dal punto di vista tecnico. Il Corriere della Sera riporta l’interesse concreto di altre due squadre della Serie A su Zlatan, si tratta della Fiorentina e del Bologna; i rossoblu ci avevano provato già a gennaio, forti del rapporto d’amicizia che c’è tra l’ex giocatore dei Galaxy e Siniša Mihajlović, mentre Commisso ha intenzione di continuare ad investire per riportare in alto la Fiorentina tanto sul campo quanto dal punto di vista dell’immagine del club. Si prospetta quindi una sfida tutta a tinte statunitensi, Saputo che sfida Commisso con il Milan sullo sfondo che spera ancora di convincere l’asso svedese a rimanere a Milanello per un’altra annata.

 

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Zambrotta: “Ripresa? Chi ha giocato Mondiali ed Europei è avvantaggiato”

Zambrotta: “Ripresa? Chi ha giocato Mondiali ed Europei è avvantaggiato”

L’ex difensore di Juventus e Milan Gianluca Zambrotta parla a La Gazzetta dello Sport della ripresa della Serie A e del fitto calendario che da qui al prossimo anno attende i calciatori:

Per chi ha già giocato Mondiali ed Europei alla ripresa ci sarà un piccolo vantaggio: chi viene convocato finisce il campionato, poi dopo 7-10 giorni e magari nemmeno quelli riparte per la nazionale e va in ritiro, che dura 50 giorni se si va lontano. Chi ha calciatori abituati a questi ritmi forse dal punto di vista mentale starà meglio. Noi al Mondiale venivamo da un’esperienza negativa come Calciopoli, molti si volevano lasciare alle spalle quei problemi, pensavamo solo a “chiuderci” e stare tutti insieme. Questo ci ha permesso di raggrupparci come compagni e come amici e ci ha dato la forza di andare avanti sino alla fine”.

Il calendario della ripresa è fittissimo. Sarà difficile fare una programmazione: nella mia esperienza prima da giocatore e poi da allenatore so che servono come minimo 4 settimane per tornare al livello ottimo di preparazione: bisogna lavorare con gradualità, gestire bene il recupero è fondamentale.

I giocatori devono prendere in modo serio la situazione, essere disciplinati e seguire tutte le regole che verranno date per tenere la salute sotto controllo. Il fisico e la testa saranno decisivi: non si sono mai affrontate tante partite in così poco tempo, soprattutto avvicinandosi al caldo dell’estate. Può essere positivo il fatto che se perdi una partita dopo tre giorni puoi subito rifarti. Io quando perdevo cercavo di fare il possibile per migliorarmi tra una partita e l’altra: arrivavo più attento e più pronto. Stare sempre concentrato, sul pezzo, può aiutare”.

È passato tanto tempo dallo stop: la voglia di riprendere a mille è tanta, c’è grande entusiasmo: anche a livello mentale questo è un bene. Uno degli aspetti negativi potrà essere non avere gli stadi pieni. Il tifo ti genera sensazioni positive, non potere avere il pubblico può portare a non dare le stesse cose in campo”.

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Milan, Gazidis a lavoro per convincere Maldini a restare

Milan, Gazidis a lavoro per convincere Maldini a restare

Gazidis continua a parlare pochissimo, prende le decisioni ma tende a non spiegarle, il che lo rende comprensibilmente molto distante dai tifosi ed anche da una parte della dirigenza. Si è sentito solo Paolo Maldini in queste settimane, costretto a rispondere a Rangnick, dopo che quest’ultimo si era lasciato andare a delle uscite infelici. L’ex capitano del Milan non sa ancora che strada prenderà nel prossimo futuro, ma ciò che è certo è che per rimanere al Milan vorrebbe avere chiarezza sul suo ruolo e non accetterebbe una posizione marginale, all’ombra dell’ex calciatore tedesco. Rangnick ha espresso le condizioni per venire al Milan, e diciamo che sono abbastanza pretenziose: ben 20 collaboratori da portare con sé, e la possibilità di avere un ruolo da manager all’inglese, quindi con l’ultima parola anche per quanto concerne la campagna acquisti. Maldini, spiega la Gazzetta dello Sport, a queste condizioni è difficile che accetti di rimanere al Milan, poiché andrebbe a ricoprire un ruolo da “para fulmine” nei confronti dei tifosi, ruolo per altro non adatto all’ex difensore della Nazionale, che si è sempre contraddistinto per la libertà di dire sempre la sua.

 

 

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