Dzeko: “Fascia di capitano a Roma un grande onore”

Dzeko: “Fascia di capitano a Roma un grande onore”

Edin Dzeko ha parlato ai microfoni di Sky, questa è un’anticipazione dello speciale “AS Roma Story – Dzeko” che andrà in onda su Sky Sport Uno sabato 11 aprile alle 20:45 e domenica 12 alle 16:00. Andiamo a vedere come ha risposto alle domande fattegli da David Rossi:

Cominciamo dalle iniziative di Roma Cares, molto attiva da questo punto di vista. Anche tu sei stato coinvolto, con un videomessaggio e la donazione all’ospedale Spallanzani. Questo ti fa pensare che la tua scelta in estate sia stata quella giusta?
“Ho fatto la scelta giusta e non era difficile, ora ancora di più sono orgoglioso di far parte di questa società che in momenti difficili fa cose così importanti per i suoi tifosi che hanno bisogno di aiuto. Noi giocatori siamo a disposizione della società per aiutare in tutti i modi possibili”.

 

Com’è essere padre a tempo pieno? Non hai mai passato così tanto tempo con i tuoi figli probabilmente.
“Non sono mai stato così tanto a casa ma sono contento di stare con i miei figli, in questi momenti è l’unica positiva del rimanere a casa. I miei bambini sono contenti e quando li vedo così sono più felice anch’io”.

 

Il calcio italiano vuole ripartire. La data per riprendere gli allenamenti potrebbe essere il 3 maggio: è quella giusta?
“È una questione molto delicata. Sicuramente la cosa più importante è la salute di tutti noi. In questo momento di certo lo sport non è la priorità. Io come tanti amo lo sport ed è parte delle nostre vite. Quando la situazione si calmerà e non ci sarà più pericolo, è giusto finire il campionato perché è ciò per cui abbiamo lavorato tutti i giorni”.

 

Sui social hai espresso una dichiarazione d’amore per la tua città natale, Sarajevo. Quando non sei a Roma, invece, cosa ti manca?
“Per Sarajevo ho un amore infinito e sarà così per sempre. Di Roma mi mancherebbe casa nostra, dove abitiamo: quando andiamo in vacanza a Sarejevo, nostra figlia ci chiede sempre ‘Quando torniamo a casa’, perché per lei casa sua è qui. Amano tanto Roma”.

 

Da qualche mese hai ereditato la fascia per la partenza di Florenzi. Ti sentivi già capitano da prima?
“La prima volta che sono stato capitano è stato negli ultimi sei mesi a Wolfsburg, poi sono andato al Manchester City. Negli ultimi sei anni sono stato capitano della Bosnia e sono orgoglioso. Poi esserlo a Roma dopo Totti e De Rossi è un grande onore in questa società meravigliosa. Io già da prima mi sentivo uno dei capitani, perché penso che ogni squadra abbia più di un leader dentro e fuori dal campo al di là della fascia”.

 

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La Roma che verrà

La Roma che verrà

Il Coronavirus ha fermato il calcio giocato, non la ristrutturazione e la programmazione della nuova Roma. Mentre si attendono novità circa il passaggio di proprietà, rallentato anch’esso dell’esplosione del virus, il DS Petrachi e l’AD Fienga lavorano per progettare la Roma che verrà tra rinnovi, riscatti, nuovi acquisti e cessioni.

Sul fronte societario, così come riportato da Corriere dello Sport, si registra sì un rallentamento della trattativa tra Friedkin e Pallotta ma non uno stop definitivo, tutt’altro: si procede a fari spenti e col motore al minimo, sperando che il Coronavirus lasci in pace il mondo quanto prima per riprendere a correre al più presto verso l’acquisizione del club. L’impatto che il Coronavirus ha avuto sul calcio, e quindi anche sulle casse della Roma che non hanno avuto gli introiti previsti ad inizio stagione, sicuramente farà rivedere le cifre della cessione del club da Pallotta a Friedkin. Nel frattempo la Roma resta a Pallotta ed il club ha bisogno di un’iniezione di denaro fresco quanto prima: entro la fine di dicembre andrà varato l’aumento di capitale da un massimo di 150 milioni per permettere al bilancio societario di respirare.

Fienga e Petrachi intanto lavorano sodo, c’è una Roma da costruire in vista della prossima stagione. L’AD ha avuto mandato di rivedere i contratti dei giocatori che non sono titolari per cercare di abbassare il monte ingaggi (decisamente troppo pesanti rispetto al minutaggio avuto sono i contratti di Jesus, Fazio, Peres e Perotti) e di risolvere la quesitone Pellegrini: l’entourage del ragazzo vorrebbe un contratto da top player (3 milioni di ingaggio) mentre la Roma vorrebbe togliere la clausola rescissoria da 30 milioni, le parti risultano comunque vicine ad un accordo.

Gianluca Petrachi lavora al mercato invece, sia in uscita che in entrata. Il DS ha come priorità quella di risolvere la questione legata ai riscatti di Smalling e Mkhitaryan: per il difensore inglese il Manchester United chiede 25 milioni di euro ma nelle ultime ore la squadra di Solskjaer si è fiondata su Koulibaly per rinforzare il reparto difensivo, l’eventuale acquisto del centrale del Napoli da parte dei Red Devils permetterebbe a Petrachi di ottenere uno sconto per Smalling che diventerebbe un esubero in casa United, discorso diverso invece per Mkhitaryan (come si legge su La Gazzetta dello Sport) che ha la stessa valutazione di Smalling (anch’esso 25 milioni) ma gli infortuni e l’età stanno spingendo Petrachi a ragionare su un’altra stagione in prestito oneroso nella capitale più che ad un acquisizione a titolo definitivo, in tal senso torneranno utili i rapporti col procuratore Raiola che spingerà l’Arsenal a rinnovare Mkhitaryan (scadenza 2021) magari spalmando l’ingaggio per permettere così alla Roma di richiederne il prestito (anche biennale). Ci sarà poi da trovare una sistemazione definitiva agli esuberi: Patrick Schick è promesso sposo al RB Lipsia che con tutta probabilità riscatterà il ragazzo per 29 milioni, per Nzonzi al Rennes verosimilmente si procederà con un rinnovo del prestito (per risparmiare un altro anno di ingaggio) e puntare al riscatto nell’estate del 2021, discorso diverso invece per quanto riguarda Rick Karsdorp che col Feyenoord stava facendo bene ma non era stata inserita alcuna cifra per il riscatto post prestito, il club olandese vorrebbe comunque tenere il terzino e sembra che nell’affare potrebbe rientrare l’esterno offensivo Steve Berghuis che piace molto a Petrachi. Difficili, se non impossibili, i riscatti da parte di Sassuolo e Almeria per Defrel e Coric che quindi rientreranno alla base. Infine ci sarà da capire il futuro di Alessandro Florenzi ma qui sia confermalo che cederlo sembra più semplice, le pretendenti non mancano ma il ragazzo vorrebbe convincere Fonseca. Intanto per il mercato in entrata si registra un interesse di Gianluca Petrachi per il difensore Gonzalo Montiel: terzino destro del River Plate, classe ‘97, argentino, viene valutato circa 10 milioni di euro ma sul contratto ha una clausola rescissoria da 20 milioni sulla quale il club di Buenos Aires potrebbe giocare per alzare il prezzo, sul ragazzo si registrano gli interessi anche da parte del Betis Siviglia, del West Ham e del Crystal Palace.

Fienga e Petrachi lavorano, Pallotta e Friedkin trattano, tutti per costruire la Roma del futuro, mentre i tifosi sognano che i capitani storici Totti e De Rossi tornino a casa e non è escluso che possano farlo con la nuova proprietà. Sognare è lecito, d’altronde Totti in un’intervista a DAZN (risalente a gennaio) rispose mai dire mai riguardo alla domanda su un suo futuro ritorno alla Roma…

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