#GiroDItalia – 16° tappa: prima vittorie per Valverde. Kruijswijk sempre più in Rosa, debacle Nibali

Prima vittoria alla prima partecipazione al Giro d’Italia per Alejandro Valverde, che si impone nella sedicesima tappa della novantanovesima edizione. Lo spagnolo capitano della Movistar regola nella mini-volata a tre la sempre più maglia rosa Steven Kruijswijk e l’ottimo Zakarin, leader della Katusha. Crisi nera per Vincenzo Nibali, che in classifica generale perde il podio e probabilmente vede svanire le velleità di trionfo.

Dopo il terzo ed ultimo giorno di riposo, la carovana entra nel proprio clou. La terza settimana si apre con la frazione più breve in linea, da Bressanone (BZ) ad Andalo (TN) per un totale di 132 chilometri; il percorso prevede l’attraversamento delle montagne dell’Alto Adige e del Trentino. Sin dalla partenza a ridosso delle ore 14 è un susseguirsi di scatti ed attacchi. Tentativi che invero vengono prontamente annullati dal gruppo della maglia rosa. Bisogna attendere il primo dei tre gran premi della montagna in lista, Passo della Mendola (1363 metri), per esaltarsi con i primi fuochi d’artificio. Tutti i big tentano l’assalto al leader Kruijswijk, che da consumato professionista replica quasi con indifferenza rintuzzando qualsivoglia forma di scatto. Nell’ascesa, tuttavia, perdono contatto dal plotone Chaves (il secondo in classifica), Majka e l’italiano Pozzovivo.

Terminato lo scollinamento, la discesa non offre spunti di interesse. La tappa si infiamma sulla seconda salita, quella del Fai della Paganella. Attacco poderoso di Valverde, cui superlativamente rispondono la maglia rosa ed il russo Zakarin; dietro, nessuno risponde. Si forma così un terzetto al comando, mentre gli inseguitori annaspano. Tra questi ultimi, anche Vincenzo Nibali, le cui gambe non offrono le confortanti risposte annunciate in vigilia. Confermate, purtroppo, le vistose difficoltà di competitività palesate nello scorso weekend.

Valverde, Kruijswijk e Zakarin, intanto, imperterriti incedono; Nibali e company risultano attardati di una ventina di secondi; ancor più dietro Chaves, Majka e Pozzovivo. Dopo il GPM, altra piccola discesa nella quale i tre al comando mantengono invariato il margine maturato. Nel plotoncino che segue, si registra il rientro di Chaves, Pozzovivo e Majka ed anche le buone prestazioni di Diego Ulissi e del russo Firsanov della Gazprom-Rusvelo. Manca e conseguentemente salta, fra gli uomini di classifica, Rigoberto Uran, che raggiungerà il traguardo con 5’30’’ di ritardo dal vincitore.

Si giunge agli ultimi cinque chilometri, tutti in leggera salita. Valverde, Kruijswijk e Zakarin aumentano il vantaggio sugli inseguitori, staccati di 40 secondi. Crolla contestualmente Vincenzo Nibali, che perde le ruote del gruppettino e si accoda a Pozzovivo, anch’egli in difficoltà. Nell’ultimo chilometro, Zakarin fa partire la propria personalissima volata già dai 900 metri dall’arrivo, salvo poi cedere di schianto. Kruijswijk alzandosi sui pedali a 400 metri tenta lo scatto vincente, ma il sempreverde Valverde (36 anni) brucia tutti e con una poderosa progressione si impone sul traguardo di Andalo.

Vince Valerde, davanti a Kruijswijk (stesso tempo) e Zakarin, che chiude ad 8 secondi. La volatina degli inseguitori è preda del bravissimo Ulissi, che precede la maglia bianca Jungels, Lopez Garcia del Team Sky e Firsanov. Chaves chiude ottavo a 42’’ da Valverde. Fa peggio Nibali che, scortato dal gregario d’eccezione Pozzovivo (amor patrio, forse), giunge undecimo, a quasi due minuti dalla maglia rosa (1’47’’).

Per Valverde prima vittoria al Giro e terzo posto nella classifica generale ottenuto in dote; il capitano Movistar supera infatti Nibali, che retrocede in quarta piazza.

Il vincente di giornata è però soprattutto Kruijswijk, che rafforza la propria leadership su Chaves (secondo ora a 3 minuti) e con invidiabile leggerezza ostenta una forma fisica smagliante. E ciò sempre in solitaria e senza supporto della sua squadra Lotto Jumbo.

Terzo in graduatoria Valverde, a 3’23’’; quarto Nibali, precipitato a 4’43’’. Rientra tra i primi dieci, nonostante le difficoltà accusate, anche Domenico Pozzovivo, ora nono ad oltre dieci minuti dall’olandese.

 

 

 

 

 

 




#GiroDItalia – 15° tappa: favola Foliforov, crollo Nibali

La cronoscalata all’Alpe di Siusi presenta molte sorprese nel Giro d’Italia. Foliforov firma il primo successo della Gazprom-Rusvelo nella corsa rosa, mentre Kruijswijk scava un solco tra sé e gli avversari della classifica generale. Giornata difficile per Vincenzo Nibali, che perde più di due minuti dalla maglia rosa e viene riavvicinato da Valverde.

A decidere la vittoria è il secondo tratto della cronometro, visto che all’intermedio sono gli uomini di classifica i mattatori della graduatoria. Kruijswijk passa in 9’07”, ben nove secondi meglio di Zakarin e dodici di Valverde. Nibali fa registrare un 9’37” piuttosto alto, presagio di una giornata non semplice per il siciliano. Peggio di lui fanno Esteban Chaves (9’50”) e Andrey Amador (9’54”), che conferma un periodo di scarsa condizione fisica. Tra gli altri Firsanov transita in 9’28”, Foliforov in 9’46”.

Il russo della Gazprom RusVelo però aumenta il ritmo nella seconda fase e recupera su tutti i suoi avversari, giungendo per primo sul traguardo in 28’39”. E’ la prima vittoria al Giro d’Italia per Firsanov e per la sua formazione, invitata dalla direzione poiché fuori dal circuito World Tour. Al secondo posto si piazza Steven Kruijwijk, beffato per questione di pochi centesimi di secondo. L’olandese della Lotto NL-Jumbo si può consolare mantenendo la maglia rosa e incrementando sui suoi principali rivali. Il terzo al traguardo è Alejandro Valverde, che riscatta la prova negativa di ieri chiudendo a 23″ dal vincitore, poi Firsanov (Gazprom, a 30″) e Scarponi (Astana, a 36″) precedono gli uomini di classifica. Chaves rimonta e chiude sesto a 39″ dal vincitore, precedendo Zakarin (a 47″), Dombrowski (a 52″), Jungels (a 1’04”) e Majka (a 1’08”). Crisi nera per Vincenzo Nibali, che perde terreno a causa di una giornata storta e di un problema meccanico chiudendo a 2’10” da Kruijwijk. Momento difficile anche per Amador (due secondi peggio del siciliano) e Uran, giunto a più di tre minuti dal vincitore.

Con la tappa di oggi Kruijwijk (Lotto NL-Jumbo) consolida il suo primato e diventa padrone del Giro: il suo primo inseguitore, Esteban Chaves (Orica Green-Edge), insegue  a 2’12”. Nibali (Astana) scivola in terza piazza a 2’51”, avvicinato da Valverde (Movistar, quarto a 3’29”), rinato dopo la crisi di ieri. Per la quinta posizione continua la lotta tra Majka (Tinkoff, a 4’38”) e Zakarin (Katusha, a 4’40”). Perde terreno Amador (Movistar, a 5’27”), mentre risale la china Jungels (Etixx, a 7’14”), Siutsou (Dimension Data, a 7’37”), Fuglsang (Astana, a 7’55”).

Il Giro d’Italia ripartirà martedì con la sedicesima tappa, dopo che domani verrà osservato un giorno di riposo.




Giro d’Italia – 15^tappa: radiocronaca della cronoscalata

La quindicesima frazione del Giro d’Italia chiamerà gli atleti ad uno sforzo importante, con i 10,8 km della cronoscalata dell’Alpe di Siusi che contribuiranno a delineare la classifica generale. Dopo i primi 1800 metri la strada sale fino all’arrivo: i 9 chilometri conclusivi hanno una pendenza media dell’8,3% e punte dell’11%. La parte più impegnativa è quella iniziale, essendo più ripida e senza tornanti. La partenza della maglia rosa Kruijswick è prevista per le 16.46, tre minuti dopo quella di Vincenzo Nibali. Nel momento in cui inizia la nostra radiocronaca in diretta in prima posizione si trova il russo Foliforov della Gazprom – RusVelo con un tempo di 28’39”, davanti al compagno di squadra Firsanov (29’09”). Alle sue spalle si piazzano il corridore della Cannonadale Dombrowski (29’32”) e quello del Team Katusha Rein Taaramae (29’56”). E’ probabile comunque che saranno gli uomini di classifica a giocarsi la vittoria di tappa.

RADIOCRONACA QUINDICESIMA TAPPA GIRO D’ITALIA




Giro d’Italia – Radiocronaca tappa 14

La quattordicesima tappa del Giro d’Italia chiama allo scoperto tutti gli uomini di classifica. I 210 km da  Alpago a Corvara presentano sei GPM: Passo Pordoi (1^cat.), Passo Sella (2^cat.), Passo Gardena (3^cat.), Passo Campolongo (2^cat.), Passo Giau (1^cat.) e Passo Valparola (2^cat.). Lo scollinamento su quest’ultima salita avviene a venti chilometri dall’arrivo, con la discesa di una decina di chilometri seguita da un falso piano e dallo strappo finale verso il traguardo. La situazione in corsa sul Giau vede Ruben Plaza Molina (Orica Green-Edge) con una ventina di secondi di vantaggio su Darwin Atapuma (BMC) e Konstantin Sioutsou (Dimension Data). Il bielorusso è a meno di sei minuti da Amador nella classifica generale e può sperare nel colpaccio, con il gruppo maglia rosa segnalato a quasi 8 minuti dal battistrada. Seguite la diretta radio per vivere le emozioni di questa quattordicesima frazione del Giro.

RADIOCRONACA QUATTORDICESIMA TAPPA GIRO D’ITALIA




#GiroDItalia – 13 tappa, vince Nieve: Amador in Rosa

Nieve salva il Team Sky, Amador fa la storia della Costa Rica. Sono questi i verdetti della tredicesima tappa, con la tredicesima frazione che ha visto il successo dello spagnolo dopo una lunga fuga e il corridore della Movistar che veste la maglia rosa, sfilandola a Bob Jungels.

La frazione è stata caratterizzata da una prima parte di gara a ritmo altissimo, con il gruppo che non ha lasciato spazio alla fuga per i primi 40 km. In prossimità del primo traguardo volante di giornata (vinto da Demare) si stacca un plotoncino con circa trenta corridori, di cui fanno parte tra gli altri Betancur e Visconti (Movistar), Moser e Dombrowski  (Cannondale), De Marchi (BMC), Cunego (Nippo Vini Fantini), Denifl (IAM Cycling), Nieve e Henao (Sky), Montaguti (AG2R), Boaro (Tinkoff), Malacarne (Astana), Battaglin (Lotto NL-Jumbo) e soprattutto Ulissi (Lampre), accompagnato da tre gregari. La presenza del toscano, decimo della generale, non piace al gruppo e la Etixx di Jungels lavora per contenere il distacco.

Sul primo GPM allunga Denifl che va avanti da solo e transita per primo in cima. Alle sue spalle Cunego fa volata con Visconti e tocca con il corridore Movistar, che finisce a terra ma riesce a riprendere la corsa pur con una costola probabilmente fratturata. Dopo la seconda salita il gruppo di inseguitori rientra su Denifl, mentre alle loro spalle la Etixx continua a tirare per non lasciare scappar via Ulissi. La Lampre si mette a lavorare per il proprio capitano, ma nella salita verso Cima Porzus scappa via Dombrowski che si porta dietro Mikel Nieve. Lo spagnolo della Sky stacca il proprio compagno di fuga e inizia la sua cavalcata solitaria, con Visconti che si riporta da solo su Dombrowski. In discesa Montaguti rientra sulla coppia, ma appena la strada torna a salire verso Valle perde di nuovo contatto. Nieve invece continua a martellare con un ritmo imprendibile per gli altri, giungendo a Cividale del Friuli con una quarantina di secondi di vantaggio sul solo Visconti, che nel frattempo ha staccato anche Dombrowski.

Tra gli uomini di classifica non succede nulla fino ai primi chilometri dell’ultima salita, quando un’accelerazione di Valverde mette in difficoltà la maglia rosa Jungels, che perde contatto dal gruppo. Nibali prova un paio di scatti, forse vedendo Amador in crisi, ma non riesce a fare selezione e lascia il grosso del lavoro a Fuglsang e Scarponi. In discesa il costa ricense rientra sul gruppo dei migliori e costringe Valverde a tirare insieme a lui per distanziare ancora di più Jungels, aiutato da Brambilla nella disperata rimonta. Alla fine Nibali vince la volata per il terzo posto davanti a Valverde e conquista quattro secondi di abbuono, che gli permettono di scavalcare lo spagnolo e Kruijswijck nella generale. Jungels paga quasi un minuto e cede la maglia rosa ad Amador, primo costa ricense a indossare il simbolo del primato al Giro. Escono di classifica Ulissi e Brambilla, mentre tra gli altri leader non si registrano distacchi.

La graduatoria vede ora Amador con 26 secondi di vantaggio su Jungels e 41 su Nibali. Valverde e Kruijswick rimangono appaiati, con 43 secondi di distacco dal centramericano. Majka conferma il sesto posto a 1’37”, poi Zakarin a 2’01”, Chaves a 2’18”, Uran a 2’48” e Fuglsang a 3’15” a chiudere la top ten.




Giro d’Italia – Tappa 13: Favoriti e radiocronaca

Il Giro d’Italia torna a salire nel corso della tredicesima tappa, con i 170 km da Palmanova a Cividale del Friuli che presentano quattro salite e un terreno adatto agli scalatori. L’ultimo GPM è tuttavia situato a 15 km dall’arrivo, con gli ultimi 7 totalmente pianeggianti: probabile quindi una volata a ranghi ristretti o l’arrivo di una fuga.

PRESENTAZIONE TREDICESIMA TAPPA GIRO D’ITALIA

La frazione odierna inizia con 49 chilometri di pianura, poi inizia ad essere movimentata. Gli 8,3 km al al 9,3% con punte al 15% del Matajur (prima categoria) saranno la prima asperità di giornata, seguita dal seconda categoria Crai (8,8 km al 6,4%). Dopo la lunga discesa verso Ponte San Quirino una trentina di chilometri di pianura permetteranno al gruppo di contenere il vantaggio di un’eventuale fuga, sempre che ci saranno formazioni interessate a tenere la corsa chiusa. A quaranta chilometri dal traguardo la corsa entrerà nel vivo, con la Cima Porzus (prima categoria di 8,8 km all’8,2% con punte al 16%) che farà la prima selezione di corridori. Una decina di chilometri in discesa porteranno i corridori ai piedi dell’ultimo gpm, il seconda categoria verso Valle (6,2 km al 7,8% medio con punte del 13%). Una volta scollinato mancheranno 14 km, metà di discesa tecnica e metà di pianura verso Cividale del Friuli.

FAVORITI TREDICESIMA TAPPA GIRO D’ITALIA

Una tappa così movimentata chiamerà in causa gli uomini di classifica, anche se l’arrivo di un uomo solo sembra improbabile. In caso di volata a ranghi ristretti il favorito è Alejandro Valverde, che ha dalla sua anche l’abilità in discesa per rimanere davanti. Proverà ad attaccare proprio in quel tratto Vincenzo Nibali, che oltre alle qualità di scalatore può contare anche su quelle di discesista. Andrey Amador potrà essere pericoloso in base alla strategia della Movistar, mentre la Lotto NL-Jumbo conta sulla forma di Kruijswick per portare a casa la prima tappa di quest’edizione. In cerca di riscatto Zakarin e soprattutto Pozzovivo, che hanno perso terreno in classifica a causa di cadute ma in salita hanno sempre mostrato una buona condizione. La Cannondale punterà su Uran e Formolo, la Tinkoff proverà l’acuto con Majka. Attenzione anche a Chaves dell’Orica e alla maglia rosa Jungels, entrambi in ottima condizione nelle prime dodici tappe.

RADIOCRONACA TREDICESIMA TAPPA GIRO D’ITALIA




#GiroDItalia – 12° tappa, tris Greipel: classifica invariata

Nessuna sorpresa nella dodicesima tappa del Giro d’Italia, con Andrè Greipel che batte tutti nella volata di Bibione e ottiene il terzo successo in quest’edizione della Corsa Rosa. Non cambia nulla invece nella classifica generale, con Jungels che mantiene la Maglia Rosa e gli altri big arrivati insieme.

La fuga di giornata premia il coraggio di Daniel Oss della BMC e Nicolò Maestri della Bardiani, che scappano via nella prima parte e guadagnano fino a 4 minuti nei confronti del gruppo maglia rosa. Dietro però la Lotto Soudal di Greipel non ha intenzione di lasciare nulla al caso, con il tedesco che ha annunciato il suo ritiro al termine della tappa e vuole chiudere in bellezza. Sui due traguardi volanti di giornata Nizzolo sprinta e ottiene il terzo posto alle sue spalle dei due fuggitivi, scavalcando Ulissi e Demare nella classifica a punti e avvicinando il leader Greipel.

Il maltempo non scombina i piani dei velocisti, che rientrano sulla coppia a una ventina di chilometri dall’arrivo. Lo strapotere della Lotto Soudal non viene messo in discussione dai tentativi di Iam Cycling e Lampre Merida di prendere in mano le redini della volata. Con la neutralizzazione anticipata agli 8 chilometri dall’arrivo, i capitani lasciano le prime posizioni del gruppo che si spezza in più tronconi, di cui il primo composto da una ventina di unità. Proprio in questo Roelandts lancia lo sprint vincente di Greipel, che esce dalla ruota del belga e piazza una stoccata devastante per i suoi avversari. Alle sue spalle Caleb Ewan, stretto vicino alle transenne dal tedesco e con poche gambe poi per scavalcarlo, e Giacomo Nizzolo, che domani indosserà la Maglia Rossa. Modolo e Porsev chiudono la top five.

In classifica Jungels mantiene 24” su Amador e 1’07” su Valverde e Kruijswijck, con Nibali quinto a 1’09”. In ogni caso nessuna modifica nelle prime dieci posizioni della generale.




Giro d’Italia, 12^tappa: favoriti e radiocronaca

La parola torna ai velocisti nella dodicesima tappa del Giro d’Italia, che nei 182 km da Noale a Bibione non presenta difficoltà altimetriche e sarà l’ultima occasione per le ruote veloci nella seconda settimana. Il circuito finale di 8 km a Bibione presenta strade larghe e rettilinei lunghi, che scoraggeranno le mosse di eventuali attaccanti. L’unica insidia potrebbe essere il maltempo, che rischia di condizionare la corsa aumentando il rischio di cadute.

FAVORITI DODICESIMA TAPPA GIRO D’ITALIA

In un percorso totalmente pianeggiante non possono che essere i velocisti i protagonisti della giornata. Andrè Greipel cercherà il tris con tutte le sue energie, avendo già annunciato il ritiro una volta terminata la frazione odierna. Con i ritiri di Kittel e Viviani, è Arnaud Demare l’avversario più temibile per il tedesco. Il capitano della Fdj è ancora alla ricerca della sua prima gioia in questo Giro dopo diversi piazzamenti e si gioca oggi una delle ultime chance di essere protagonista. Dopo il quarto posto di ieri Giacomo Nizzolo vuole il suo primo successo nella corsa rosa, mentre Modolo cerca riscatto dopo dieci giorni altalenanti. Tra le possibili sorprese Ewan e Hofland, anche se i corridori di Orica GreenEdge e Lotto NL-Jumbo non hanno mostrato grandi gambe fino ad oggi. Porsev della Katusha e Trentin della Etixx saranno forse condizionati dall’assenza di una squadra a loro disposizione, visto che i compagni si dedicheranno a Zakarin e Jungels. Infine da tenere d’occhio i giovani Zabel, Belletti e Sbaragli, più volte piazzati e alla ricerca di un colpo grosso.

RADIOCRONACA DODICESIMA TAPPA GIRO D’ITALIA




#GiroDItalia – 11° tappa, altro numero di Ulissi. Jungels sempre in Rosa, Dumoulin si ritira

Altro numero di Diego Ulissi, che si impone nell’undecima tappa del Giro d’Italia. Il capitano della Lampre scatta sulla rampa finale ed allo sprint regola Amador e la Maglia Rosa Jungels, che guadagna terreno sui big.

La frazione, da Modena ad Asolo (TV), è subito animata da una fuga di 9 corridori che parte dopo una manciata di chilometri dallo start. Neutralizzato il tentativo dal gruppo della maglia rosa, l’attacco più corposa è offerto intorno al sessantesimo chilometro. In azione Vorobyev della Katusha (ci aveva provato anche in avvio), Laengen della IAM e Bertazzo della Southeast; i tre raggiungono un massimo vantaggio di dieci minuti e mezzo, salvo poi perdere terreno a causa del forcing nel gruppo delle squadre Lampre ed Orica.

Nel frattempo, altro ritiro eccellente: dopo Landa è il turno di Tom Dumoulin, sei giorni in Maglia Rosa nonché vincitore della cronometro inaugurale. L’olandese del Team Giant Alpecin è costretto ad arrendersi per problemi fisici al 95esimo chilometro.

A trenta chilometri dall’arrivo maxi caduta nel gruppo della maglia rosa: tra i coinvolti Pozzovivo (undicesimo in classifica generale) ed Fuglsang, compagno di squadra di Nibali.

Si arriva alla salita di Forcella Mostaccin; il gruppo della maglia rosa raggiunge i fuggitivi Vorobyev, Laengen e Bertazzo. La Maglia Azzurra Cunego tenta lo scatto, senza tuttavia trovare fortuna. Paradossalmente, più che l’ascesa è la successiva discesa a creare selezione. Fuoriescono dal plotone i discesisti Nibali, Chaves e Valverde, che guadagnano qualche centinaia di metri su Jungels.

Il percorso prevede negli ultimi quindici chilometri costanti e tortuosi saliscendi. Il gruppo della Maglia Rosa rinviene su Nibali, Chaves e Valverde ma, subito dopo il ricongiungimento, è Amador (secondo della generale) ad attaccare. A quel punto è lo stesso Jungels ad inseguire il costaricense, col quale si realizza un duo al comando della corsa. Il massimo vantaggio è di una decina di secondi e si mantiene stabile sino a quattro chilometri dal traguardo. Ai meno 4500 metri si raggiunge l’ultimo strappo di giornata: Asolo, un chilometro appena ma con pendenze seriamente impegnative.

Diego Ulissi, fino ad allora sornione a centro gruppo, ripete l’impresa di Praia a Mare abbandonando i big e riportandosi con poche pedalate su Jungels ed Amador. Il terzetto raggiunge incontrastato l’ultimo chilometro; Jungels fa partire ai novecento metri la propria personalissima volata, ma deve arrendersi davanti alle velocità di Ulissi prima Amador poi.

Vince Diego Ulissi ed è doppietta in questo Giro; Amador guadagna due secondi di abbuono su Jungels, che a sua volta incrementa di ulteriori 17 secondi (di cui 4 di abbuono) il proprio vantaggio su Nibali, Valverde e gli altri migliori. Il cui gruppettino è regolato all’arrivo da Nizzolo (favorito alla vigilia), che precede Colbrelli, Trentin, Modolo e Battaglin. Ad minuto invece Domenico Pozzovivo, rimasto involontariamente attardato nella caduta summenzionata.

In classifica generale Bob Jungels ha ora 24’’ di vantaggio su Amador, 1 minuto e 7 secondi su Valverde e Kruijswijk. Segue Nibali, quinto a 1’09’’, poi Majka, Zakarin, Chaves, l’ex maglia rosa Brambilla (compagno di Jungels, nono a 2’47’’). Sale al decimo posto Diego Ulissi, staccato 2 minuti e 47 secondi da Jungels, mentre Pozzovivo retrocede in 14esima posizione (4’01’’), seguito dal bravo Stefano Pirazzi, 15esimo a 4’27’’.

I big ci sono tutti, peccato per i ritiri di Landa e Dumoulin, le cui presenze avrebbero senz’altro arricchito la Corsa Rosa.




#PolvereDiStelle – Eddy Merckx, il “Cannibale”

Nei giorni in cui l’Italia si tinge di rosa per il passaggio della novantanovesima edizione del Giro d’Italia, vogliamo celebrare nella rubrica dedicata alle stelle, uno dei campioni più grandi, se non il più grande in assoluto del ciclismo, ovvero il belga Eddy Merckx, il Cannibale della bici.

Non potevamo scegliere giorno migliore per celebrarlo, in quanto il 18 maggio del 1978 Merckx si ritirò dalla carriera professionistica di ciclista, dopo aver vinto innumerevoli gare, rimanendo ad oggi il ciclista più vincente della storia.

Édouard Louis Joseph Merckx, detto Eddy, è nato il 17 giugno del 1945, in una piccola cittadina del Belgio. In una Europa che si stava appena risvegliando dopo gli orrori della seconda guerra Mondiale, In una famiglia non benestante, Eddy si appassionò subito agli sport, praticando prima il calcio e poi la boxe. Ma si innamorò della bici grazie ad un campione belga, che morì prematuramente.

Eddy iniziò così a correre e fin da giovanissimo il mondo intero capì che di fronte a sè aveva un campione immenso. Fortissimo a cronometro, potente in salita, veloce in volata, Merckx era un corridore fenomenale e completo, che poteva ambire non solo alle vittorie delle grandi corse a tappe, ma anche alle classiche di un giorno con arrivi veloci.

Ed effettivamente, Merckx ottenne tutto questo. Nel suo palmarès vanta la vittoria di 5 Tour de France, dal 1970 al 1975. Fu eguagliato solo da altre leggende come Jacques Anquetil, Bernard Hinault e Miguel Indurain (sarebbe stato superato da Lance Armstrong che ne vinse 7 ma come saprete i suoi Tour de France sono stati revocati perchè risultato positivo al doping). Stesso numero dei giri d’Italia conquistati, ben 5, impresa successa solo al “campionissimo” Fausto Coppi e Alfredo Binda. Vittorioso anche una volta in una Vuelta a Espana, ma lo stesso cannibale rivelò che la corsa iberica era troppo semplice e non vi partecipò più.

Nei grandi giri, dunque fece segnare vittorie epiche, anche come numero di tappe vinte, ben 59 tra Tour e Giro, detiene il record di giorni in maglia gialla, 111, e di maglie rosa, ben 77. Un fuoriclasse immenso, ma come detto non solo nelle gare a tappa.

Per tre anni di fila ha ottenuto la vittoria Giro-Tour, impresa riuscita a pochissimi, ma solo per un anno, vedi Gimondi e l’indimenticabile Pantani, senza scomodare i vari Coppi, Bartali, Hinault, Indurain, Anquetil, Contador.

Anche nelle classiche e nelle corse di un giorno e nelle cronometro, Merckx era fenomenale. Vanta il successo in tutte le cinque classiche monumento (7 Milano-San Remo,2 Giro delle Fiandre, 3 Parigi-Rubaix, 5 Liegi -Baston Liegi ,2 giro di Lombardia), 4 Freccia Vallone, 5 Amstel Gold Race, 4 volte campione del mondo su strada e 2 a cronometro. A Merckx manca solo l’oro olimpico, al quale però, non ha particolarmente mai tenuto più di tanto.

Non solo, ma Merkx detiene il record dell’ora dal 1972 al 2000, quando fu battuto dal britannico Boardman. Attualmente tale record appartiene a Sir Bradley Wiggins, che lo stabilì nel 2015; Merckx conta anche  la vittoria dei mondiali su pista e di corsa ad inseguimento. In carriera vanta , su  1800 competizioni ben 566 vittorie, record imbattibile da chiunque altro. Da qui il soprannome “cannibale”, perchè il belga non lasciava neanche le briciole agli avversari.

Lo scorso anno, il fuoriclasse belga ha festeggiato 70 anni. A lui sono titolate tante strade in Belgio, fermate auto e metro, ma anche arrivi di montagna sia al Giro che al Tour. Ritiratosi dal mondo delle corse nel 1978, Eddy per una quindicina d’anni è stato anche CT della nazionale belga, per le prove olimpiche e mondiali e sotto la sua guida il Belgio ha vinto 3 medaglie d’oro ai mondiali e 2 alle olimpiadi.

Merckx ha anche fondato una casa di costruzione di biciclette, la Eddy Merckx Cycles, che ancora oggi fornisce esemplari ai corridori professionistici, in Team come Quickstep, Telekom, Sky.

Ad oggi, Merckx è lo sportivo più grande della storia del Belgio, il ciclista più forte di sempre e un esempio esemplare di sport. Alle soglie dei 71 anni, che compirà a giugno, Merckx è un’icona indelebile dello sport.