Quali sono i giocatori di Serie B con più presenze di sempre?
Prosegue la serie A, con il Napoli che non accenna a mollare e le altre che provano a inseguire per dare un po’ di vitalità a un campionato che sembra già scritto. I bookmakers e gli scommettitori hanno spostato l’interesse sulla lotta all’Europa e alla sfida salvezza, ma non sembra ci sia più quella passione che accendeva gli animi come una volta. Se invece vuoi puntare sulla Serie B, consulta il sito https://www2.italianonlinecasino.net/ per le quote aggiornate.
Il campionato cadetto, come disse Mauro Balata, presidente della Lega Nazionale Professionisti Serie B, «…è il vero campionato degli italiani, è nel nostro DNA. Non solo perché il 71% dei giocatori tesserati sono italiani ma anche perché abbiamo un legame particolare con il territorio, con il sociale, con la gente. E l’impegno della Lega e delle società è quello di dialogare e interagire costantemente con essi».
Dichiarazioni sincere e sentite, che evidenziano come ci sia un seguito molto appassionato in Serie B, fatto di tifosi che vivono ardentemente il territorio e le sorti della propria squadra, a volte ancor di più che nella serie maggiore. E l’alta percentuale di giocatori nazionali, come evidenziato dallo stesso Balata, sembra andare contro a un sistema calcistico che, nella serie A come nei principali campionati europei, è spesso orientato verso calciatori stranieri.
Recentemente anche Roberto Baggio ha sottolineato questa tendenza tramite una dichiarazione a Sportweek, settimanale della Gazzetta dello Sport: «A volte vedo calciatori in Serie C o D che hanno un talento incredibile. Gente che dà del tu al pallone. Mi soffermo a guardare i loro movimenti, le loro giocate, e dentro di me mi domando: come può uno del genere giocare in serie minori? Possibile che non lo noti nessuno? Poi vedo approdare calciatori in Serie A che fanno solo da comparsa. Calciatori presi in campionati sconosciuti, ma che per qualche ragione entrano nel giro giusto e approdano magicamente nella massima serie».
E aggiunge: «Sarà merito dei procuratori, degli sponsor? Non è dato saperlo…Per rilanciare il calcio Italiano servono calciatori Italiani. Nelle serie minori ce ne sono tanti. Quando giocavo io arrivavano in Serie A solo stranieri che valevano veramente. Poi ci sono state anche molte eccezioni, ma ci può stare. Mi piacerebbe che vengano valorizzati i settori giovanili, come sta accadendo da svariati anni in Germania, e Spagna. Solo così riusciremo a tornare a grandi livelli. Le società devono svegliarsi, comprese le grandi squadre. Devono dare più potere al calciatore e non ai procuratori.»
Se andiamo a vedere l’attuale classifica dei marcatori di serie A abbiamo solo 2 giocatori italiani (Immobile e Zaccagni) nei primi 14 cannonieri, mentre nella serie cadetta il rapporto è quasi opposto: solo 3 stranieri nei primi 13 marcatori. Che sia realmente una questione di capacità o di procuratori non è dato saperlo, quello che sappiamo con certezza è che, se andiamo a ritroso nel tempo, troviamo calciatori che hanno scritto davvero la storia della serie B che avrebbero meritato di certo una vetrina importante anche in serie A.
Come Luigi Cagni, nato a Brescia il 14 giugno 1950, ex difensore e allenatore. In serie B occupa il primo posto tra i giocatori con il maggior numero di presenze: 485 gare giocate in 16 stagioni dal 1970 al 1987. 256 presenze con il Brescia e 229 con la Sambenedettese. In carriera ha vinto 1 campionato Primavera e 1 campionato De Martino nel 1968-69; da allenatore un campionato di Serie C (1990-91) e 1 campionato di Serie B (1994-95), entrambi con il Piacenza. Chiude la carriera compiendo l’impresa di salvare il suo Brescia dalla retrocessione in serie C nella stagione 2016-17.
Al secondo posto della classifica troviamo Juri Tamburini, con 418 presenze. Nelle 14 stagioni che lo hanno visto militare in serie B dal 1998 al 2012 ha vestito le maglie di Cesena (20), Vicenza (93),
Salernitana (63), Modena (233) e Ascoli (9). Da calciatore, a differenza di Gigi Cagni, non ha mai esordito in serie A, pur avendone avuto la possibilità con il Vicenza. Dopo aver contribuito alla promozione dei biancorossi in massima serie, infatti, viene ceduto alla Salernitana. Dal 2019 ha intrapreso la carriera di allenatore, ed attualmente è il tecnico dell’under 16 del Cesena.
Con 413 presenze in 13 stagioni, al terzo posto della classifica di tutti i tempi, troviamo Daniele Di Donato, ex centrocampista di Torino (8), Palermo (101), Arezzo (77), Ascoli (207) e Cittadella (20). Ha debuttato tra i professionisti nella stagione 1996-97, giocando 8 partite e realizzando anche 1 gol alla seconda presenza in carriera. Chiuderà con il Cittadella in serie B collezionando anche 23 presenza in serie A con il Siena nel 2004-05. Attualmente è tecnico del Latina in serie C.
Segue Simone Rizzato, 411 presenza in 12 stagioni vestendo le maglie di Torino (30), Catanzaro (21), Ancona (41), Reggina (153), Trapani (153) e Avellino (13). Un assaggio di serie A con il Chievo, da gennaio a giugno 2005, senza però registrare mai una presenza. Nasce a Terracina il 21 settembre 1981, esordisce in C2 nel 1998-99 con il Fano, e chiude la carriera in Eccellenza, con l’Atletico Gallo Colbordolo, nel luglio 2022.
Davide Nicola, volto noto ai più per le numerose presenze sulle panchine di serie A alla guida di Crotone, Udinese, Genoa, Torino e Salernitana, occupa il quinto posto in classifica. Le 402 presenze in 14 stagioni dal 1993 al 2008 sono state giocate sotto le bandiere di Fidelis Andria (26), Ancona (27), Genoa (167), Pescara (7), Ternana (94), Torino (35), Spezia (28), Ravenna (18). Per lui una lunga carriera in serie B, iniziata nella stagione 1993-94 e proseguita ininterrottamente per 10 stagioni. Poi un anno in serie A, con il Siena, per poi tornare in B e chiudere la carriera con il Lumezzane nella lega pro prima divisione.
Seguono Giacomo Zunico (402 presenze) e Francesco Renzetti (397) presenze, unico giocatore in top10 ancora in attività. Poi Luigi Tonani (395), Federico Giampaolo (391), Massimo Rastelli (388), Giovanni Udovicich (383), Gennaro Ruotolo (381), Claudio Ottoni (380), Stefan Schwoch (380) e molti altri.