Il punto sulla Serie B e sul leader Sassuolo

La Serie B 2024-2025 si conferma un campionato combattuto e imprevedibile, ma una squadra in particolare sembra aver preso il comando delle operazioni con una marcia inarrestabile e decisamente superiore rispetto a quella degli avversari. Il Sassuolo, retrocesso dalla Serie A solo lo scorso anno, è l’attuale leader della classifica con 40 punti e tre lunghezze di vantaggio sul Pisa secondo. Con una sola sconfitta in tutto il campionato e una striscia aperta di sei vittorie consecutive, la squadra allenata da Fabio Grosso punta a un ritorno immediato nella massima serie, mostrando una determinazione e una qualità che poche avversarie riescono a eguagliare. In questo contesto, gli appassionati e gli esperti del settore trovano sempre più interessante analizzare le prospettive future, spesso consultando le scommesse Serie B per valutare le probabilità di successo dei neroverdi e delle altre contendenti. Questo tipo di analisi permette non solo di capire chi potrebbe spuntarla per la promozione, ma anche di individuare le forze in campo più consistenti e quelle pronte a sorprendere. Il Sassuolo ha dimostrato fin dalle prime giornate di essere una delle squadre più complete del torneo. Fabio Grosso, arrivato in estate per guidare la squadra dopo la retrocessione, ha saputo creare un gruppo solido, capace di interpretare ogni partita con intensità e intelligenza tattica. La forza dei neroverdi risiede nell’equilibrio tra un reparto difensivo difficilmente perforabile e un attacco che sa essere letale nei momenti decisivi. Questa solidità ha portato il Sassuolo a vincere sfide chiave contro rivali dirette come il Venezia e il Palermo, consolidando la propria posizione di vertice in un campionato che non concede margini di errore. Un dato particolarmente significativo è la capacità del Sassuolo di mantenere alta la concentrazione anche nelle fasi più complicate delle partite. La squadra è spesso riuscita a ribaltare risultati o a gestire con maturità i vantaggi, dimostrando di essere mentalmente pronta per il salto di categoria. Tra i protagonisti di questa cavalcata ci sono giocatori esperti come Laurienté e giovani talenti che stanno attirando l’attenzione di club di Serie A e, in alcuni casi, anche internazionali. Il lavoro di Grosso ha valorizzato al massimo ogni elemento della rosa, dando al Sassuolo quell’identità vincente che lo sta distinguendo nel panorama della Serie B. Le altre squadre di vertice, come il Pisa e la Spezia, provano a tenere il passo ma faticano a replicare la continuità dei neroverdi. Il Pisa, in particolare, pur essendo a soli tre punti di distanza, non riesce a trovare la stessa efficacia nei momenti decisivi del campionato. Questo divario mentale e tecnico potrebbe rivelarsi determinante nel lungo periodo, rendendo il Sassuolo la principale favorita per la promozione diretta. Tuttavia, come ricordano spesso gli stessi protagonisti, la classe cadetta è un torneo lungo e pieno di insidie, dove anche la minima distrazione può costare caro. Con il mercato di gennaio alle porte, una delle questioni più dibattute riguarda la possibilità di rinforzi per le squadre di vertice. Il Sassuolo, tuttavia, ha fatto sapere che non intende stravolgere l’equilibrio attuale, puntando tutto sul gruppo che sta dominando il campionato. Questa scelta, apparentemente conservativa, riflette la fiducia totale nella rosa attuale e nella capacità di Fabio Grosso di condurre il Sassuolo verso il ritorno in Serie A. Mentre le altre squadre si muovono per colmare eventuali lacune, i neroverdi sembrano avere già tutto ciò che serve per centrare l’obiettivo, ma l’attenzione deve rimanere alta. Se la lotta per la promozione diretta rimane aperta, dunque, possiamo confermare ce il Sassuolo appare la favorita per raggiungere l’ambito traguardo. Con un cammino quasi perfetto finora, la squadra di Grosso si candida a chiudere questa stagione come
protagonista assoluta, in un campionato che continua a regalare emozioni e sorprese a ogni giornata.




Il Manchester City senza Rodri è ancora la favorita per la Champions?

Con l’infortunio di Rodri, il Manchester City affronta una delle sfide più difficili della sua stagione. L’assenza del centrocampista spagnolo, descritto da Pep Guardiola come insostituibile, potrebbe avere ripercussioni significative non solo sulla Premier League, ma anche sulla corsa alla Champions League. 

Ma il City può ancora mantenere il suo status di favorita nelle quote Champions?

Rodri è un elemento cruciale per il Manchester City. Non solo ha segnato il gol che ha regalato la Champions League alla squadra due anni fa, ma il suo ruolo nel centrocampo di Guardiola è fondamentale. L’infortunio al ginocchio destro, subito durante l’ultima partita contro l’Arsenal, potrebbe tenerlo fuori dai campi di gioco per un periodo compreso tra 6 e 7 mesi, a seconda della gravità della lesione. La mancanza di un giocatore del suo calibro potrebbe rivelarsi una perdita in grado di determinare l’intera stagione della squadra.

I dati parlano chiaro: il City ha un tasso di vittoria del 74% con Rodri in campo, e quando non è presente, questo numero scende al 62%. È evidente che la sua assenza comprometterà la capacità della squadra di mantenere il ritmo in campionato e in Europa.

Con Rodri e Kevin De Bruyne entrambi infortunati, Guardiola si troverà inevitabilmente costretto a modificare le sue strategie. In questo contesto, Ilkay Gundogan, di ritorno al City dopo un breve periodo al Barcellona, e Mateo Kovacic, ex Inter, sono i candidati più probabili a riempire il vuoto, incolmabile, lasciato dallo spagnolo. Tuttavia, nessuno dei due ha la stessa capacità di controllare il gioco come Rodri. Questo richiederà un adattamento tattico, che potrebbe influenzare non solo la formazione, ma anche le dinamiche complessive della squadra.

Nonostante le difficoltà, il Manchester City continua a essere considerato tra i principali contendenti per la Champions League. Le quote Champions lo collocano ancora come favorito, grazie alla forza del resto della rosa e all’esperienza di Guardiola. Nelle prime due partite del girone, il City ha ottenuto un pareggio contro l’Inter e una vittoria convincente contro il Bratislava, segnando 4 gol senza concederne nessuno. 

Le prossime sfide contro Sparta Praga e Sporting Lisbona saranno cruciali per confermare la solidità della squadra in Europa, in una competizione che con il nuovo format risulta ancora più agguerrita. Squadre come il Bayern Monaco e il Real Madrid non dormono sugli allori, e l’assenza di Rodri potrebbe rivelarsi decisiva in partite di alta intensità. Tuttavia, il City ha dimostrato una resilienza che non può essere sottovalutata, e Guardiola è noto per la sua capacità di trovare soluzioni creative anche in situazioni difficili.

In sintesi, l’infortunio di Rodri rappresenta una sfida significativa per il Manchester City. La sua mancanza potrebbe influenzare non solo il rendimento della squadra in Premier League, ma anche le ambizioni europee nella Champions League, competizione che Guardiola sperava di riconquistare dopo aver ceduto il passo lo scorso anno al Real Madrid. 

Le quote vedono il City ancora tra i favoriti, ma il percorso per mantenere questo status sarà complicato e richiederà un adattamento rapido ed efficace da parte di Guardiola e dei suoi uomini. Le prossime partite saranno decisive per capire se il City potrà continuare a puntare al titolo, sia in Inghilterra che in Europa.




Simeone e la Champions, un rapporto di odio e amore

Ancor più del rapporto amore odio di Simeone con la Champions League bisognerebbe parlare del rapporto d’amore con l’Atletico Madrid di cui è ininterrottamente allenatore dal 2011. In questo lasso di tempo El Cholo, con i madrileni, ha vinto 2 Europa League (2012 – 2018), bissate con altrettanti successi nella Supercoppa Europea. Nella Liga va registrata la vittoria nella stagione 2013 – 2014. Quello che invece manca dalla bacheca di Simeone è la Champions League, nonostante le due finali del 2014 e 2016.

Attualmente l’Atletico Madrid di Simeone si appresta a disputare i quarti di finale contro il Borussia Dortmund. La partita di andata è prevista per mercoledì 10 aprile 2024 ore 21.00 presso lo Stadio Civitas Metropolitano di Madrid. Con una capienza di circa 68.000 spettatori il Cividas Metropolitano è il luogo d’elezione dell’Atletico; si tratta di una struttura moderna e progettata per garantire la massima visibilità in ogni punto dell’impianto. Per la cronaca, i cugini del Real Madrid si esibiscono presso lo stadio di loro proprietà: il Santiago Bernabeu.

Il ritorno tra l’Atletico Madrid e il Borussia Dortmund è previsto invece per martedì 16 aprile 2024 sempre alle ore 21.00. Il percorso dell’Atletico Madrid nella fase a gironi è stato abbastanza agevole chiudendo al primo posto e conquistando 14 dei 18 punti disponibili. Assieme all’Atletico figuravano la Lazio, il Feyenoord e il Celtic. Oltre all’Atletico, ha passato il turno la Lazio, che si è poi dovuta arrendere al Bayern Monaco (1-0 – 0-3) nel turno degli ottavi di finale. L’Atletico invece ha proseguito la sua marcia positiva eliminando l’Inter di Simone Inzaghi, ex compagno di squadra nella Lazio di inizio anni 2000, (1-1, 2-1). Una vittoria di prestigio anche contro il parere dei bookmaker il cui pronostico vedeva i nerazzurri favoriti.

Nella sfida col Borussia Dortmund le quote Champions League danno l’Atletico Madrid di Simeone come nettamente favorito nella partita di andata. La vittoria interna è quotata a 1.77, il pareggio a 3.65 e la vittoria esterna a 4.65, mentre per il passaggio del turno gli spagnoli restano favoriti con quote oscillanti tra 1.57 e 1.65 contro 2.20 e 2.25 dei tedeschi.

Ben diverso è il discorso per la vittoria finale dove gli antepost assegnano ai madrileni ben poche possibilità di vittoria finale, appena 13.00. In una situazione così complicata con alcune tra le più forti squadre europee approdate ai quarti, all’Atletico è toccata la fortuna di incrociare quella che probabilmente è la meno forte tra le otto. Il passaggio del turno con l’accesso alle semifinali è alla portata del Cholo, poi chissà.




Magic Mike, i numeri di Maignan al Milan

Nello scontro contro la diretta rivale del 30 aprile, la Roma, per la Champions League 2023/24 ha resistito quasi fino al fischio finale, ma è stato infilato al 94esimo minuto nell’angolo dal Abraham. Incolpevole sul gol, pareggiato fortunatamente dal Milan un paio di minuti dopo in una partita che sembrava non finire mai, per il resto Mike Maignan è stato la solita, solida certezza. Il numero uno rossonero, già miglior giocatore nella stagione di Serie A 2021/22 è uno degli inamovibili di Pioli, al netto dei guai fisici, e dopo l’addio di Lloris è diventato anche il portiere titolare della nazionale francese guidata da Deschamps. Nella stagione dell’ultimo scudetto era riuscito, in 32 presenze, a collezionare ben 17 clean sheets, l’unico di tutti i portieri del campionato nazionale italiano.

 

Mike Maignan ha quasi 28 anni, un’età di piena maturità per un portiere del suo livello, e per dare una panoramica sui suoi numeri partiamo dalla percentuale di passaggi riusciti, il 78%, su un totale di 504 (di cui 3015 corti e 189 lunghi), a testimonianza di una delle sue migliori caratteristiche: la padronanza del gioco di piede. La sua carriera è stata parzialmente funestata da qualche infortunio di troppo, compreso quello che l’ha lasciato a casa per l’ultimo mondiale in Qatar, una lesione muscolare al polpaccio, e l’ha tenuto lontano dai campi di Serie A da ottobre 2022 fino alla prima metà di febbraio 2023.

Sono solo 16 dunque le sue presenze in campionato questa stagione, di cui 6 finite a rete inviolata, mentre i gol subiti sono 16. Le parate sono in totale 34, 12 i tiri bloccati e 3 le respinte.

Un vincente annunciato, che prima di approdare nel campionato italiano ha fatto la fortuna del Lille, contribuendo alla vittoria della Ligue 1 e della Uefa Nations League nella stagione 2020/21, di cui era titolare dall’anno 2017.
Se è vero che i numeri non dicono tutto, è altrettanto chiaro che comunicano tanto e sono una base su cui ragionare nel momento in cui si valutano le quote calcio Serie A in vista della volata finale per un piazzamento Champions. La classifica vede ora il Milan quarto a 57 punti, una piazza che divide con Inter e Roma. Da qui alla fine sarà importante vincere gli scontri con le dirette avversarie: la Lazio, nel match in casa del 6 maggio e la Juventus, nella sfida fuori casa del 28 maggio.




Come prosegue la corsa per un posto in Champions League?

La corsa per un posto in Champions League si sta facendo sempre più interessante. Non solo perché le romane stanno spingendo sull’acceleratore e sono riuscite a mettere una certa distanza sulle inseguitrici (soprattutto la Lazio), ma perché l’ultimo posto a disposizione per accedere alla coppa più prestigiosa d’Europa viene conteso da ben cinque squadre. Con l’Inter in crisi totale e l’Atalanta che viaggia a fasi alterne, Milan e Juventus sembrano le più accreditate per la lotta al quarto posto nonostante i bianconeri abbiano nove lunghezze di ritardo rispetto al Milan. A completare il gruppo un incredibile Bologna, che senza troppe cerimonie si è portato al cospetto dei grandi ed è lì, con gli stessi punti della Juventus a pressare senza sosta. Anche i bookmakers sono in difficoltà nell’emettere pronostici, e la corsa prosegue tra alti e bassi, ma se volete puntare sulle prime quattro classificate in Serie A, potete dare un’occhiata ai bonus senza deposito per scommesse sportive, di certo un aiuto per giocare senza rischi. Un ulteriore aiuto proveremo a darlo noi analizzando i prossimi impegni delle squadre coinvolte in questa “corsa europea”.

Partiamo dalla Lazio, che rispetto alle altre sembra avere una marcia in più. La squadra di Sarri, sollevata anche dalle coppe europee e nazionali, può concentrare tutte le sue energie sull’ultima parte di stagione, e i dieci punti di vantaggio sull’Inter quinta fanno dormire sonni tranquilli alla squadra e ai tifosi. I prossimi impegni dei biancocelesti sono, nell’ordine, Torino, Inter, Sassuolo, Milan, Lecce, Udinese, Cremonese ed Empoli. Le due milanesi sono gli unici ostacoli davvero insidiosi per la Lazio ma, visto lo stato di forma attuale, possiamo dire con molta probabilità che un posto in Champions è garantito.

La Roma, invece, non può rilassarsi troppo. Con il Milan a tre punti e l’Inter a cinque basta un passo falso per scendere di posizione. Le tre vittorie consecutive contro Sampdoria, Torino e Udinese hanno portato un po’ di sollievo alla squadra di Mourinho, ma non c’è da stare troppo tranquilli, soprattutto perché le otto partite che mancano a fine campionato presentano non poche difficoltà. I giallorossi dovranno affrontare l’Atalanta in trasferta nella prossima giornata, poi il Milan subito dopo, l’Inter il 7 maggio, il Bologna il 14 e la Fiorentina il 28. Cinque scontri diretti che potranno compromettere un’intera stagione o confermare i buoni risultati ottenuti fin qui.

Il Milan è, ad oggi, la quarta squadra ad aver accesso alla Champions League 2023-24. Complici anche le débâcle delle inseguitrici, i rossoneri sono riusciti a mantenere il quarto posto nonostante tre pareggi, una sconfitta e un solo successo nelle ultime cinque di campionato. Pioli sembrava aver trovato la quadra e dato continuità ai suoi, ma l’illusione è durata poco. Lecce, Roma, Cremonese, Lazio, Spezia, Sampdoria, Juventus e Verona le prossime avversarie in calendario.

Veniamo ora all’Inter. Ultima vittoria in campionato: 5 marzo (2-0 contro il Lecce). Poi quattro sconfitte (Spazia, Juventus, Fiorentina e Monza) e un pareggio contro la Salernitana. La classifica dice -2 dal quarto posto, obiettivo minimo da raggiungere in campionato e ancora ampiamente raggiungibile, ma il campo dice tutt’altro. La squadra di Simone Inzaghi fatica a trovare prestazioni e continuità, e sembra completamente disinteressata alla posizione in classifica. I risultati arrivano solo sotto pressione e nei big match, e allora ecco che le ultime otto partite di campionato offrono ai nerazzurri quattro scontri diretti nei quali poter recuperare posizioni: contro la Lazio in casa domenica 30 aprile; contro la Roma all’Olimpico il 7 maggio; contro il Napoli al San Paolo il 21 maggio e contro l’Atalanta in casa il 28 maggio. Quattro partite che valgono come una finale.

Chiudiamo con Atalanta e Juventus. La squadra di Allegri ha fatto tremare i piani alti della classifica dopo la penalizzazione del giudice sportivo. Lo shock era durato il tempo di una partita, poi via con la rincorsa disperata: sette vittorie nelle ultime dieci partite ed ecco che il distacco si è ridotto al minimo. Ad oggi sono nove i punti dal Milan e dalla Champions League. Punti che dovranno essere conquistati contro Napoli, Bologna, Lecce, Atalanta, Cremonese, Empoli, Milan e Udinese. Non proprio un finale di stagione semplice per i bianconeri. Più semplice, invece, quello della Dea, che su otto gare rimaste ha solamente due scontri diretti: la Juventus il 7 maggio e l’Inter il 28 maggio. Se la squadra di Gasperini riuscirà ad essere cinica nelle partite che mancano potrà insidiare senza difficoltà le milanesi e riuscire ad essere la quarta squadra a staccare il pass per la Champions League 2023-24.




Analizziamo le quote dei quarti di finale di Europa League

Giovedì 13 aprile si sono giocate le prime quattro partite di Europa League valide per un posto in semifinale. Quattro sfide che hanno mostrato un equilibrio abbastanza omogeneo tra le otto squadre coinvolte e che, giovedì 20 aprile con la gara di ritorno, ci mostreranno quali saranno davvero in grado di arrivare fino alla fine.

Due le italiane in ancora in corsa: Roma e Juventus. La prima ha ripetuto la finale di Conference League dello scorso anno, venendo però beffata dal Feyenoord 1-0 nonostante una partita affrontata ad armi pari. La squadra di Mourinho ha colpito due legni, fallendo anche un rigore nel primo tempo che avrebbe potuto cambiare le sorti del match, e non è mai riuscita ad essere davvero pericolosa. La Juventus, invece, ha trovato la vittoria di misura allo Stadium grazie al gol di Federico Gatti, che trova così la prima marcatura in maglia bianconera, nonostante la netta superiorità dello Sporting.

Dall’altra parte, Manchester United-Siviglia è terminata con il pareggio per 2-2, così come è terminata in pareggio anche Bayern Leverkusen-Union SG (1-1). Nulla è deciso, e solo le partite di ritorno potranno rompere il sostanziale equilibrio visto l’altra sera.

Manchester United e Juventus le favorite per la vittoria della Coppa secondo i bookmakers stranieri, che bancano i Red Devils a 3.00 contro i 4.50 della Vecchia Signora. Seguono Roma, Feyenoord e Leverkusen a 8.00. Ma andiamo a vedere le singole partite e i possibili pronostici secondo i siti scommesse.

Roma-Feyenoord sembra favorire i giallorossi, forti anche del fattore campo, che nel mercato Esito Finale 1×2 sono bancati a 1.90 contro i 4.00 della squadra ospite. L’1-0 sembra il risultato più probabile (6.25), seguito dall’1-1 (7.25), dallo 0-0 (8.75) e dal 2-1 (8.75). Alla Roma serve però almeno un 2-0, che viene bancato a 9.00 secondo Snai.

Un risultato che appare leggermente favorito anche nel mercato Gol/NoGol, che banca la rete inviolata a 1.83 contro l’1.87 del gol da parte di entrambe. Anche il mercato Under/Over2.5 suggerisce la somma reti sotto le due unità (1.70). Nonostante queste premesse, il bookmaker italiano quota, nel mercato Testa a Testa, il passaggio degli olandesi come favorito (1.65 contro 2.25).

Sporting-Juventus invece, a discapito dei pronostici sulla vincente della competizione, potrebbe non essere una passeggiata per gli uomini di Allegri. Se già la Juventus ha faticato allo Stadium, il ritorno all’Estadio José Alvalade si preannuncia davvero ostico. Secondo i bookmakers saranno i portoghesi ad avere la meglio, bancati a 2.35 contro i 3.15 della Juve.

Il Risultato Esatto più probabile sembra essere però l’1-1, bancato a 6.25, seguito dall’1-0 (7.75), dallo 0-0 (8.75) e dallo 0-1 (9.25). Alla Juventus basterà un pareggio per passare il turno, e prevediamo quindi una partita fatta di chiusure e ripartenze. Nel mercato Gol/NoGol prevale l’esito Gol (1.77), mentre l’Under/Over2.5 propende per il risultato Under2.5 (1.67).

Siviglia-Manchester United sarà una partita da vedere con attenzione. Nella gara di andata ha fatto tutto il Manchester: doppio vantaggio già al 21’ minuto grazie alla doppietta di Sabitzer, poi doppio autogol quando mancavano sei minuti alla fine del match. Il ritorno allo Stadio Ramon Sanchez Pizjuan si preannuncia impegnativo, anche se il Siviglia non sta brillando in campionato.

Secondo i bookmakers sono ancora gli inglesi i favoriti, bancati a 2.00 contro i 3.60 nel mercato Esito Finale 1×2. L’1-1 appare il risultato più probabile (7.25), seguito dallo 0-1 (8.25) e dall’1-2 (8.75). Il mercato Gol/NoGol suggerisce una realizzazione per parte (1.63) e una goleada con l’Over2.5 bancato a 1.75.

Chiudiamo con Union SG-Leverkuse. La squadra belga è andata contro ogni pronostico, è si è presentata a questi quarti di finale senza la paura referenziale nei confronti della Werkself. I rossoneri di Leverkusen, però, rimangono i favoriti per questo match, e il sito scommesse Snai quota la vittoria in trasferta a 2.10 contro i 3.40 della squadra di casa.

Nel mercato Risultato Esatto è l’1-1 a prevalere (7.00), seguito dallo 0-1 (8.50) e dall’1-2 (9.00). Nonostante le statistiche della partita di andata sembrano tutte a favore del Leverkusen (64% possesso palla, 15 tiri contro 8, 578 passaggi contro 333 e 8 corner contro 4), potrebbero diventare una delle partite più interessanti di questi quarti di finale. Appuntamento, dunque, a giovedì 20 aprile per conoscere le semifinaliste dell’Europa League 2022-23.




Dentro la rinascita di Milan e Juventus

È stato un gennaio da incubo per i tifosi del Milan e della Juventus. I rossoneri, dopo la vittoria in casa della Salernitana, hanno visto il pareggio in casa contro la Roma (2-2); l’eliminazione negli ottavi di Coppa Italia da parte del Torino (0-1); il pareggio con il Lecce fuori casa (2-2); l’umiliazione nel derby contro l’Inter in finale di Supercoppa Italiana (0-3); poi il 4-0 in casa della Lazio; la sconfitta contro il Sassuolo al Meazza (2-5) e ancora la sconfitta contro l’Inter in campionato (1-0).

Un periodo nel quale la panchina di Pioli stava seriamente traballando e dal quale non si vedeva via di uscita. Le critiche verso giocatori, allenatore e la stessa società piovevano da tutte le parti da esperti del settore e non solo. Il Milan non riusciva più a vincere, perdendo terreno nell’inseguimento del Napoli e nella lotta alla Champions League.

La Juventus dal canto suo, dopo la pesante sconfitta in campionato da parte del Napoli (5-1 al San Paolo il 13 gennaio), si era vista togliere 15 punti dal giudice sportivo in merito all’inchiesta “Prisma” e al caso plusvalenze. Un colpo che ha proiettato i bianconeri da un giorno all’altro in decima posizione, fuori dall’Europa e dalla lotta Champions. Il colpo si è visto anche in campo: prima il pareggio in casa contro l’Atalanta (3-3); poi la sconfitta contro il Monza, di nuovo allo Stadium (0-2).

Per entrambe febbraio è stato il mese della rinascita, con risultati convincenti frutto di lavoro, scelte tattiche e giocatori ritrovati. Ora la Juventus può puntare addirittura ad un posto in Champions, come riportano i bookmakers con scommesse sportive da 1 euro. Vediamo dunque da cosa è dipesa la rinascita delle due squadre e dove possono arrivare in questa ultima parte di stagione.

Partiamo dal Milan, che dopo l’ultima disfatta contro l’Inter è riuscita a incasellare 4 vittorie consecutive: 1-0 contro il Torino; 1-0 contro il Tottenham negli ottavi di Champions League; 0-1 contro il Monza e 2-0 contro l’Atalanta. Poi la sconfitta di misura contro la Fiorentina al Franchi e infine il pareggio decisivo nel ritorno di Champions contro il Tottenham. Il passaggio ai quarti era un traguardo che in pochi avrebbero sperato, soprattutto vista la spirale negativa nella quale si erano infilati i rossoneri.

Pioli ha avuto la capacità di trovare il bandolo della matassa e sbrogliare una situazione che stava degenerando. Passando alla difesa a tre ha trovato in Malick Thiaw una garanzia al centro della difesa. Non è un caso se, a partire dalla vittoria di Torino, sono state solo 2 le reti subite in sei gare (0,33 a partita) con cinque clean sheet. E, a proposito di porta inviolata, fondamentale anche il recente rientro di Maignan tra i pali. Una rinascita rossonera che parte quindi da dietro, da una solidità difensiva che trasmette sicurezza a tutta la squadra.

La solidità difensiva è stata l’arma in più anche della Juventus, che dopo la disfatta con il Monza ha superato la Lazio nei quarti di Coppa Italia per 1-0; ha battuto la Salernitana in campionato con il risultato di 0-3; ha superato la Fiorentina per 1-0 ed ha battuto lo Spezia con il risultato di 0-2. Anche in Europa League sono arrivati i risultati sperati: 1-1 l’andata contro il Nantes e 0-3 il ritorno. Infine, vinto 4-2 anche il derby della Mole.

C’è stato solo un calo, contro la Roma all’Olimpico (1-0 per i giallorossi), poi ancora una vittoria per 1-0 contro il Friburgo negli ottavi di Europa League e la vittoria in campionato contro la Sampdoria (4-2). L’epilogo di questa rinascita bianconera potrebbe avere il suo culmine con il ricorso alla Corte d’Appello tramite il Collegio di Garanzia del Coni, che potrebbe invalidare la sentenza e restituire alla Vecchia Signora i 15 punti di penalizzazione. Significherebbe arrivare a 53 punti, tre in più dell’Inter e seconda posizione in campionato. Ecco, dunque, che la corsa Champions non è solamente un’illusione, ma una possibilità concreta.




Quali sono i giocatori di Serie B con più presenze di sempre?

Prosegue la serie A, con il Napoli che non accenna a mollare e le altre che provano a inseguire per dare un po’ di vitalità a un campionato che sembra già scritto. I bookmakers e gli scommettitori hanno spostato l’interesse sulla lotta all’Europa e alla sfida salvezza, ma non sembra ci sia più quella passione che accendeva gli animi come una volta. Se invece vuoi puntare sulla Serie B, consulta il sito https://www2.italianonlinecasino.net/ per le quote aggiornate.

Il campionato cadetto, come disse Mauro Balata, presidente della Lega Nazionale Professionisti Serie B, «…è il vero campionato degli italiani, è nel nostro DNA. Non solo perché il 71% dei giocatori tesserati sono italiani ma anche perché abbiamo un legame particolare con il territorio, con il sociale, con la gente. E l’impegno della Lega e delle società è quello di dialogare e interagire costantemente con essi».

Dichiarazioni sincere e sentite, che evidenziano come ci sia un seguito molto appassionato in Serie B, fatto di tifosi che vivono ardentemente il territorio e le sorti della propria squadra, a volte ancor di più che nella serie maggiore. E l’alta percentuale di giocatori nazionali, come evidenziato dallo stesso Balata, sembra andare contro a un sistema calcistico che, nella serie A come nei principali campionati europei, è spesso orientato verso calciatori stranieri.

Recentemente anche Roberto Baggio ha sottolineato questa tendenza tramite una dichiarazione a Sportweek, settimanale della Gazzetta dello Sport: «A volte vedo calciatori in Serie C o D che hanno un talento incredibile. Gente che dà del tu al pallone. Mi soffermo a guardare i loro movimenti, le loro giocate, e dentro di me mi domando: come può uno del genere giocare in serie minori? Possibile che non lo noti nessuno? Poi vedo approdare calciatori in Serie A che fanno solo da comparsa. Calciatori presi in campionati sconosciuti, ma che per qualche ragione entrano nel giro giusto e approdano magicamente nella massima serie».

E aggiunge: «Sarà merito dei procuratori, degli sponsor? Non è dato saperlo…Per rilanciare il calcio Italiano servono calciatori Italiani. Nelle serie minori ce ne sono tanti. Quando giocavo io arrivavano in Serie A solo stranieri che valevano veramente. Poi ci sono state anche molte eccezioni, ma ci può stare. Mi piacerebbe che vengano valorizzati i settori giovanili, come sta accadendo da svariati anni in Germania, e Spagna. Solo così riusciremo a tornare a grandi livelli. Le società devono svegliarsi, comprese le grandi squadre. Devono dare più potere al calciatore e non ai procuratori.»

Se andiamo a vedere l’attuale classifica dei marcatori di serie A abbiamo solo 2 giocatori italiani (Immobile e Zaccagni) nei primi 14 cannonieri, mentre nella serie cadetta il rapporto è quasi opposto: solo 3 stranieri nei primi 13 marcatori. Che sia realmente una questione di capacità o di procuratori non è dato saperlo, quello che sappiamo con certezza è che, se andiamo a ritroso nel tempo, troviamo calciatori che hanno scritto davvero la storia della serie B che avrebbero meritato di certo una vetrina importante anche in serie A.

Come Luigi Cagni, nato a Brescia il 14 giugno 1950, ex difensore e allenatore. In serie B occupa il primo posto tra i giocatori con il maggior numero di presenze: 485 gare giocate in 16 stagioni dal 1970 al 1987. 256 presenze con il Brescia e 229 con la Sambenedettese. In carriera ha vinto 1 campionato Primavera e 1 campionato De Martino nel 1968-69; da allenatore un campionato di Serie C (1990-91) e 1 campionato di Serie B (1994-95), entrambi con il Piacenza. Chiude la carriera compiendo l’impresa di salvare il suo Brescia dalla retrocessione in serie C nella stagione 2016-17.

Al secondo posto della classifica troviamo Juri Tamburini, con 418 presenze. Nelle 14 stagioni che lo hanno visto militare in serie B dal 1998 al 2012 ha vestito le maglie di Cesena (20), Vicenza (93),

Salernitana (63), Modena (233) e Ascoli (9). Da calciatore, a differenza di Gigi Cagni, non ha mai esordito in serie A, pur avendone avuto la possibilità con il Vicenza. Dopo aver contribuito alla promozione dei biancorossi in massima serie, infatti, viene ceduto alla Salernitana. Dal 2019 ha intrapreso la carriera di allenatore, ed attualmente è il tecnico dell’under 16 del Cesena.

Con 413 presenze in 13 stagioni, al terzo posto della classifica di tutti i tempi, troviamo Daniele Di Donato, ex centrocampista di Torino (8), Palermo (101), Arezzo (77), Ascoli (207) e Cittadella (20). Ha debuttato tra i professionisti nella stagione 1996-97, giocando 8 partite e realizzando anche 1 gol alla seconda presenza in carriera. Chiuderà con il Cittadella in serie B collezionando anche 23 presenza in serie A con il Siena nel 2004-05. Attualmente è tecnico del Latina in serie C.

Segue Simone Rizzato, 411 presenza in 12 stagioni vestendo le maglie di Torino (30), Catanzaro (21), Ancona (41), Reggina (153), Trapani (153) e Avellino (13). Un assaggio di serie A con il Chievo, da gennaio a giugno 2005, senza però registrare mai una presenza. Nasce a Terracina il 21 settembre 1981, esordisce in C2 nel 1998-99 con il Fano, e chiude la carriera in Eccellenza, con l’Atletico Gallo Colbordolo, nel luglio 2022.

Davide Nicola, volto noto ai più per le numerose presenze sulle panchine di serie A alla guida di Crotone, Udinese, Genoa, Torino e Salernitana, occupa il quinto posto in classifica. Le 402 presenze in 14 stagioni dal 1993 al 2008 sono state giocate sotto le bandiere di Fidelis Andria (26), Ancona (27), Genoa (167), Pescara (7), Ternana (94), Torino (35), Spezia (28), Ravenna (18). Per lui una lunga carriera in serie B, iniziata nella stagione 1993-94 e proseguita ininterrottamente per 10 stagioni. Poi un anno in serie A, con il Siena, per poi tornare in B e chiudere la carriera con il Lumezzane nella lega pro prima divisione.

Seguono Giacomo Zunico (402 presenze) e Francesco Renzetti (397) presenze, unico giocatore in top10 ancora in attività. Poi Luigi Tonani (395), Federico Giampaolo (391), Massimo Rastelli (388), Giovanni Udovicich (383), Gennaro Ruotolo (381), Claudio Ottoni (380), Stefan Schwoch (380) e molti altri.




Quanto guadagna Sarri alla Lazio? Il suo stipendio

Maurizio Sarri, dopo la vittoria dello scudetto con la Juventus e un successivo anno di sosta, è diventato l’allenatore della Lazio nella stagione sportiva 2021/2022. Arrivato ufficialmente in biancoceleste l’8 giugno 2021 ha firmato un contratto biennale con opzione per un terzo anno a 3 milioni di euro a stagione. Dopo un grande campionato, chiuso al 5° posto in Serie A, il presidente Claudio Lotito stringe un nuovo accordo con il tecnico toscano, blindando così Sarri fino al 30 giugno 2025 e portando il suo ingaggio annuale a 3,5 milioni di euro.

La crescita della Lazio con Sarri

La sinergia che si è creata fra l’ambiente e il tecnico spingono naturalmente la società e l’allenatore a continuare a voler far crescere il progetto e arrivare a raggiungere nuovi obiettivi insieme. Durante la seconda stagione, ancora in corso, la Lazio riesce a esprimere un ottimo gioco – marchio di fabbrica dell’allenatore toscano – e a sorprendere con diverse statistiche: i biancocelesti sono attualmente la seconda miglior difesa della Serie A, solo 11 gol subiti, meglio di loro ha fatto solo la Juventus con 7. La difesa sta registrando ottimi numeri anche per quanto riguarda le azioni da goal che concede, tutti segnali di come i giocatori siano ben organizzati in campo e coesi nel pensiero del tecnico. Da segnalare anche i numeri di Provedel, portiere arrivato nella capitale per fare il secondo e diventato un punto fermo della squadra, attualmente nel campionato è il terzo per reti subite per 90′ e per percentuale di parate (79,2%) e il portiere di Serie A che gioca più azioni offensive fuori dall’area.

Quanto guadagna Sarri? Confronto con gli altri allenatori

Maurizio Sarri nella classifica degli stipendi degli allenatori in Serie A per la stagione 2022/2023 è attualmente quinto a parimerito con Gian Piero Gasperini, tecnico dell’Atalanta, anche lui fresco di rinnovo e di ritocco dell’ingaggio. Davanti a Sarri troviamo Pioli (Milan) con quattro milioni annui e Inzaghi (Inter) con cinque. Più staccati, nelle primissime posizioni, ci sono gli allenatori di Roma e Juventus, Mourinho e Allegri, infatti, guidano la classifica degli allenatori più pagati in Serie A con sette milioni di stipendio annuali.




Classifica dei portieri in Serie A per parate

Italia patria di portieri! Quanti grandissimi numeri 1 abbiamo avuto dal dopoguerra in poi, dalla A alla Z ne possiamo nominare finché volete, da Albertosi a Zoff, passando per Buffon, Peruzzi, Bordon, Tancredi, Garella, Zenga. E la nuova generazione non tradisce la bontà della scuola italiana: in primis, il predestinato Donnarumma, lanciato in serie A a 16 anni da Sinisa Mihajlovic, e ora titolare fisso in Nazionale e nel Paris St. Germain di Mbappè, Messi, Neymar e Verratti.

Eppure, c’è questa insana voglia da parte dei club di serie A a ingaggiare portieri stranieri, tant’è che tanti bravissimi talenti nostrani finiscono per giocare in serie B e addirittura in serie C, pur di aver un posto da titolare.

Infatti, siamo andati a curiosare nella classifica dei portieri in Serie A per parate, che qui trascriviamo aggiornata dopo la settima di campionato, indicando tutti quelli che finora hanno giocato.

 

1 A. Radu Por CRE 40
2 B. Dragowski Por SPE 33
3 L. Montipo Por VER 29
4 L. Skorupski Por BOL 24
5 E. Audero Por SAM 24
6 W. Falcone Por LEC 24
7 L. Sepe Por SAL 24
8 S. Handanovic Por INT 23
9 M. Di Gregorio Por MON 21
10 I. Provedel Por LAZ 21
11 V. Milinkovic-Savic Por TOR 20
12 M. Silvestri Por UDI 19
13 M. Perin Por JUV 18
14 G. Vicario Por EMP 18
15 A. Meret Por NAP 17
16 J. Musso Por ATA 16
17 M. Maignan Por MIL 15
18 Rui Patricio Por ROM 11
19 A. Consigli Por SAS 8
20 P. Gollini Por FIO 6
21 M. Sportiello Por ATA 5
22 P. Terracciano Por FIO 5
23 W. Szczesny Por JUV 3

Sui 23 portieri finora scesi in campo, ci sono 14 giocatori italiani e 9 stranieri, il che è una discreta percentuale (ovvero il 61%), ma ci si aspetterebbe di più vista la bontà della nostra scuola.

Non sorprende che tra i primi posti ci siano portieri che giocano nelle squadre che lottano per salvarsi, è evidente che si devono difendere di più e che dunque i portieri siano più impegnati. Sorprende invece la presenza di Handanovic dell’Inter, un indicatore chiaro della difficoltà dei nerazzurri in questa prima parte di campionato, in cui hanno collezionato già 3 sconfitte. Poche parate per entrambi i portieri della Fiorentina, non a caso la squadra con più 0-0 ottenuti.

Gli appassionati di scommesse sportive trovano nelle quote calcio anche la possibilità di puntare su quante parate faranno i portieri durante una gara: ad esempio, si deve pronosticare se, nell’incontro di riferimento, il numero di parate effettuate dal portiere indicato saranno uguali o maggiori al valore X (ESITO SI) o meno (ESITO NO). Inoltre, ai fini della scommessa valgono solo i tempi regolamentari, inclusi eventuali minuti di recupero; in caso di mancata partecipazione all’incontro del giocatore indicato, le scommesse vengono rimborsate.

Questa classifica può dare dunque qualche indicazione su come effettuare le giocate!