In Spagna i calciatori come i comuni lavoratori, e da noi?
Cadena Ser riporta che oggi il Governo spagnolo ha respinto ufficialmente l’ipotesi di effettuare tamponi ai calciatori, rifiutando quindi il protocollo presentato dalla Liga per la ripresa degli allenamenti. Il Ministero della Salute ha ricordato come i calciatori siano dei comuni lavoratori e come tali saranno sottoposti al test solo ed esclusivamente in presenza degli ormai famosi sintomi del COVID-19. A questo punto l’unico spiraglio per le società calcistiche spagnole sarebbe quello di effettuare privatamente i controlli, sempre che non si intacchi eccessivamente la disponibilità di tamponi per la popolazione. In questo clima incerto la Liga ha informato tutti i club del rinvio dei controlli, in attesa che il Governo ed il Ministero della Salute decidano in merito alla ripartenza degli allenamenti. E in Italia? ancora tanta confusione e poca chiarezza, certo è che per adesso i calciatori non sembrano così vicini ai comuni lavoratori. Non ci sono notizie in merito ai tamponi, ma la linea sposata da Tommasi sembrerebbe quella dei controlli a tappeto e della certezza di rischio zero di contagio prima di accettare un ritorno alla normalità. Sorge spontanea una domanda, quale lavoro ad oggi potrebbe assicurare con certezza agli impiegati di non contrarre il contagio? Nessuno. Allo stesso tempo è evidente che i numerosi contatti che avvengono durante una partita di pallone obbligheranno tutti a tenere il livello di attenzione altissimo. La salute è sempre la cosa più importante, ed in questa situazione ancora di più, quindi è giusto che il calcio ricominci solo quando sarà possibile tornare a lavorare, senza privilegi e scorciatoie che noi comuni mortali non possiamo permetterci. Chiariamo però, anche permettersi di non lavorare è un privilegio che hanno in pochissimi. Le autorità del calcio ed il sindacato dei calciatori saranno chiamati a prendere delle decisioni difficilissime nelle prossime settimane ed inevitabilmente accontentare tutti sarà molto complicato; la speranza è quella che si agisca nel rispetto, oltre che della salute, anche dei milioni di lavoratori che torneranno ai loro posti, obbligati a scegliere tra rischiare di contrarre il virus o non ricevere uno stipendio.
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