Juventus ad un passo dallo scudetto: quanta distanza ancora c’è dalle avversarie?

Paradiso, inferno e ritorno: non solo nel derby d’Italia contro l’Inter, ma anche in campionato. Con la vittoria del Napoli all’Allianz Stadium, la Juventus sembrava destinata a dire addio al record del settimo scudetto consecutivo: la motivazione era legata ad un calendario più agevole per gli azzurri e al fatto che i bianconeri erano apparsi poco brillanti nelle ultime partite. Certo, anche la gara di San Siro ha evidenziato l’opaca condizione fisica della squadra torinese, ma l’esperienza e le qualità individuali le hanno permesso di trovare una vittoria fondamentale per il successo finale. In più è arrivata anche l’inaspettata sconfitta del Napoli in quel di Firenze, che ha quasi messo definitivamente fuori gioco gli azzurri dalla corsa al titolo per la Serie A. Ora la strada sembra essere in discesa per la Vecchia Signora, che però non deve abbassare la guardia, ma restare concentrata fino alla fine: d’altronde questa è anche la filosofia della società bianconera, abituata a vincere e con una mentalità nettamente più allenata rispetto alle dirette avversarie.

Attitudine alla vittoria e qualità della rosa

In Italia la Juventus ha dimostrato di non avere rivali per la forza dell’organico a disposizione, molto più esperta, profonda, completa e soprattutto, per dirla molto semplicemente così da non lasciare dubbi, formata da campioni molto più forti rispetto a quella delle altre squadre. Allegri in questi suoi anni juventini è stato capace di praticare un’ottima gestione delle risorse, e anche grazie ad una società già eccelsa in questo e capace di crescere sempre di più, è riuscito a creare una squadra compatta e determinata. Per fare un esempio prendiamo in considerazione la partita più recente, quella contro l’Inter: come uno scorpione messo all’angolo, la Juventus si è compattata nel massimo momento di difficoltà ed è riuscita a sferrare l’attacco letale che nessuno si aspettava. La differenza l’ha fatta anche la qualità dei cambi effettuati da Spalletti e Allegri: per i nerazzurri sono usciti D’Ambrosio e Icardi e sono entrati Santon e Karamoh, mentre tra le fila bianconere Bernardeschi e Dybala hanno preso i posti di Mandzukic e Khedira.

Spirito di gruppo

Se sabato sera la Vecchia Signora ha vinto, pur giocando malissimo nella prima parte del secondo tempo e pur boccheggiando, è perché ha voluto fortemente vincere. Lo ha voluto come insieme, come gruppo roccioso che si è stretto intorno al suo capitano Buffon e ad un senatore come Barzagli, che ha avuto la sfortuna di firmare un autogol che stava per far concludere il ciclo nella maniera più assurda. Adesso resta da centrare un successo che rimarrebbe nella storia, con tutto l’ambiente juventino consapevole di potercela fare, perché se la benzina nelle gambe è finita, non si può dire lo stesso di quella mentale, linfa vitale per la Juventus che si rigenera di vittoria in vittoria. Allegri ha ribadito che la sua squadra dal punto di vista del carattere è straordinaria nel voler sempre portare a casa il risultato in qualsiasi situazione, e se anche Sarri ha ammesso che la Juventus è di un altro pianeta, allora sembra non ci sia veramente nulla da fare. Del resto doversi confrontare con una squadra che non prende quasi mai gol e vince tutte le partite, sia quando gioca bene che quando gioca male, è psicologicamente massacrante ed è quasi inevitabile che prima o poi si lasci qualcosa per strada.

Differenza di fatturato

Fatturati, ingaggi dei calciatori ed acquisti degli stessi fanno sicuramente la differenza tra le potenzialità delle due società di Juventus e Napoli. Il fatturato dei bianconeri si attesterebbe sui 562 milioni di euro, quasi il doppio di quello del club partenopeo, che comunque è aumentato a dismisura da quando Aurelio De Laurentiis è diventato presidente: il patron azzurro, con il suo modus operandi, ha permesso al bilancio del Napoli di lievitare, fino a raggiungere quota 300 milioni. La filosofia che viene portata avanti è quella della ricerca di giocatori promettenti che possano esplodere e creare, da un lato valore aggiunto alla squadra, dall’altro plusvalenze importanti da reinvestire. La Juventus, invece, grazie allo stadio di proprietà e ai maggiori ricavi dal merchandising e dai contratti dagli sponsor, ha introiti più alti e può puntare all’acquisto di giocatori già affermati ed esperti. Anche gli stipendi delle due squadre rispecchiano perfettamente il rapporto di differenza: la Juventus ha un monte ingaggi di oltre 150 milioni, mentre quello del Napoli si ferma a 78.