Roma, Kolarov è un buon colpo… al giusto prezzo

Chiuso il capitolo cessioni (almeno, così sperano i tifosi), per la nuova Roma targata Di Francesco e Monchi è arrivato il momento di provare a rinforzare la rosa a disposizione del tecnico italiano. Per quanto riguarda il reparto offensivo, l’arrivo di Gregoire Defrel è cosa fatta, mentre per il sostituto di Mohamed Salah ci sarà ancora da aspettare visto che il Leicester non intende abbassare le sue richieste per Ryad Mahrez. Il centrocampo ha visto arrivare Gonalons e Pellegrini per allungare le rotazioni, nella speranza di riuscire a trattenere Radja Nainggolan, vero top player dei giallorossi. Gli sforzi del direttore sportivo si concentrano dunque sul reparto difensivo, soprattutto sulla ricerca di un’alternativa ad Emerson Palmieri vista la partenza di Mario Rui destinazione Napoli. Questione particolarmente urgente, visto il grave infortunio patito dall’esterno brasiliano nell’ultima gara della stagione: le ultime indiscrezioni parlano di Aleksandr Kolarov, in uscita dal Manchester City, come nuovo acquisto in casa Roma. Può essere lui l’uomo giusto?

Linea verde o esperienza?

L’ultima volta che la Roma aveva acquistato un terzino “maturo” proveniente dalla Premier League non era andata particolarmente bene. Con la speranza di ripetere l’operazione Maicon (che, nel breve periodo, fu un successo), nel 2014 Ashley Cole sbarcò a Roma da svincolato all’età di 33 anni. Grande esperienza internazionale, ma l’essere finito ai margini del Chelsea nella stagione precedente poteva essere un valido campanello d’allarme. Del suo passaggio nel calcio italiano non restò che poco più di un meme: 11 presenze nella stagione 2014/2015 prima di finire fuori rosa nella stagione successiva.

Ashley Cole: vogliamo ricordarlo così

Le premesse dell’operazione Kolarov sono però diametralmente opposte. Innanzitutto guardando la carta d’identità: il terzino serbo non ha ancora compiuto 32 anni e dunque può garantire almeno un paio di stagioni ad alto livello, considerando il ruolo molto dispendioso a livello fisico.

Inoltre il numero 11 dei Citizens conosce alla perfezione il campionato italiano visti gli anni trascorsi proprio a Roma vestendo però la maglia della Lazio: 82 presenze in Serie A nella sua esperienza biancoceleste, durante la quale poteva essere annoverato tra i migliori terzini sinistri dell’intera lega. Tanto da convincere il Manchester City ad investire circa 23 milioni di euro per portarlo in Premier League nell’estate del 2010. In Inghilterra Kolarov è stato spesso protagonista collezionando 165 presenze in sette stagioni (29 nell’ultima appena trascorsa). Il palmares vede la presenza di due campionati inglesi, 2 Coppe di Lega, 1 Community Shield ed una FA Cup: sarebbe dunque un rinforzo d’esperienza per una squadra non abituata a vincere. Una caratteristica che, per forza di cose, non può vantare un profilo come Barreca (altro nome per la fascia giallorossa): vista la presenza di Emerson Palmieri (classe 1994), puntare su un giocatore come Kolarov potrebbe rappresentare il giusto compromesso.

Passando alle caratteristiche tecniche, Kolarov è dotato di un ottimo piede mancino con cui è capace sia di servire i compagni sia di calciare verso la porta. In molti ricorderanno la sua abilità sui calci piazzati grazie al suo tiro molto potente (per informazioni, chiedere a Lavezzi): il serbo nell’ultima stagione ha provato 1,1 tiri in media a partita, inquadrando la porta nel 50% dei casi. Un numero superiore rispetto alle 0,7 conclusioni di media di Emerson Palmieri (giusto per fare un esempio). Nonostante la velocità non sia una delle sue armi migliori, Kolarov riesce spesso ad arrivare sul fondo e a provare il cross (una delle sue caratteristiche migliori). Complice anche il sistema di gioco di Guardiola, che prevede spesso l’accentramento dei terzini per farli partecipare maggiormente alla manovra, il difensore ha tentato 64 passaggi in media nell’ultima stagione con una precisione dell’84% ed una particolare propensione al passaggio lungo (4,2 completati): un apporto diverso rispetto a quello del giovane terzino brasiliano, fermo (per così dire) a 40 passaggi di media con una precisione dell’88%. Dal punto di vista difensivo i numeri di Kolarov sono buoni ma non eccezionali: 1,6 contrasti vinti ed 1,6 passaggi intercettati gli fanno “perdere” il duello con Emerson Palmieri. Che lo supera di gran lunga anche alla voce dribbling riusciti (1,8 per il brasiliano, 0,8 per il serbo). Sarebbe strano il contrario, vista la grande abilità tecnica del terzino giallorosso, dotato anche di una maggiore velocità. L’abilità nei duelli aerei è un’altra carta a favore dell’esterno serbo: 3,7 i contrasti aerei vinti contro gli 1,9 del suo diretto concorrente.

Tirando le somme, l’acquisto di Aleksandr Kolarov potrebbe essere un affare per la Roma. Tutto dipenderà però dal costo dell’operazione: il Manchester City chiede 6 milioni per il cartellino, considerando che il suo attuale contratto scadrà nel giugno 2018.

Un prezzo tutto sommato abbordabile, visto che la trattativa potrebbe chiudersi per una cifra vicina ai 5 milioni di euro. Il vero nodo riguarda però l’ingaggio: il giocatore al momento percepisce circa 4,5 milioni di euro a stagione. Cifra non conforme agli standard dettati dalla proprietà, soprattutto in relazione all’età ed allo status che dovrebbe occupare nella rosa. Difficile infatti pensare che, con Emerson Palmieri recuperato dall’infortunio, Kolarov possa essere il titolare, anche se la capacità del brasiliano di adattarsi in una linea difensiva a quattro (con maggiori compiti di copertura) è ancora tutta da verificare. In tal caso, ritrovarsi con un giocatore dall’ingaggio pesante potrebbe essere un’arma a doppio taglio per le casse giallorosse.