Ormai è prossimo l’addio di Andrea Pirlo che nelle prossime ore firmerà il contratto che lo legherà al New York City F.C. A 36 anni, il regista della Juve e della Nazionale ha deciso di provare una nuova esperienza, sia professionale che di vita. Ma il calcio italiano piange, soprattutto in un momento in cui le nuove leve si stanno dimostrando non all’altezza ed ecco che il rammarico cresce. Andrea Pirlo nella sua carriera ha vinto praticamente tutto: 2 Coppa Italia, con il Milan e la Juventus, 6 scudetti, 2 con i rossoneri e 4 con i bianconeri, 3 Supercoppa Italiana, 1 con il Milan e 2 con la Juventus, 2 Champions League vinte tutte e due con la maglia del Milan, 2 Supercoppa Europea ed un Mondiale per Club sempre con il Milan. Il bresciano nell’ultima stagione ha collezionato 33 presenze e realizzato 5 reti e 5 assist. È partito titolare nella finalissima di Champions contro il Barcellona ed anche in Nazionale, a 36 anni, il suo posto da titolare non è mai stato messo in discussione. Un talento unico, cristallino, un destro che, grazie a Dio o al destino, fate voi, è stato omaggiato di una sensibilità al di fuori di ogni concezione umana ed una intelligenza tattica indiscussa. Insomma, un campione completo, di cui l’Italia calcistica con orgoglio ha sostenuto e tifato. Ma ora il suo futuro è lontano dal nostro calcio, dal calcio vero, in America sarà una passerella, un modo per garantirsi una buona e serena vecchiaia. Cose normali che accadono, non si può giocare in eterno a questi livelli. Ma allora il nostro dispiacere da dove nasce? In un passato in cui per un Roberto Baggio che si ritirava, un Del Piero ed un Totti iniziavano prepotentemente a farsi avanti, per un Pagliuca che si dirigeva verso la fine del suo cammino, ecco che un Buffon e un Toldo si affacciavano per la prima volta nella massima serie. Dunque, a volte neanche ci si faceva caso quando un campione decideva di lasciare, ma ora? Per un Pirlo che va, chi è che subentra? Molti parlano giustamente di Marco Verratti, talento esploso al Pescara e confermatosi in Francia con il Psg. Ma davvero l’abruzzese può essere l’erede del numero 21 bianconero? È fin troppo evidente che un giocatore come l’Andrea nazionale non esiste e forse mai esisterà, ed allora non a noi, nostalgici ed amanti del calcio, non ci resta che piangere.
Pirlo alla conquista dell’America: il calcio italiano perde un campione
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